1 Gennaio 2020

Marc Marquez, addio alla MotoGP… ma con onore e gloria

Marc Marquez, 27 anni a febbraio, ha ancora tanta strada da fare in MotoGP. Ma il suo destino è vincere: "Quando non ci riuscirò dirò addio".

Marc Marquez campione MotoGP

Marc Marquez a breve compirà 27 anni e il pensiero di appendere il casco al chiodo sembra ancora molto lontano. Il 2019 è stato l’anno dell’addio per Jorge Lorenzo, a breve potrebbero seguirlo anche Valentino Rossi e Cal Crutchlow, i due veterani della MotoGP. Ma mai dire mai nella vita, perché il Cabroncito non ha nessuna intenzione di partecipare da spettatore. La sua missione non è riempire la griglia, ma quella di un pilota predestinato, quasi condannato a vincere.

Un puro talento che ha modificato il modo di guidare nella classe regina, di studiare gli avversari e i circuiti, di trovare il limite. Dal 2013 ha dominato in lungo e in largo, con l’unica eccezione del 2015, quando qualche caduta di troppo lo ha spinto dietro le Yamaha. Ma quell’unico “buco” in MotoGP è servito a maturare, comprendere che un podio spesso vale quanto una vittoria. Otto titoli iridati, nel 2020 punterà al record leggendario di Valentino Rossi. Parte ancora una volta da favorito, alle sue spalle l’arrembante Fabio Quartararo che dovrà riconfermare le ottime sensazioni. “Combatterò sempre per i titoli, in tutte le stagioni della mia carriera sportiva – ha detto Marc Marquez a Motogp.com -. Quando non avrò l’opportunità di vincere un titolo, sarà il momento di andare in pensione“.

Una filosofia di vita che si accorda con la decisione di Jorge Lorenzo, condannato a una via crucis dopo tanti infortuni e con una moto che non gli è mai andata giù. “Non ha senso essere qui per correre. Sono in MotoGP per lottare per la vittoria e per il titolo“. Una macchina da guerra ‘made in Cervera’ pronta ad asfaltare anche il sangue fraterno. Se fino a pochi mesi fa il sogno era di vedere suo fratello in classe regina, il prossimo obiettivo è batterlo ad armi pari. Dopo una stagione sin troppo facile, si attende un Mondiale agguerrito, con Ducati e Yamaha in ascesa. “I nostri rivali miglioreranno – ha concluso Marc Marquez – e Quartararo avrà più esperienza. Vedremo come vanno le moto dei miei rivali, ma sono pronto a combattere e vincere“.

Lascia un commento

1 commento

  1. robertobol ha detto:

    Sia Lorenzo che Marquez non sono campioni nati ed eletti e il cui valore di pilota è in gran parte dovuto e collegato al marketing,al business…,”a ciò che va al di là dello sport motociclistico…”,ma sono quei campioni nati ed eletti unicamente dalla pista e il cui valore di pilota dipende solo ed esclusivamente da quello cioè “vincere in pista…”, e se non vinci non ha più senso continuare