17 Agosto 2023

MotoGP, Alex Rins: “Nessun incontro tra i piloti Honda”

Alex Rins rimpiange i bei tempi in Suzuki e spiega i motivi che l'hanno portato a scegliere Yamaha nella prossima stagione MotoGP.

MotoGP, Alex Rins

Alex Rins è riuscito ad esprimersi al meglio in Suzuki, grazie soprattutto all’atmosfera familiare. Con il passaggio in Honda non ha ritrovato lo stesso clima nel box e ha pesato non poco nella scelta di cambiare livrea per la prossima stagione MotoGP. Vincitore del Gran Premio di Austin con la RC-V, la sua esperienza poteva tornare molto utile nell’evoluzione della moto, ma il brand giapponese l’ha messo un po’ in secondo piano sin dalle prime uscite.

Alex Rins “escluso” dalla Honda

Il pilota spagnolo è rimasto fedele alla Suzuki fino al giorno dell’addio alla MotoGP al termine del 2022. Le circostanze del ritiro hanno sbalordito anche Alex Rins, mai avrebbe immaginato di doversi trovare un’altra squadra in fretta e furia. Tra Gresini Racing e LCR Honda ha optato per la seconda strada, fiducioso che avrebbe ricevuto un trattamento da pilota ufficiale. Prima di doversi ricredere e scegliere un altro costruttore per proseguire la sua avventura professionale. Alla Honda gli manca proprio questo, potersi sentire parte reale del progetto. In Yamaha si affiancherà a Fabio Quartararo e potrà godere di supporto “factory”, ma la stagione MotoGP è ancora lunga e da portare a termine nel migliore dei modi.

Gli anni felici in Suzuki

Alex Rins non si è mai sentito parte integrante della famiglia HRC, dall’inizio ha mal digerito la promozione di Joan Mir nel team ufficiale. Nonostante abbia vinto la sua terza gara con la RC-V, i vertici Honda non gli hanno mai dato piena fiducia. Durante un intervento nel podcast “Por Orejas’ non nasconde le sue sensazioni all’indomani della firma con il marchio di Iwata e ricorda i bei momenti passati in Suzuki. “Il semplice fatto di avere solo due moto e impiegare brave persone è stata la chiave per farlo funzionare. Anche perché Davide Brivio e successivamente Livio Suppo erano nella squadra, avevamo persone con molta esperienza e la capacità di pensare al futuro“.

Le mancanze della Honda

In Honda evidentemente qualcosa non funziona ai piani alti, ne sono una conferma i risultati degli ultimi anni. “Non sto dicendo che Alberto Puig non sia una persona molto lungimirante, al contrario“, ha proseguito Alex Rins. “Ma forse è il fatto che [Suzuki] è un’azienda più piccola di Honda. Potrebbero essere mille fattori, a cominciare dal fatto che si trattava solo di due moto invece che di quattro“. Allo stesso tempo il fatto di avere quattro prototipi in pista non sembra apportare grandi vantaggi. “I team sono separati. Non ci sono incontri con tutti e quattro i piloti per discutere le cose insieme o scambiare idee“.

Rins ed il rapporto con LCR

Il rapporto con Marc Marquez non è mai decollato, quasi inesistente quello con l’ex compagno di box Joan Mir. “Il mio rapporto con Marc, ad esempio, è lo stesso dell’anno scorso quando ero in Suzuki. Se ci incrociamo ci salutiamo, ma questo è tutto. Certo, lui non c’era in molte gare, ma con Joan è uguale… Alla Suzuki ci vedevamo sempre a pranzo e a cena, anche se non ci vedevamo direttamente ai box”. Nel calderone Honda, il pilota riserva una lode particolare per Lucio Cecchinello. “Un rapporto che non avevo mai sperimentato prima. Quando gli ho detto che avevo un’offerta dalla Yamaha, ha risposto che gli sarebbe molto dispiaciuto se fossi andato via, ma che per me era un’opportunità unica. Avevo le lacrime agli occhi“.

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