19 Dicembre 2022

MotoGP: vi siete mai chiesti come funziona la telecamera dell’elicottero?

Tante telecamere a terra per la MotoGP, ma se ne aggiunge una particolare, quella dell'elicottero. Osserviamola più da vicino.

motogp camera elicottero

di Paul Emile Viel/paddock-gp

Oltre alle telecamere che sono posizionate ai margini della pista – nel 2019, c’erano un totale di circa 160 telecamere a terra – ce n’è una speciale che fornisce un punto di vista particolare per le trasmissioni video del Motomondiale: la telecamera dell’elicottero. Si tratta anche di uno degli aspetti che differenziano le trasmissioni MotoGP in TV rispetto al WorldSBK. Vediamo quali sono i dettagli di questa fotocamera volante.

Il primo è chiaramente il mezzo che permette alla telecamera MotoGP di sorvolare il circuito. Si tratta dell’Eurocopter AS350 Squirrel, prodotto da Airbus, che funge da elicottero per il trasporto delle telecamere. Questi elicotteri sono così avanzati che il 14 maggio 2005 Didier Delsalle ne ha usato uno per battere il record per l’atterraggio più alto in elicottero. Un record imbattibile, visto che si trovava in cima al Monte Everest.

Per quanto riguarda la fotocamera stessa, ha dimensioni piuttosto grandi e ha un meccanismo giroscopico che consente un’acquisizione video fluida. Questa telecamera girostabilizzata può essere ruotata a distanza su sei assi. Un tipo di telecamera utilizzato in MotoGP, Formula 1, ma anche in documentari naturalistici e film di Hollywood, il cui supporto si trova a destra dell’elicottero. Parliamo di un sistema di telecamere che costa quasi mezzo milione di euro.

Questa telecamera da elicottero richiede due persone in servizio per riprendere immagini: il pilota e il cameraman. In un’intervista con Red Bull, il cameraman Alvaro Coronas ha detto di non aver mai guardato fuori dal finestrino per una corsa. È infatti concentrato solo sulla cabina dell’elicottero, sul monitori collegato alla sua telecamera, seguendo via radio le istruzioni del regista sul punto di vista da filmare.

Foto: Jörg Mitter/Red Bull

L’articolo originale su paddock-gp

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