12 Novembre 2022

MotoGP, Gubellini-Quartararo: analisi di una stagione da vicecampioni

Fabio Quartararo vicecampione MotoGP 2022. L'analisi di una stagione difficile stilata dal suo capotecnico Diego Gubellini.

MotoGP, Fabio Quartararo

Fabio Quartararo ritorna a casa da vicecampione della classe MotoGP, morale basso per aver ceduto il titolo a Pecco Bagnaia. Yamaha prova a risollevarlo regalandogli la M1 2021 con cui ha vinto il titolo mondiale, prima sfoggiata all’Eicma, poi verrà spedita in Andorra. Non sarà sufficiente per tenere a bada il suo campione francese, tra l’altro deluso dalle prestazioni del motore nel test di Valencia. Il capotecnico Diego Gubellini fa un bilancio di fine stagione, analizzando i pro e i contro di un’annata dal doppio volto.

Il bilancio del capotecnico Gubellini

Fino alla pausa estiva Fabio Quartararo sembrava avesse già concluso il discorso iridato, invece il rivale della Ducati ha saputo rimontare 91 punti e passa in classifica. La Casa di Iwata ha ammesso qualche errore in fase di sviluppo, costretta a riconsegnargli la specifica di motore 2021 alla vigilia del campionato, a causa di inaffidabilità della versione 2022. “Abbiamo migliorato diversi aspetti ma probabilmente non è stato abbastanza – spiega Gubellini al termine del Mondiale MotoGP -. Sappiamo i limiti e i pregi della moto, cerchiamo di fare del nostro meglio per tirare fuori il massimo. La M1 è migliorata nel turning, Valencia non era una delle nostre piste favorite, ma non c’è più una pista che ci mette in difficoltà“.

Fabio Quartararo e le tappe “fatali”

In realtà Fabio non ha perso il titolo a Cheste, ma è stato un lungo ma inarrestabile processo iniziato da Assen, quando ha incassato la prima caduta del 2022. Da Silverstone in poi ha provato a gestire il suo bottino punti, ma al MotorLand è arrivata la seconda battuta d’arresto. Al primo giro viene tamponato e atterrato dalla Honda di Marc Marquez. Un evento clou per le sorti del campione di Nizza. “Il momento in cui ho sofferto di più è stato ad Aragon, dove siamo ritornati competitivi dopo diversi anni“, ricorda Diego Gubellini. “Ma è caduto dopo poche curve non per colpa sua. Già da qualche gara stavamo gestendo il distacco perché diventava difficile contrastare Pecco, avevamo impostato una strategia per minimizzare le perdite. Quando fai uno zero come al MotorLand ti cade il mondo addosso“.

Per Fabio Quartararo sono arrivate due batoste fatali fra Thailandia e Australia, un doppio zero che ha permesso a Pecco Bagnaia di prendersi per la prima volta la testa del Mondiale MotoGP. L’ultimo podio a Sepang, ma era ormai tardi… “In Malesia è stato difficile perché il weekend non era andato benissimo, la caduta ha procurato una frattura al dito. Poi è andato in qualifica in un momento difficile per Pecco, ma senza riuscire a sfruttarlo. Ci siamo riuniti la sera e ci siamo chiesti ‘Vogliamo vincere questo Mondiale o no?’. Domenica siamo arrivati dietro a Pecco – conclude l’ingegnere italiano – ma ha fatto una grande gara“. A Valencia era ormai impossibile pensare ad un difficile colpo di coda…

Jarvis ringrazia Quartararo

Fabio ritorna in Andorra con la consapevolezze di aver ceduto lo scettro senza demeriti, ogni responsabilità va additata al mancato sviluppo della Yamaha YZR-M1 2022. Ai vertici aziendali non resta che fare ‘mea culpa’, ma sarà fondamentale non commettere altri errori. “Sapevamo fin dall’inizio che quest’anno sarebbe stata piuttosto dura. Abbiamo fatto 20 gare in ogni tipo di condizione – sottolinea Lin Jarvis -. Fabio ha fatto un ottimo lavoro contro una forte concorrenza e ha ottenuto il massimo dalla moto… Yamaha è impegnata a preparare la moto per la stagione 2023 in modo da poter competere di nuovo per il campionato. Personalmente voglio esprimere la mia gratitudine a Fabio per il suo instancabile lavoro, per la sua passione, il suo spirito di squadra positivo e la gioia che porta ai fan della MotoGP di tutto il mondo“.

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