17 Febbraio 2022

MotoGP, Andrea Dovizioso: “Yamaha facile da guidare? Inutile se sei lento”

Andrea Dovizioso nei test invernali MotoGP non ha brillato con la Yamaha M1. I tempi sul giro stentano ad arrivare, Losail sarà il primo banco d'esame.

Andrea Dovizioso, MotoGP

Per Andrea Dovizioso la stagione MotoGP 2022 sarà decisiva per il suo futuro professionale. Fortemente voluto dal title sponsor WithU, ha preferito abbracciare la causa Yamaha dopo essere stato corteggiato a lungo da Aprilia. I veri motivi non sono dichiarati, o meglio restano silenti. Di certo il forlivese ha visto nella YZR-M1 un progetto vincente da subito, che non richiede tempi di attesa prima di ambire al podio. Almeno questo in teoria, perché l’adattamento al prototipo di Iwata non si sta rivelando per nulla semplice.

Dovizioso alla ricerca del limite

Nessuno riesce a guidare la M1 come Fabio Quartararo, questo è un dato inconfutabile. Nonostante le continue lamentele del campione francese sulla nuova specifica di motore, che non ha per nulla soddisfatto le sue richieste. Per Andrea Dovizioso a disposizione un motore alla pari della moto factory, poche le differenze rispetto al pilota di Nizza. Eppure sul giro secco al Mandalika Circuit ha viaggiato con otto decimi di gap. L’esperienza pluriennale in MotoGP poco conta quando si tratta di dover modificare il proprio stile di guida. Anzi, forse è un fardello pesante.

A poco serve la nomea di una Yamaha dalla guida facile e agile nei cambi di direzione. “Per valutare se una moto è davvero facile da guidare, devi considerare due cose. In primo luogo, quanto è fisicamente impegnativa e come ti senti su di essa. E in secondo luogo, guardare la velocità che puoi sviluppare su di essa. Perché puoi stare benissimo su una moto, ma non serve a molto se sei lento. Quindi direi che una cosa è che una moto sia facile da guidare, un’altra essere in grado di essere veloce“.

Qatar primo banco di prova

La gara in Qatar servirà a capire fin dove Andrea Dovizioso può spingersi con la YZR-M1. E’ un tracciato solitamente favorevole al marchio di Iwata che nel 2021 ha vinto due gare su due a Losail. “Il Dna della Yamaha rende più facile la guida“, ha aggiunto il Dovi, che ha guidato una Ducati per otto lunghe stagioni. “Ma devi considerare quanto sei veloce. Quando ti trovi in gara devi essere capace di attaccare. Se spingi e sei ancora lento, una moto facile non serve a nulla“.

I test MotoGP invernali hanno dimostrato che non è ancora in grado di spingersi al limite con la nuova moto. Poco o nulla è cambiato con il passaggio dalla versione 2019 alla M1 factory. Adesso è tutta una questione di stile di guida e di tempo. Perché non ci saranno molti Gran Premi a disposizione prima di poter prendere una decisione per il futuro. “Le mie sensazioni stanno migliorando, va molto meglio che in Malesia: abbiamo cambiato diverse cose a livello di setting, provato una nuova carena e altro e tutto è andato per il verso giusto. Ma il risultato finale non è quello che voglio perché vorrei essere molto più avanti“.

Al termine del test in Indonesia Andrea Dovizioso risulta solo 19° con un distacco di oltre otto decimi dal best lap. La staccata resta il suo punto forte anche con la Yamaha, ma perde decimi preziosi in altre aree. Inoltre il circuito indonesiano non sembra calzare a pennello per il forlivese. “E’ una pista abbastanza strana perché devi stare quasi sempre sull’angolo, e questo risalta i miei punti deboli. Tuttavia abbiamo fatto progressi in termini di frenata. Ma devo migliorare in altri settori, in particolare gestire meglio le gomme“.

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