14 Settembre 2023

MotoGP, Fabio Quartararo: cosa manca alla Yamaha per tornare grande

Fabio Quartararo fa un bilancio della situazione in Yamaha all'indomani del round MotoGP a Misano. Il team satellite resta una priorità.

MotoGP, Fabio Quartararo

La stagione MotoGP 2023 si sta rivelando fallimentare per Fabio Quartararo, campione del mondo 2021 e vicecampione nel 2022. Il test di Misano doveva servire a dargli fiducia in vista del prossimo anno, ma il tanto atteso aggiornamento del nuovo motore non si è rivelato particolarmente entusiasmante per il pilota della Yamaha.

Quartararo e Yamaha restano indietro

Dall’inizio del Mondiale ha centrato un solo podio e un totale di 85 punti che lo proiettano all’undicesimo posto in classifica. Nonostante le difficoltà in sella alla YZR-M1, Fabio Quartararo continua a mantenere la calma e riserva fiducia nella Casa di Iwata. Il costruttore giapponese continua a lavorare per dargli una buona moto in vista del 2024. Il nerbo del problema sta nelle prestazioni in qualifica, dove non riesce a tenere testa alla folta schiera delle Ducati. E quando la Yamaha si ritrova ad inseguire continuano a sorgere i problemi di grip, senza contare che da quest’anno possono contare solo sui dati di due prototipi essendo privi di un team satellite.

Le tante problematiche hanno in parte minato la fiducia del campione francese. In un’intervista a Motosan ammette che “quest’anno all’inizio è stato duro, perché ti fai mille domande. Una delle domande era: sono ancora veloce?“. Quartararo sa di poter dire ancora la sua nel campionato MotoGP, ma serve un decisivo passo in avanti nell’evoluzione della M1. Manca ancora velocità di punta, un punto su cui ha battuto per tanto tempo senza trovare le soluzioni sperate. “Abbiamo guadagnato 1 km/h o due, ma il problema è che gli altri hanno fatto altrettanto o anche di più, e alla fine questo ci ha fatto male… Dobbiamo correre molti rischi per apportare davvero un cambiamento“.

L’assenza di un team satellite

Cosa manca al marchio nipponico per tornare ai vertici? Innanzitutto una squadra cliente con due piloti affamati. Un punto su cui Lin Jarvis sta lavorando già da tempo, ma senza nessuna prospettiva per il prossimo anno, a causa dei contratti blindati. “I piloti, un team satellite con due piloti che hanno davvero fame di andare il più veloce possibile e conquistare il mio posto sulla Yamaha ufficiale. Così come io avevo fame quando ero in Petronas di salire su quella ufficiale, era l’obiettivo numero uno… Serve una squadra satellite con due giovani ansiosi di prendere il mio posto. Questo ti dà la voglia di andare più forte nella squadra ufficiale”.

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