26 Gennaio 2024

MotoGP, la tecnica: Aprilia ha brevettato nel 2023 un’invenzione del 1977!

Aprilia è stata vista più volte in azione con un alettone posteriore sulla RS-GP. L'invenzione però non è nuova...

Dr-Rodger-Freeth-Aprilia

di Marc Seriau/paddock-gp

Ieri abbiamo visto l’ultimo brevetto depositato da Marco de Luca per conto di Piaggio & CSPA, destinato in teoria a tutelare le applicazioni commerciali dei ritrovati sviluppati da Aprilia in MotoGP. 

Si tratta dell’aumento della velocità in curva grazie al supporto generato dall’effetto suolo. Ma colui che si è formato presso Lamborghini, Mercedes AMG e McLaren prima di arrivare in Aprilia nel 2019 non era al suo primo tentativo. È infatti già titolare di altri due brevetti riguardanti l’aerodinamica.

Cos’aveva già brevettato Aprilia

Quello di cui parliamo oggi riguarda ancora la categoria regina dei Gran Premi. Stiamo parlando né più né meno che dell’alettone posteriore visto qualche volta sulla Aprilia RS-GP. La domanda di brevetto è avvenuta un mese prima di quella relativa all’effetto suolo ed è stata completata nel dicembre 2023 con il numero #WO2023/238025A1.

Il suo scopo è sempre quello di aumentare l’aderenza della moto, questa volta non più in curva ad alta velocità ma in frenata.

Il testo del brevetto Aprilia

Un primo scopo della presente invenzione è quello di proporre un motociclo comprendente una parte posteriore dotata di uno spoiler. Detta parte posteriore essendo disposta sopra la ruota posteriore ed essendo coperta da una carenatura, e detto spoiler essendo fissato sul lato superiore della carenatura. In questo modo, lo spoiler contribuisce a creare forza aerodinamica sulla ruota posteriore.

Questa forza è efficace soprattutto in caso di frenata in pista, cioè frenata brusca, ed è idonea a ridurre il rimbalzo della ruota posteriore, migliorando così l’aderenza della moto e facilitando quindi l’inserimento in curva. Inoltre, il maggior carico che si crea sulla parte posteriore della moto è utile nei tratti rettilinei ondulati, come una discesa, in cui la moto raggiunge una velocità intorno ai 350 km/h e tenderebbe a perdere aderenza. 

Questa soluzione permette inoltre di migliorare l’equilibrio della moto, e quindi l’usura degli pneumatici. Si ottiene una migliore aderenza anche in frenata, quando entrambi i pneumatici sono a contatto con il suolo.

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    L’obiettivo prefissato è quindi solo un supporto aggiuntivo in frenata, che differenzia questa “invenzione” dalle alette della sella Ducati, che dovrebbero generare supporto in curva. Ma anche da quelle delle KTM, che dovrebbero aver portato alla quadratura del cerchio, vale a dire ottenere effetto suolo in curva ed appoggio in frenata. Una soluzione testata ripetutamente da Aprilia e per il momento tentata molto saltuariamente anche da Yamaha e Honda.

    Come si può brevettare qualcosa che esiste da secoli nelle auto?

    Nel preambolo il documento precisa: “La presente invenzione riguarda il settore dei motocicli. Preferibilmente, la presente invenzione riguarda motocicli “da viaggio” o “da strada”. Ancor più preferibilmente, la presente invenzione riguarda moto da competizione, in particolare per competizioni di alto livello come la MotoGP.

    Poi l’“invenzione” viene collocata nel suo contesto storico-tecnico…

    “L’applicazione delle appendici aerodinamiche è nota nel settore automobilistico. Lo spoiler è un elemento aerodinamico posto nella parte posteriore degli autoveicoli e utilizzato per ottenere maggiore aderenza. In particolare, lo spoiler ha la funzione di aumentare la deportanza aerodinamica del veicolo, aumentando così il coefficiente di resistenza totale e garantendo così maggiore aderenza, sia in curva che in rettilineo, soprattutto ad alta velocità.

    Restando nel settore automobilistico, conosciamo gli spoiler di tipo fisso o attivo. Questi sono conformati per spostarsi tra una configurazione retratta, in cui giacciono all’interno della carrozzeria della parte posteriore del veicolo, ed una configurazione aperta, estendentesi sostanzialmente dalla carrozzeria della parte posteriore del veicolo. In generale l’apertura dello spoiler viene comandata automaticamente in funzione della velocità del veicolo; si attiva al superamento di una determinata soglia di velocità.”

    Aprilia “riprende” un’invenzione

    “Nel settore motociclistico, le moto da competizione includono una sezione posteriore della coda, chiamata anche schienale. La struttura o la forma dello schienale aiuta a guidare il flusso d’aria aerodinamica sulla carenatura della moto dalla parte anteriore a quella posteriore, al fine di ridurre la resistenza aerodinamica. Un esempio è descritto nel documento EP2722264B1.

    Restando nel settore dei veicoli a due ruote, ma con riferimento agli scooter, è nota l’applicazione di spoiler laterali, aventi però una funzione completamente diversa. Esempi sono descritti nei documenti EP1944226B1 o EP1944227B1, che descrivono uno scooter dotato di spoiler per eliminare l’effetto di turbolenza creato dal flusso d’aria sulla carenatura dello scooter.

    Alla luce di quanto noto, nelle motociclette sportive di ultima generazione è necessario aumentare e migliorare la stabilità del motociclo durante la marcia ad alta velocità in rettilineo o durante le decelerazioni prima e durante le curve, garantendo una migliore aderenza dei pneumatici.” 

    aprilia 6

    Questo è tutto, ma torniamo al testo di cui sopra nell’articolo: Aprilia, o meglio il gruppo Piaggio, è quindi riuscita a brevettare un’ala della sella a forma di T. Sinceramente però non è una vera novità: basta tornare al 1977, quando il neozelandese Dr. Rodger Freeth ha provato questo principio sulla sua Yamaha TZ 750! Complimenti a loro!

    L’ultimo brevetto di Marco de Luca, di cui parleremo domani, è più sorprendente e, per il momento, ancora sconosciuto in MotoGP

    L’articolo originale su paddock-gp

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