22 Dicembre 2023

MotoGP, Alberto Puig: dalla rivoluzione Honda al ritorno di Marquez

Puig vuota il sacco su diversi temi di casa Honda: il focus è sulla RC213V e il lavoro necessario per tornare al vertice.

MotoGP, Puig: dalla rivoluzione Honda al ritorno di Marquez

Il 2024 è un anno di grandi cambiamenti per Honda, scaricata da Marc Marquez e chiamata a lavorare sodo per risollevarsi. Le concessioni sono un assist importante per sviluppare meglio la RC213V ed evitare di chiudere per un altro anno all’ultimo posto nella classifica costruttori. L’arrivo di Luca Marini, reduce da tre stagioni in sella a una Ducati Desmosedici, potrebbe essere di aiuto. In casa HRC è in corso una rivoluzione che riguarda ogni ambito e sarà interessante vedere se davvero arriverà l’attesa svolta l’anno prossimo.

MotoGP, Puig e Marquez: l’addio e il futuro

Alberto Puig, intervistato da Marca, è tornato a parlare della separazione con Marquez e anche dell’ipotesi di un suo ritorno già nel 2025: “È stato difficile e triste. Abbiamo avuto molti anni di successo e altri con tensione e dolore. Un mix di emozioni buone e cattive. Ritorno? Ora la priorità è sviluppare migliorare la moto. Dobbiamo averne una competitiva, come anni fa. Questa è la cosa più importante. Da metà stagione in poi vedremo dove saremo. Pensare ore è assurdo“.

Irragionevole e inutile pensare a un futuro rientro di Marquez, l’obiettivo sul quale concentrarsi ora è realizzare una RC213V veloce e in grado di fare risultati. Interpellato sulla possibilità che Marc vinca il titolo MotoGP con Ducati, il dirigente sportivo spagnolo non ha dubbi: “Se ci limitiamo ad analizzare la realtà attuale, i dati e a confrontare i piloti Ducati, considerando chi ha lasciato altri marchi per andare in Ducati, e mettiamo sull’altra parte della bilancia il suo potenziale come pilota, ovviamente può vincere“.

Honda, quanto serve per tornare al top?

Marquez ha dichiarato che probabilmente anche con le concessioni serviranno due anni a HRC per raggiungere Ducati. Puig ha risposto così sul tema: “Le concessioni saranno di grande aiuto, ma non so le tempistiche. Forse può servire un anno minimo per avere una moto a un livello vicino. Comunque le agevolazioni ci permetteranno di accorciare i tempi“.

Non è un segreto che Honda abbia provato a ingaggiare Gigi Dall’Igna dalla Ducati: “Sono state esplorate diverse opzioni – spiega il manager spagnolo – e non solo questa. Parte tecnica rimasta affidata a un giapponese? Non è stato deciso, si stanno ancora valutando possibilità diverse“.

Puig su Mir e Marini

Joan Mir ha un contratto che scade a fine 2024 e ha già detto di non voler trascorrere un anno come l’ultimo, fatto di tante cadute e risultati scarsissimi. Puig e HRC non pensano al suo rinnovo, per adesso: “Ora stiamo pensando a migliorare la moto. Se migliorerà, qualsiasi pilota avremo sarà in grado di sviluppare il suo potenziale. Mir è un due volte campione mondiale e potrebbe lottare per le prime posizioni. Sappiamo che quando avremo una moto competitiva, i piloti vorranno correre con noi perché Honda è la Honda. Per quando sia difficile la situazione attuale, Honda non è né Ducati né Aprilia“.

Inevitabile parlare del nuovo arrivato Luca Marini, che secondo il team manager Honda può fare molto bene con la RC213V: “Non avevamo molte opzioni. Abbiamo analizzato la sua carriera in Moto2 e in MotoGP, è un pilota molto regolare, abbastanza analitico e giovane. È stata la prima persona che ha contattato noi. Siamo sicuri che riceveremo buoni input da lui, perché arriva da una moto vincente e può darci informazioni“. Vedremo se il fratello di Valentino Rossi si rivelerà la scelta giusta e avrà successo.

Foto: Box Repsol Honda

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