16 Marzo 2021

MotoGP, Dall’Igna cala il jolly: top speed arma vincente della Ducati

Ducati arriva ai nastri di partenza della nuova stagione MotoGP con un dato di fatto: la Desmosedici GP è il prototipo più potente sui rettilinei.

MotoGP, Gigi Dall'Igna e Pecco Bagnaia

Al termine della preseason MotoGP 2021 c’è un dato che colpisce tutti: la velocità massima della Ducati. Per quanto la top speed non rappresenti l’unica carta vincente per il successo iridato, su alcuni circuiti potrebbe rivelarsi vincente. E dimostra come i tecnici di Borgo Panigale continuino a puntare su una filosofia del motore che rappresenta una priorità, nelle corse e nelle moto stradali. Da anni si alterna il primato in termini di potenza fra il marchio emiliano e la Honda, stavolta la Rossa sembra non avere concorrenza.

In un campionato contrassegnato dal congelamento dei motori, tutti i costruttori dovranno convivere con questo gap. Nei cinque giorni di test MotoGP a Losail nella speciale classifica delle velocità di punta troviamo ben cinque Desmosedici. Johann Zarco ha firmato un primato assoluto raggiungendo i 357,6 km/h, seguito da Jorge Martin a quota 354,0 km/h e da Jack Miller a 351,7 km/h. Fuori dal podio immaginario Pecco Bagnaia a 350,6 km/h e Luca Marini a 349,5 km/h. L’ex pilota Ducati Andrea Dovizioso detiene ancora il record di velocità massima della classe MotoGP con 356,7 km/h raggiunto al GP del Mugello 2019, perché i record ufficiali si stabiliscono solo durante i fine settimana del GP.

L’ultimo step aerodinamico

Dicevamo, la top speed non è certo l’arma vincente, ma sicuramente un’arma in più per giocarsi la vittoria. Gli avversari guardano con un certo allarmismo questi dati: “Johann Zarco era più veloce di quasi 14 chilometri orari. Questo dovrebbe spaventarci“, ha ammesso il campione in carica Joan Mir. Ducati ha compiuto un ulteriore step in questa area “giocando” molto sull’aerodinamica come suo solito. “Abbiamo un unico gettone da poter spendere e vogliamo che venga speso bene“, ha spiegato Gigi Dall’Igna. Infatti il regolamento per questa stagione MotoGP contrassegnata ancora dall’emergenza Covid-19 impone una sola modifica all’Aero-pack.

Nei test MotoGP in Qatar abbiamo assistito ad un’altra innovazione a bordo della GP21 con un deviatore di flusso di fronte alla ruota anteriore. L’obiettivo non è solo quello di ottenere maggiore stabilità e ridurre l’impennamento, ma anche migliorare il comportamento della moto a centro curva, al massimo angolo della piega. “Siamo nella direzione giusta, ma aspettiamo la verifica dei dati prima di decidere con quale carena cominceremo. La velocità di punta è un aspetto che mi interessa sempre, perché è più facile superare in rettilineo che in curva. Nella gestione della gara aiuta tantissimo“.

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2 commenti

  1. walterguzzi ha detto:

    possono anche andare a 400 km h ma poi devono girare

  2. Anonimus ha detto:

    Honda non è mai stata in competizione dai… vi basate solo ed esclusivamente sui numeri che faceva Marquez senza guardare quelli dei suoi compagni di marca. Marc riusciva ad arrivare a quelle velocità per via della sua statura ma soprattutto perché frenava molto tardi rispetto a tutti quanti.