MotoGP, problema ai motori Yamaha: l’analisi di Lin Jarvis
Yamaha inizia col botto la stagione MotoGP, ma il problema ai motori non fa dormire sonni tranquilli. Lin Jarvis: "Stiamo lavorando sulla soluzione".
Yamaha ha iniziato la stagione MotoGP 2020 con la doppia vittoria di Fabio Quartararo, due secondi posti di Maverick Vinales e un podio con Valentino Rossi. Un avvio di Mondiale che nessuno avrebbe sperato alla vigilia di Jerez, complice anche l’infortunio di Marc Marquez. Yamaha ha dimostrato di aver compiuto un decisivo step nell’evoluzione della M1 durante l’inverno, motore compreso, dove urgeva aggiungere cavalli al quattro cilindri in linea. Pur lamentando ancora un gap in termini di top speed, l’azienda giapponese ha limato l’handicap e migliorato l’accelerazione con l’elettronica.
Proprio nell’area propulsore sono emersi dei problemi non riscontrati durante i test MotoGP invernali. Dopo il doppio round a Jerez tre motori sono andati in ko tecnico, causando i ritiri di Rossi e Morbidelli. A Iwata stanno studiando attentamente il problema. Inizialmente si pensava ad un problema ad alcuni sensori, poi ad un surriscaldamento per via delle alte temperature. Lin Jarvis precisa che i difetti non hanno nulla a che fare con il calore e l’aumento dei regimi. “Non è ancora tempo per me di dire che abbiamo capito la causa del problema. Ora stiamo lavorando alla soluzione e siamo fiduciosi di poter risolvere“, ha detto il manager britannico a Speedweek.com.
Peccato che i motori restano congelati fino alla stagione MotoGP 2021 e a fine campionato si potranno apportare solo modifiche limitate. Una bella grana per Valentino Rossi e gli altri piloti Yamaha. “Un tale motore è composto da molte, molte componenti alcuni di questi sono prodotti internamente alla Yamaha, altri sono forniti da fornitori, ad esempio terze parti. Non posso dire altro al riguardo“. Ulteriormente solleticato sull’argomento Lin Jarvis alla fine ammette: “Penso che abbiamo capito da dove provenivano i problemi. Stiamo lavorando alla soluzione. Sono fiducioso che possiamo evitare problemi futuri. E non risolveremo questo problema semplicemente riducendo la velocità. Non è questo il problema”.
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