6 Aprile 2023

MotoGP, Ducati padrona con 8 moto. Paolo Ciabatti: “Diamo spettacolo”

Ducati continuerà con otto moto anche nella stagione MotoGP 2024. Paolo Ciabatti blinda i suoi team clienti ed esalta lo show.

Piloti Ducati MotoGP

Ducati ha iniziato una nuova stagione MotoGP al comando. Nonostante lo svarione di Pecco Bagnaia in Argentina, la classifica vede quattro piloti del marchio emiliano nelle prima quattro posizioni. Merito anche di una supremazia numerica che proseguirà anche nella prossima stagione.

Ducati regina della MotoGP

Gli altri costruttori della classe regina già dall’anno scorso richiedono una distribuzione di moto in griglia più equa, con otto Ducati Desmosedici a fronte di quattro Aprilia, quattro Honda, quattro KTM e soltanto due Yamaha. Dorna prova a metterci lo zampino per dotare la Casa di Iwata di un team satellite nel più breve termine possibile, ma con i contratti blindati almeno fino al termine del 2024 sarà molto complicato. Gli occhi sono puntati su Gresini Racing e Mooney VR46 Racing Team, entrambi per nulla intenzionati a cambiare marca nel breve termine. Per Yamaha non sarà facile convincerli a salire in sella ad una YZR-M1, soprattutto alla luce della vittoria di Marco Bezzecchi a Termas.

Yamaha sta spingendo su una partnership con il team VR46 di Valentino Rossi, perché il campione di Tavullia ha vinto quattro titoli MotoGP sulla M1, c’è una collaborazione tra VR46 e il team Yamaha Master Camp Moto2, perché fornisce le moto da sterrato per il Ranch e sostiene l’Academy. Dall’altro lato Paolo Ciabatti, direttore sportivo della Ducati, afferma che non si può imporre a nessun produttore un team MotoGP cliente. Ogni squadra desidera non solo moto competitive, ma anche costi di leasing più competitivi come da legge di merco. Pertanto, sembra complicato che Dorna possa imporre un numero massimo di team per ogni produttore.

Ducati con otto piloti anche nel 2024

La casa di Borgo Panigale non ha certo intenzione di rinunciare spontaneamente ad avere tre team satellite. “Ora abbiamo sei produttori e 22 piloti“, sottolinea Paolo Ciabatti a Speedweek.com. “È inevitabile che un costruttore abbia sei o otto moto in campo. Potrebbe avere senso in futuro imporre un limite di sei moto per fabbrica. Nel medio e lungo termine è anche più facile da gestire, ma al momento non c’è bisogno di intervenire. Perché la Ducati ora sta colmando una lacuna nel campionato. Questo non dovrebbe essere visto come una cosa negativa, perché forniamo moto competitive, permettiamo ai giovani piloti di progredire in MotoGP e salire sul podio. Contribuiamo allo spettacolo e abbiamo quattro squadre con sponsor diversi“.

Foto: MotoGP.com

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