2 Febbraio 2023

MotoGP, Ducati in stile F1: l’evoluzione raccontata dal DT Davide Barana

Ducati assicura un motore più potente per la stagione MotoGP '23. Il d.t. Davide Barana spiega le principali novità

MotoGP, Pecco Bagnaia

La Ducati Desmosedici ha dimostrato una netta supremazia nella stagione MotoGP 2022 e resta la favorita, almeno fino a prova contraria, anche per il 2023. Potenza del motore e aerodinamica sono le arme vincenti, ma nell’ultimo biennio la Rossa ha nettamente ottimizzato anche la percorrenza di curva. Il futuro prototipo potrebbe riservare alcune novità sulla configurazione del telaio, perché se proprio volessimo trovare qualche difetto sarebbe da scovare in ingresso curva.

Ducati in continua evoluzione

Dal 10 al 12 febbraio in Malesia Enea Bastianini, Pecco Bagnaia, Jorge Martin e Johann Zarco, che avranno a disposizione le Ducati GP23, lavoreranno sulle ultime novità. L’8 novembre a Valencia hanno già testato una nuova specifica del motore V4 a 90° con sensazioni incoraggianti. A Borgo Panigale sanno di potersi adagiare sugli allori, in MotoGP chi si ferma dal punto di vista tecnologico resta indietro. E recuperare non è affatto semplice. Gli ingegneri sono costantemente al lavoro per apportare aggiornamenti, procedendo anche per tentativi, mettendo a disposizione le componenti necessaria anche a campionato in corso. Qui risiede il vero segreto del successo del marchio Ducati, capace di superare in termini di R&S i colossi giapponesi, creando una perfetta osmosi tra tecnici ai box e personale in fabbrica. Gran parte del merito va al gruppo di lavoro allestito dal direttore generale Gigi Dall’Igna e dal suo braccio destro Davide Barana, direttore tecnico Ducati Corse.

Il motore del prototipo MotoGP ’23

Come sarà il prototipo GP23? Difficile da dire, impossibile da svelare, perché molti dei segreti sono celati sotto la carenatura e non potranno mai essere spifferati al pubblico (e alla concorrenza). Sicuramente la nuova Ducati acquisterà ulteriori cavalli, un pallino fisso di Dall’Igna, perché superare in rettilineo è sicuramente più semplice che farlo in curva. “Ogni anno ci vengono nuove idee per migliorare – ha spiegato Davide Barana a ‘Marca’ -. È una cosa difficile perché i motori attuali hanno una certa stabilità, sono così da dieci anni. Dal 2012 abbiamo un regolamento stabile. Nei primi anni c’era più spazio per lo sviluppo, lo stavamo spingendo al limite, ma il motore di quest’anno sarà ancora più potente di quello dell’anno scorso. Abbiamo anche alcune cose in cantiere per il motore 2024“.

Sul motore del prossimo anno si comincerà a lavorare già dal mese di marzo, quando sarà congelata la specifica per la stagione in corso. Nei test MotoGP del 2023 si lavorerà sul propulsore 1000cc in vista dell’anno seguente, anche sulla base dei dati che vengono raccolti durante il Mondiale. Dal punto di vista aerodinamico la Ducati GP23 avrà delle piccole novità, senza stravolgere il disegno vincente del 2022. La partnership con Lenovo non è un semplice accordo commerciale, ma una vera e propria collaborazione tecnologica in qualcosa che è diventato fondamentale per la MotoGP: la gestione dei dati.

La partnership con Lenovo

Ducati ha una dipartimento tecnico che la fa assomigliare quasi ad una scuderia di F1. Il costruttore emiliano ha investito molto nella simulazione, nel calcolo dei dati, nella progettazione: “Pensiamo come un team di F1 e avere un partner come Lenovo ci offre molte possibilità con i dati da tenere in considerazione“, ha sottolineato Barana. “I dati che generiamo diventano qualcosa di impossibile da gestire umanamente. Servono strumenti per accumularli. Ecco perché investiamo molto nella capacità di analisi. Soprattutto perché abbiamo tante squadre e lo facciamo velocemente, dopo ogni sessione, per vedere se i piloti hanno problemi con l’affidabilità, con il motore… Abbiamo anche cose più specifiche su cui dobbiamo lavorare“.

Il futuro della classe regina

Nel futuro non troppo lontano della MotoGP ci sarà spazio per la realtà aumentata e l’intelligenza artificiale, ma non si possono scoprire le carte in tavola. “Devo essere generico, non posso dire troppo“, ha concluso il direttore tecnico della Ducati. “Facciamo già cose molto interessanti. Con la realtà virtuale abbiamo idee che ci aiutano a lavorare meglio, più velocemente, a ridurre le distanze“. Sono progetti riservati, ma la strada è già ben delineata e ci sarà sempre maggior collaborazione tra il team in pista e il quartier generale. Anche su questo il mondo della F1 farà da avanguardia sperimentale.

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Foto: MotoGP.com

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