6 Giugno 2023

MotoGP, critiche al FIM Panel: Freddie Spencer rompe il silenzio

Dopo le critiche al FIM Panel MotoGP, Freddie Spencer rompe il silenzio in pubblico e offre il suo punto di vista.

Incidente in MotoGP

Freddie Spencer, capo dei Commissari MotoGP, rompe il silenzio dopo le tante critiche piovute da fan, piloti e addetti ai lavori in merito a molte decisioni controverse. Alcune sanzioni hanno scatenato il paddock, tanto da ritenersi necessario un faccia a faccia fra il trio del Panel FIM e i piloti della classe regina a Le Mans. Un confronto da molti ritenuto vano, dal momento che tutti sono rimasti sulla propria posizione.

Freddie Spencer: equilibrio tra sicurezza ed equità

L’americano tre volte iridato, ritiratosi dalle corse alla fine degli anni Novanta, offre la sua opinione nel podcast ufficiale del MotoAmerica. Dal 2019 ricopre la carica di Chief Steward FIM della MotoGP ereditata da Mike Webb, una posizione a priori molto scomoda per chiunque. Difficile prendere una decisione in brevissimo tempo senza causare qualche malumore da una parte o dall’altra. “Secondo me, abbiamo il miglior sport motoristico del mondo, è il più grande spettacolo e abbiamo anche i migliori piloti… Negli ultimi anni, da parte dei piloti e da parte della Commissione Sicurezza, quando i piloti della MotoGP si incontrano il venerdì, c’è pressione sul contatto. Cosa è accidentale, cosa è in esecuzione, cosa è troppo?“.

Freddie Spencer da ex pilota comprende perfettamente il punto di vista degli atleti, che vogliono competere e dare il massimo. D’altro canto si ritrova a dover garantire la sicurezza ed evitare che certi episodi davvero rischiosi possano ripetersi. L’obiettivo è miscelare al meglio spettacolo e sicurezza. Alcune critiche hanno fatto breccia e presto potrebbe esserci un lieve cambiamento di posizione nelle decisioni prese nei weekend di gara. Viceversa, il malcontento che serpeggia in MotoGP potrebbe portare a cambiamenti radicali a fine campionato… “Da parte nostra si tratta di sicurezza ed equità, ma vogliamo che i piloti siano in grado di competere ed è quello che abbiamo visto in Francia“.

90 telecamere in pista

Negli ultimissimi anni il loro metro di giudizio è cambiato anche per via della tecnologia sempre più sofisticata e presente. “Con le telecamere e con lo staff che ho, l’obiettivo è sempre stato quello di aumentare la nostra capacità di analizzare le situazioni in breve tempo. Se dobbiamo fare un cambio di posizione, che sia in un momento adatto, se in quel giro è possibile o meno“, ha proseguito Freddie Spencer. “Ora abbiamo più di 90 telecamere a cui possiamo accedere. Abbiamo una cabina di regia, possiamo controllare tutto… il posizionamento in pista, le uscite di pista, la zona verde…“.

Infine l’ex pilota si dice consapevole di ricoprire un ruolo scomodo: “Fare parte del Panel of Commissioners è il lavoro più impegnativo che si possa immaginare. Stiamo andando nella giusta direzione. L’ultima gara è stata perfetta, in Francia era quello che vorremmo vedere in futuro“.

Foto: MotoGP.com

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