9 Febbraio 2024

Luca Marini e Honda, potenziale inespresso: la soluzione non è copiare Ducati

Marini lontano dai migliori, ma non vuole trasformare la RC213V in una Desmosedici GP: cerca un'altra strada.

MotoGP, Luca Marini e Honda a caccia di progressi

Luca Marini è ancora lontano da essere competitivo con la Honda RC213V, una moto radicalmente diversa dalla Ducati Desmosedici GP e alla quale non poteva adattarsi in pochi giorni. Gli serve tempo per essere un buon livello di performance. Il diciannovesimo tempo finale del test a Sepang non deve preoccuparlo. Il team sta lavorando sodo per venire incontro alle sue esigenze e fare passi avanti. I due giorni di prove a Lusail saranno molto importanti, anche se va ricordato che HRC gode di “test liberi” e quindi durante la stagione avrà ulteriori occasioni per poter migliorare.

MotoGP, test Sepang: i commenti di Marini

Il pilota marchigiano ha fatto sul suo resoconto al termine dell’ultima giornata in Malesia: “Pensavo che avrei sofferto meno sul giro secco – riporta Motosan.esvisto che l’anno scorso ero migliorato su questo aspetto. Ma il modo con cui spingere con la Honda è diverso e la moto è più difficile da fermare. Comunque ho continuato il lavoro di sviluppo e sono contento, perché abbiamo migliorato alcuni punti. In Qatar avremo più componenti, a Lusail l’obiettivo sarà prepararsi per il weekend sapendo che ci saranno alcune novità da valutare“.

Marini è consapevole della necessità di dover lavorare tanto per essere veloce con la RC213V, troppo diversa dalla Desmosedici GP per pensare di poter guidarla allo stesso modo: “Con la Ducati era facile andare forte sul giro secco – spiega – perché la moto sfruttava meglio il posteriore rispetto alla Honda. Dobbiamo concentrarci su questo, dato che è difficile frenare la moto come vorrei. Ogni moto ha il proprio DNA e l’obiettivo è sfruttarne i punti di forza senza trasformare la Honda in una Ducati“.

L’ex rider del team VR46 è sicuro che ci sia del buon potenziale da poter estrarre del prototipo giapponese, oltre che da sé stesso: “Penso di avere margine e la moto ne ha più di me. Dobbiamo capirne il comportamento in condizioni di bassa aderenza, perché a Sepang era tutto falsato delle condizioni che abbiamo trovato. Difficile dare un giudizio, per me è tutto nuovo. Forse ci sarà il rischio di soffrire maggiormente quando il grip, ma magari la moto migliorerà“.

A proposito delle concessioni, Marini ha fatto il seguente commento: “È vero che avremo più giorni, ma non credo che ne avremo quanti vorremmo“. Honda e Yamaha hanno un limite di 260 gomme da gestire per i test, tocca a loro sfruttare bene il vantaggio rispetto alle case concorrenti.

Foto: Honda Racing

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