6 Dicembre 2022

MotoGP, Ciabatti: “Bagnaia-Bastianini coppia top. VR46? Felici con Ducati”

Ciabatti, direttore sportivo Ducati, a Corsedimoto ha parlato del duo Bagnaia-Bastianini, ma anche di Martin e del futuro del team VR46,

Pecco Bagnaia Paolo Ciabatti MotoGP Ducati

Sono serviti quindici anni, ma Ducati è riuscita finalmente a riconquistare il titolo MotoGP. Casey Stoner non è più l’unico campione ducatista nella classe regina del Motomondiale. Francesco Bagnaia ha aggiunto il suo nome alla lista e ha grande voglia di confermarsi il numero 1 anche nel 2023.

Il suo primo rivale sarà Enea Bastianini, che lo affiancherà nel team ufficiale e che avrà tutte le intenzioni di dargli del filo da torcere. Già nel 2022 abbiamo visto dei bei duelli tra loro e ce ne saranno sicuramente altri nella prossima stagione. Il riminese è arrivato terzo in classifica nell’ultimo campionato e ora vuole fare un salto di qualità. In casa Ducati attenzione anche ai piloti dei team clienti. A partire da Pramac, che disporrà di due Desmosedici GP23 e di una coppia molto competitiva come quella formata da Jorge Martin e Johann Zarco. E possono fare parecchio bene pure le squadre Mooney VR46 e Gresini con i prototipi 2022.

Di tutto questo abbiamo parlato con Paolo Ciabatti, direttore sportivo Ducati Corse.

MotoGP, Ducati vuole ripetersi con Bagnaia e Bastianini

Ducati con Bagnaia e Bastianini può puntare nuovamente in alto nel 2023.

Pensiamo di avere la migliore coppia di piloti, lo dicono anche i risultati stessi. Abbiamo il campione e il terzo della classifica, che insieme hanno vinto undici gare nel 2022. Entrambi sono giovani e hanno grandi margini di miglioramento. Pecco dagli ultimi sei gran premi del 2021 ha numeri impressionanti, sulla sua competitività non ci possono essere dubbi. Quando un pilota vince un campionato MotoGP acquisisce la consapevolezza di aver compiuto un’impresa importante e maggiore fiducia nei suoi mezzi, questo lo spinge a ripetersi e a migliorarsi ulteriormente. Anche Enea è velocissimo, magari un po’ più istintivo di Pecco, e al secondo anno nel campionato ha vinto quattro gran premi. Considerando pure che il team Gresini era alla prima stagione con Ducati, è andato oltre le nostre più rosee aspettative. Ciò ci ha spinto a sceglierlo rispetto a Martin, altro pilota talentuoso e veloce. Chiaramente le quattro vittorie hanno avuto un peso nella decisione. Bagnaia e Bastianini avranno entrambi voglia di vincere e saranno interessanti da gestire, però penso che abbiamo la capacità e l’esperienza per farlo bene. Inoltre, loro sono intelligenti e maturi per lavorare bene insieme”.

Quanto vi ha dato fastidio che si sia parlato spesso di “ordini di scuderia” nell’ultima parte di stagione 2022?

L’unica indicazione che abbiamo dato ai nostri piloti è stata quella evitare manovre azzardate tra di loro. Ovviamente abbiamo detto loro anche di ricordare che c’era in gioco un Mondiale, un obiettivo importante per Ducati e i nostri partner. Mi sembra qualcosa di assolutamente legittimo. Purtroppo c’è sempre chi prova a sminuire il valore di un risultato. Se avessimo dato degli ‘ordini di scuderia’ a Misano sarebbe successo quello che è successo? E ad Aragon? Avremmo anche dovuto chiedere a Miller di rallentare in Tailandia e lasciare il secondo posto a Bagnaia… I fatti dicono che non è successo nulla di questo”.

A Sepang tu, Tardozzi e Dall’Igna vi siete confrontati a un certo punto della gara. Ci racconti cosa è successo?

In quella situazione c’era Bezzecchi che stava riducendo il suo distacco da Quartararo e si era portato a 8 decimi dal pilota francese. Era chiaro che se Marco fosse riuscito a stare davanti a Fabio, noi avremmo vinto il titolo in Malesia con il successo di Pecco su Enea. Lì ci siamo chiesti cosa fare nel caso in cui Bezzecchi fosse riuscito a sorpassare Quartararo e prendere del margine. Penso sia qualcosa di legittimo. Poi Marco non ce l’ha fatta e non è stata data alcuna indicazione a Bastianini, che ha provato a battere Bagnaia. Ci saranno sempre quelli che non ci credono, però dovranno farsene una ragione. Bagnaia è stato il migliore pilota del 2022 e ha vinto meritatamente”.

Ciabatti su Jorge Martin e team VR46

Jorge Martin ha dichiarato di voler fare la storia con Pramac, vincendo il titolo MotoGP con un team satellite. Può essere un avversario temibile per i piloti della squadra ufficiale?

Jorge ha un talento enorme, è un pilota esplosivo e ha una velocità pura incredibile. È molto forte nella prima parte di gara, poi per vari motivi cala nella seconda. Sono sicuro che sistemando questo dettaglio sarà un brutto cliente per tutti. L’anno prossimo con le sprint race secondo me lui avrà una chance in più, visto che durano la metà delle gare normali. Non dimentichiamo che lo scorso anno ha avuto un brutto incidente a Portimao e questo lo ha condizionato a lungo. Ha dovuto lavorare molto per ritrovare la forma fisica ideale. L’anno prossimo lui e Zarco avranno la stessa moto di Bagnaia e Bastianini. Avrà grande voglia di vincere e di dimostrare che Ducati avrebbe dovuto scegliere lui per la squadra ufficiale. Mi aspetto che faccia un grande campionato. Non siamo assolutamente preoccupati, anzi: se lo fossimo non gli forniremmo un pacchetto tecnico identico a quello della squadra ufficiale”.

A volte spuntano rumors sulla possibilità che in futuro il team VR46 possa passare da Ducati a Yamaha. Qual è la situazione al momento?

Il team VR46 ha un contratto con Ducati fino al 2024 compreso. Noi siamo molto contenti del nostro rapporto con loro, e non hanno mai espresso la volontà di ridiscutere l’accordo, anche perché sia Marini che Bezzecchi hanno raggiunto ottimi risultati con la Ducati. Sono molto contenti e credo che oggi non abbiano motivo per pensare a un cambiamento”.

Foto: Ducati

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