19 Maggio 2023

MotoGP, Fabio Quartararo senza fiducia: “Situazione molto complicata”

Fabio Quartararo si sente tagliato fuori dalla corsa al titolo MotoGP 2023. In Yamaha faticano a trovare soluzioni utili per la YZR-M1.

MotoGP, Fabio Quartararo

Il momento nero della Yamaha prosegue, a Le Mans Fabio Quartararo incassa un ritiro e un settimo posto che non lasciano ben sperare per il proseguimento della stagione MotoGP. Nona posizione in classifica piloti a 45 lunghezze dal leader Francesco Bagnaia, nella classifica costruttori la Casa giapponese è ultima. Dopo cinque Gran Premi il bilancio appare cupo e nel test di Jerez non è arrivata nessuna novità per migliorare la YZR-M1.

Quartararo e Yamaha in una situazione difficile

La Yamaha non vince una gara da quasi un anno, l’ultimo successo risale al GP del Sachsenring 2022. Da allora Fabio Quartararo è salito sul podio solo altre tre volte, una in questa stagione MotoGP (Austin), l’ultima pole è datata marzo 2022 in Indonesia. Fino all’anno scorso il problema principale sembrava essere la velocità massima, ma il campione di Nizza ha compreso a sue spese che non era l’unica pecca della moto di Iwata. “Sto lavorando più duramente che mai, ma siamo troppo lontani. Siamo davvero in una situazione molto complicata“.

Nel test del lunedì a Jerez c’erano alcuni nuovi sviluppi che il collaudatore Cal Crutchlow aveva precedentemente provato, ma il risultato è stato deludente. A Le Mans Franco Morbidelli e Fabio Quartararo non hanno utilizzato nessuno degli aggiornamenti. “Il nuovo scarico non ha funzionato, il nuovo telaio non ha funzionato, l’aerodinamica non ha funzionato, l’elettronica non ha funzionato“, spiega sconsolato il campione MotoGP 2021. “Le nuove parti erano inutili. Solo un’impostazione che abbiamo provato con Ohlins andava un po’ meglio. Abbiamo provato molte cose e nessuna ha funzionato bene. Ma dobbiamo lavorare e trovare una soluzione il prima possibile“.

Una stagione MotoGP tutta in salita

Quartararo si sente già tagliato fuori dalla corsa al titolo, non vede spiragli di luce a breve termine, i tecnici della Yamaha sembrano vagare a vuoto. “Abbiamo provato tanto sulla moto, ma è meglio se usiamo la base di due anni fa“. La M1 è troppo aggressiva e in percorrenza di curva, dove fino a due anni faceva la differenza, si traduce in instabilità. “Abbiamo provato migliaia di assetti dall’inizio della stagione. Ora abbiamo deciso di correre con il pacchetto 2021… L’unico messaggio che ho per la squadra è che dobbiamo trovare una soluzione. Non voglio più arrabbiarmi perché renderà solo le cose più difficili. Siamo nella situazione più difficile da quando sono in Yamaha. Non abbiamo alcuna base e nessuna velocità“.

Il nuovo quattro cilindri in linea ha guadagnato sicuramente in potenza, ma questo ha significato sacrificare altri punti di forza della moto. Sul giro secco i rivali sono nettamente superiori e le qualifiche sono una parte imprescindibile della MotoGP di oggi. Il tallone d’Achille resta l’aerodinamica, alla fine della preseason la Yamaha ha scelto di non omologare le nuove ali. Il 23 e 24 maggio Cal Crutchlow terrà un altro test privato al Mugello, ma ancora non sono noti i programmi del marchio giapponese. La seconda priorità sarà trovare una squadra cliente quanto prima, anche se bisognerà sicuramente attendere la fine del prossimo anno per portare in orbita il team VR46.

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