10 Ottobre 2019

MotoGP, Carlo Luzzi: “Marc Marquez impersona Hyde e Jekyll”

Carlo Luzzi, ingegnere elettronico di Marc Marquez, descrive il campione di Cervera: "In pista ha cuore, carattere e... palle".

Marc Marquez e Carlo Liuzzi

Marc Marquez ha sempre evidenziato l’importanza della sua squadra. Cinque tecnici su nove lo seguono sin dai tempi della Moto2, i restanti sono subentrati al momento dell’esordio in MotoGP. Al suo fianco lavorano anche due italiani: Roberto Clerici, meccanico, e Carlo Luzzi, ingegnere elettronico. Quest’ultimo ha iniziato a lavorare come tecnico delle sospensioni in F1 con Benetton e altri team, ma la sua vera passione erano le moto.

Il grande salto avviene nel 2000, quando rifiuta un ingaggio in F1 per unirsi ad un team del Motomondiale nella classe 125. Carlo Luzzi ha iniziato con le quattro ruote solo perché non aveva trovato di meglio nel mondo delle moto. “Sono andato in Inghilterra perché lì era più facile trovare un lavoro nel motorsport – ha raccontato a ‘Mundo Deportivo’ -. Ti dirò di più, non mi è mai piaciuta la matematica, ma ho studiato ingegneria perché volevo lavorare con le motociclette“. Si fa le ossa in SuperSport e SBK, viene notato da Davide Brivio, ora team manager Suzuki, e da Maio Meregalli. Lavora con Jorge Lorenzo nel 2008-2009, poi passa in Honda. Si ritrova con Andrea Dovizioso, poi è arrivato Casey Stoner nel 2011 e nel 2012. Nel 2013 sbarca l’alieno Marc Marquez.

CARLO LUZZI RACCONTA MARC MARQUEZ

E fino ad oggi Carlo Liuzzi si rivela un asso nella manica all’interno del box del campione di Cervera. Un genio incompreso dell’ingegneria, che a suo tempo ha inviato un curriculum anche in Ducati: “Attendo ancora una risposta“, ha commentato scherzosamente. Nel 2013 si ritrova al fianco di Marc Marquez e subito comprende che è un pilota davvero speciale. “Puoi lavorare per molti anni con piloti “normali”, ma poi ne arriva uno molto forte che spiega ciò di cui hai bisogno, è un altro mondo…“. Anche per un tecnico di consolidata esperienza diventa difficile trovare un punto debole: “Se mi chiedi di dirti un’area in cui Marc non è al 100%, non riesco a trovarla. È qualcosa di incredibile. Aggiungete a ciò che non si stanca mai di migliorare, è un perfezionista nato“.

Marc Marquez ha quasi una doppia personalità, una che si manifesta nel box, l’altra quando scende in pista. “Ha due personalità. Dico sempre che sono Hyde e Jekyll. Quando è nel box è al 100% tecnico. Spiega tutto molto bene, calmo e silenzioso. Quando sale in moto si trasforma completamente, diventa appassionato… E’ un pilota supercompleto: carattere, cuore e …palle. E poi quando è davanti ai media è sempre positivo. La stessa cosa accade negli incontri tecnici – ha concluso Luzzi -, inizia sempre con il positivo, anche se ci sono cose che non gli piacciono. Il buono prima di tutto“.

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