2 Settembre 2019

MotoGP, Diego Gubellini: “Quartararo merita una Yamaha ufficiale”

Parla il tecnico italiano che sta aiutando il talento francese a scalare il vertice MotoGP. "Fabio è stata una scelta logica. Adesso merita pieno appoggio"

Diego Gubellini e Fabio Quartararo

Nonostante la giovane età l’ingegnere Diego Gubellini è un tecnico impegnato nel Motomondiale da oltre un ventennio, lavorando al fianco di alcuni piloti tra i migliori al mondo. Nella scorsa stagione era il guru tecnico di Franco Morbidelli in Honda, da quest’anno condivide la scatenata ascesa di Fabio Quartararo. Tre podi e tre pole nelle prime 12 gare da rookie, un concentrato di talento puro che lo proietta a potenziale successore di Valentino Rossi sulla Yamaha M1 ufficiale. E parte del merito non può che andare al suo capotecnico bolognese Diego Gubellini, che tra l’altro gestisce l’azienda Gripone, investendo il suo bagaglio di conoscenze per la realizzazione di prodotti after market in grado di rendere più performanti le moto di serie.

Quanto conta la tua esperienza per il marchio Gripone?

Siamo nati nel 2010 e c’è molto di quello che riesco ad acquisire come responsabile tecnico della MotoGP. In Europa siamo tre o quattro a realizzare questo tipo di prodotti, anche perché non siamo aziende che fanno chissà quali numeri. D’altronde le moto stanno uscendo di serie con controllo di trazione e cambio elettronico. Si tratta di un prodotto legato all’utilizzo sportivo, sono dispositivi indicati per chi vuole andare in pista e cerca più potenza.

In MotoGP, con centralina e piattaforma inerziale unificate, come possono fare la differenza i singoli elettronici?

In realtà anche se la centralina e il software che gestisce la centralina sono unificate, così come la piattaforma inerziale, ci sono tante funzionalità e possibilità di regolazione all’interno del software unico che di fatto è come se non fosse unico. Nel senso che all’interno ci sono tutta una serie di strategie mirate ad avere un tipo di controllo piuttosto che un altro, tutte le strategie sono ampiamente regolabili in funzione di tantissimi parametri. Quindi già la scelta di quale parametro utilizzare, di come utilizzarlo, con quale invasività fanno sì che un sistema possa funzionare o meno.

Quanto conta il pilota in questo processo di elettronica?

A livello di prestazione il pilota conta sempre più di tutto il resto. L’elettronica ti dà continuità e consistenza in gara, ma non dà prestazione. Se un pilota si allena senza elettronica può fare un giro singolo, con o senza controllo di trazione, con o senza anti-wheelie, più o meno allo stesso livello. Quindi è il pilota che fa la differenza sulla prestazione pura. Per quanto riguarda la gara il pilota viene aiutato perché il sistema corregge tutti quei piccoli errori che il pilota commette, perché non passa sempre nello stesso punto, non apre il gas sempre nello stesso modo, non ha sempre la stessa concentrazione. Quindi ci pensa l’elettronica a mantenere la consistenza. Poi ci sono piloti che fanno la differenza, che capiscono meglio come funziona l’elettronica, quindi si fa prima a raggiungere l’impostazione ideale piuttosto che metterci più tempo.

Fino a pochi mesi fa quasi nessuno avrebbe scommesso su Fabio Quartararo. Lei come sta vivendo questo exploit?

La scelta di Fabio da parte del team Petronas è stata abbastanza logica. Quando hanno dovuto decidere su chi mettere su una M1 satellite sono partiti con la classifica della Moto2 in mano. Volevano puntare su un giovane… In quel momento Bagnaia aveva già firmato con Ducati, Oliveira con KTM, Mir con Suzuki. Binder aveva deciso di rimanere in Moto2, gli altri nomi che avevano vinto delle gare erano pochi, tra questi Fabio Quartararo. Poi bisognava capire chi aveva un margine di crescita ampio, quindi la scelta è stata abbastanza logica. Quando mi hanno fatto il suo nome non mi ero stupito più di tanto.

Quartararo non ha una M1 ufficiale. Per il 2020 Yamaha e Petronas riusciranno a garantirgli la quarta moto factory?

Me lo auguro. Io il suo responsabile tecnico, ma non mi occupo dei rapporti di questo tipo. Secondo me se lo merita assolutamente, ma non sappiamo ancora.

Come si spiega che in molti week-end riesce ad essere più veloce di Valentino Rossi e Maverick Vinales?

Fabio ha uno stile di guida che si adatta molto bene alla Yamaha e sicuramente è un pilota di talento. Detto questo in certi week-end è andato più veloce, ma al momento non è una costante. Non sempre si vedono debuttanti andare così forte subito, si è trovato bene sulla moto, non ha dovuto cambiare troppo il suo stile di guida. Sta facendo il suo percorso come si deve e ci sta che a volte sia più veloce degli ufficiali. Però se andiamo a vedere i risultati gli ufficiali detengono il primato, mi sembra tutto nella regola (ride, ndr). Però c’è da dire anche che Rossi e Vinales devono portare avanti lo sviluppo e quindi hanno meno tempo da dedicare al week-end di gara, mentre noi abbiamo più tempo per preparare la gara.

Quanto sono importanti i dati di Fabio Quartararo per gli altri piloti Yamaha?

I dati sono completamente condivisi, è sempre stato così. Anche in Honda è così. Il pilota più veloce mette a disposizione i suoi dati. Lo fanno sia i piloti di esperienza che gli esordienti. C’è un server comune al team Yamaha e al team Petronas che possiamo guardare in tempo reale.

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