MotoGP, Crutchlow: “Yamaha deve tornare indietro sull’aerodinamica”
Crutchlow ha analizzato i problemi della Yamaha M1, una moto che ha smarrito le sue qualità nel corso degli anni. Arriverà una svolta?
Il Gran Premio in India aveva riportato Yamaha e Fabio Quartararo sul podio, poi in Giappone si è tornati alla triste realtà di una M1 scarsamente competitiva. A Motegi si è visto il solito trend che ha accompagnato quasi tutta la stagione MotoGP 2023 del team di Iwata, che sta lavorando sodo per arrivare a una svolta l’anno prossimo. Cal Crutchlow in qualità di tester sta cercando di dare il suo contributo, ma devono essere gli ingegneri giapponesi a realizzare le soluzioni tecniche giuste. I piloti non possono fare miracoli.
MotoGP, Crutchlow analizza i problemi della Yamaha
Crutchlow era presente a Motegi come wild card, è stato utile per raccogliere altri dati e fornire nuovi feedback agli ingegneri. Si sta impegnando molto per lo sviluppo della M1, auspica una svolta per il 2024: “Non stiamo evolvendo come dovremmo, ma sono fiducioso che questo cambierà. Stiamo testando un nuovo motore e penso che rappresenti la strada giusta, anche se non è ancora lo step di cui abbiamo bisogno. Però la direzione è migliore. Sono fiducioso che Quartararo e Rins avranno una moto migliore a disposizione all’inizio dell’anno prossimo“.
Il collaudatore Yamaha ha affrontato un tema molto discusso come l’aerodinamica e ha espresso delle considerazioni interessanti: “Il problema è che ci si concentra troppo sull’aerodinamica – riporta Speedweek – e quest’anno ho completato tre test incentrati sull’aerodinamica. Penso che a Motegi potrei girare più veloce con una carenatura normale. Tutti cercano di copiare un percorso in termini di carico aerodinamico, ma i tempi otto anni erano più veloci senza aerodinamica. Ci sono tre aree in cui dobbiamo lavorare. La più importante è il motore, poi c’è l’elettronica e poi l’aerodinamica è in fondo alle mie priorità, perché questa moto funzionava quando le ali erano più piccole e non si seguiva la strada degli altri produttori. È diversa dalle altre e penso che bisognerebbe fare un passo indietro a livello di aerodinamica“.
Il motore della M1 deve cambiare
Inevitabile parlare anche del motore, che da anni è un problema della Yamaha e che non è sufficientemente migliorato nonostante gli sforzi fatti a Iwata. Crutchlow è stato chiaro sul tema: “Dobbiamo costruire un motore più veloce, sì, ma certamente dobbiamo averne uno più fluido e docile. Pensavo che quello di quest’anno non fosse da utilizzare, Fabio e Franco lo hanno scelto e abbiamo dei problemi, perché è troppo aggressivo e non riusciamo a generare grip. Se ci concentriamo su questa area accelereremo meglio e saremo più veloci a fine rettilineo“.
La M1 deve tornare ad essere una moto facile da guidare, con un’erogazione della potenza più fluida e una migliore accelerazione. Qualche cavallo in più potrebbe fare comunque comodo, però la casa di Iwata deve innanzitutto tornare a quello che una volta era il grande pregio della moto, quindi l’essere fortissima in curva e sapersi pure difendere in uscita. A un certo punto si sono via via smarrite le qualità della Yamaha e si è arrivati a una situazione abbastanza disastrosa. Il titolo MotoGP 2021 è quasi un miracolo di Quartararo, che stava per ripetersi anche nel 2022. Ora è il momento della svolta.
Foto: Yamaha Racing
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