2 Maggio 2024

Ferrari: un cambio di look che ci riporta indietro di 60 anni

La Ferrari apre alla collaborazione con la HP e decide di riportarci indietro di 60 anni, a quando la Ferrari corse due GP colorata di blu.

Quando pensi alla Ferrari pensi ad un solo colore: il rosso. La storia però ci porta a ricordare di un aneddoto accaduto nel 1964. La scuderia di Maranello gareggiò monoposte colorate di blu nelle due gare del campionato in Nord America. Questo fine settimana a Miami la storia si ripete. Ferrari infatti ha deciso di riproporre il blu sulla sua vettura. Un colore molto più spento, visto che il rosso resterà il colore cardine ma che si collega anche al nuovo sponsor della scuderia. L’azienda italiana ha annunciato come title partnership l’HP, gigante della tecnologia. Miami apre ad una nuova era del Cavallino Rampante sospesa fra un glorioso passato e un promettente futuro.

Ferrari ed HP una collaborazione per arrivare al successo

Il weekend di Miami vedrà un cambiamento significativo, infatti, la scuderia fondata da Enzo dalla tappa della Florida in poi si chiamerà: Scuderia Ferrari HP. Una collaborazione che non è solo commerciale, ma anche tecnologica. La società statunitense sarà fondamentale per aiutare la squadra italiana a tornare ai massimi livelli. L’arrivo di Lewis Hamilton a Maranello ha scatenato un nuovo entusiasmo da parte degli investitori globali. Un ritorno d’immagine evidente che dimostra come la scelta di ingaggiare il sette volte campione del mondo abbia molte giustificazioni, non solo sportive.

A Miami il logo HP comparirà sulla carrozzeria della SF-24 e sulle tute dei piloti, in tinta interamente azzurra. Per l’azienda Usa non è la prima volta in Formula 1. La Williams aveva già collaborato con loro ed aveva una vettura blu e bianca con la scritta HP. Ironia della sorte, in quegli anni, la prima rivale della Ferrari era proprio la casa di Grove. Dietro questa mossa di marketing però, c’è anche un rimando alla storia. Una storia accaduta 60 anni fa, quando Enzo, perse la pazienza nei confronti della Federazione Italiana.  

Quando il Drake ruppe con la Federazione Italiana

La nostra macchina del tempo ci riporta indietro al 1964, l’anno in cui la Ferrari conquistò il titolo mondiale piloti con John Surtees e centrò anche quello costruttori. Ora vi chiederete, ma allora perché il Drake riuscì a litigare con la Federazione Italiana in un anno così bello? Il tutto ha una vettura di mezzo, la 250 LM. La Ferrari 250 LM doveva partecipare nella categoria Gran Turismo. Enzo e suoi uomini erano sicuri che dovesse correre in quella categoria, ma la Federazione Italiana la pensava diversamente. La macchina, infatti, fu costretta a gareggiare contro i prototipi. Ferrari perse ogni freno inibitorio e così a fine 1964, la scuderia di Maranello perse la licenza come costruttore, perché revocata dalla Federazione.

Enzo che non era uno che la dava vinta facilmente, decise allora di trovare il modo di farla pagare agli uomini della Federazione. Molti non lo sanno, ma nei primi anni in cui si correva i colori non venivano scelti dai team, ma erano in base allo Stato di provenienza. Il rosso rappresentava l’Italia e quindi le vetture della Ferrari avevano quel colore. Il Drake visto che gli fu ritirata la licenza, si dovette rivolgere al North American Racing Team. Una scuderia che collaborava con la Ferrari per la parte tecnica e così la squadra di Maranello corse con la licenza statunitense. Questo portò la 158 a correre gli ultimi due GP della stagione 1964 con la colorazione blu. Uno smacco enorme per la Federazione Italiana, che arrivò poi a patti con Enzo. Nel 1965 infatti, le vetture della casa italiana tornarono ad essere rosse. Solo nel GP degli USA e del Messico del ’64, il mondo vide le Ferrari con un colore diverso dal rosso.

Enzo Ferrari e il suo carattere guerriero

Quella con la Federazione Italiana non è l’unica volta in cui Enzo cacciò fuori gli artigli. Uno dei più grandi nemici del Drake fu Confindustria. I rapporti tra l’organizzazione degli industriali e il Presidente della Ferrari erano molto tesi. Enzo negli anni tesi del dopoguerra non accettò mai la politica di Confindustria di discriminare i lavoratori di fede comunista. Enzo così un giorno, decise di portare il segretario del PC Palmiro Togliatti a Maranello e di mostrarlo ai propri operai, come a dire:” Nessuno da me viene cacciato per le sue idee politiche, a me interessa solo come lavorate”. Una scena che fece scalpore: Ferrari non era schierato politicamente, voleva solo dimostrare chi era. Un uomo che non aveva problemi a portare avanti le sue idee contro anche organi più grandi di lui. Un’ultima grande uscita del Drake fu quando stava per togliere la Ferrari della Formula 1 e passare in Indycar. Il presidente non accettava più le scuderie che costruivano solo alcuni pezzi delle loro vetture. Un braccio di ferro che vide mettere una bandierina anche ad Enzo e che mostra come quella litigata del 1964 fa parte del DNA del Drake.  

FOTO: social Formula 1

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