10 Dicembre 2023

MotoGP: quanti cambi nel 2024, tra voglia di riscatto e nuove sfide

Nella prossima stagione MotoGP avremo tanti interessanti cambiamenti. Cosa aspettarsi? Analizziamoli uno per uno.

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In MotoGP non mancheranno cambi decisamente interessanti. Ha fatto grande scalpore chiaramente il fatto che Marc Marquez si metterà alla prova in sella alla Ducati. Già si scatenano le scommesse sulla sua candidatura all’iride 2024: come titoli nessuno gli si avvicina minimamente nell’attuale MotoGP, ma sono discorsi ancora prematuri. Da non sottovalutare però il fatto che nell’orbita Ducati ora c’è anche Franco Morbidelli, a caccia del riscatto dopo anni difficili, mentre Fabio Di Giannantonio deve confermare quanto di buono visto a fine 2023. Che dire poi di Johann Zarco e Luca Marini migrati in Honda, mentre Alex Rins ha abbracciato il progetto Yamaha? Analizziamo ognuno di questi cambi in MotoGP.

Marc Marquez, da Honda a Ducati

È certamente il cambio più eclatante ed atteso, che ha catturato l’attenzione già nella giornata unica di test a Valencia. Marc Marquez ha chiuso un lungo ed importante capitolo con Honda, con cui ha vissuto praticamente tutta la sua carriera MotoGP, per una sfida decisamente interessante. La Ducati, la moto da battere, ed un team satellite, esperienza da lui mai vissuta in classe regina. Marquez, rimessosi da tre anni segnati da problemi fisici, ha già 30 anni e ora vuole mettersi alla prova in sella ad una moto molto competitiva, alla ricerca di risposte anche su se stesso. Il pluricampione MotoGP, che l’anno prossimo affiancherà il fratello Alex dopo l’occasione mancata nel 2020, vuole andarci con i piedi di piombo. I primi tempi ed il primo sorrisetto visti al Ricardo Tormo però sembrano segnali importanti per il 2024.

Franco Morbidelli, da Yamaha a Ducati

Un altro che è alla ricerca del riscatto è certamente l’iridato Moto2 2017. Dall’infortunio di metà 2021 Franco Morbidelli, che solo l’anno prima aveva chiuso come vice-campione MotoGP e miglior pilota Yamaha, è diventato l’ombra di se stesso. Solo questione di una Yamaha ormai difficile o dipende anche da lui? Probabilmente è la domanda più importante a cui “Morbido” cerca di dare una risposta dopo stagioni piuttosto complesse. Il periodo in sella alla M1 si è chiuso, già nei test MotoGP a Valencia il pilota romano ha avuto modo di provare la Desmosedici dai colori Pramac, squadra che ha a disposizione la versione più aggiornata. Nei test non ha brillato a livello di tempi, ma per molti non era quello l’obiettivo. Nel 2024 rivedremo Morbidelli nelle zone alte, protagonista dell’anno della rivalsa?

Alex Rins, da Honda a Yamaha

Scelta particolare invece quella del pilota spagnolo, che rinnova la sua fiducia nei marchi giapponesi. Dopo Suzuki è passato a Honda, l’anno prossimo sarà con Yamaha, terzo marchio diverso in tre stagioni consecutive. Si può dire davvero poco però della sua stagione con l’Ala Dorata: spicca il trionfo ad Austin, qualche round più complesso, infine il grave infortunio nella MotoGP Sprint al Mugello. Quello però che traspariva dalle parole di Alex Rins, a cui ha fatto eco anche Lucio Cecchinello, era il fatto che Honda, nonostante le iniziali promesse, non gli aveva mai dato il materiale richiesto. Probabilmente è stato questo il punto che ha convinto Rins a guardare altrove, firmando infine per Yamaha. Come nell’epoca Suzuki, una squadra ufficiale e di conseguenza un maggiore ascolto a livello di indicazioni e commenti. Sarà interessante vedere se il suo arrivo darà una mano alla casa dei tre diapason.

Luca Marini, da Ducati a Honda

Il 26enne marchigiano diventerà uno dei piloti maggiormente di riferimento in casa Honda. Parliamo infatti del suo approdo nel team factory, accanto a Joan Mir, con appena un anno di esperienza alle spalle in sella alla RC-V. Una sfida particolarmente interessante per l’ex VR46, che passerà da una squadra satellite in MotoGP ad un team ufficiale. Alberto Puig ha già sottolineato la precisione nei commenti di Luca Marini, coinvolto nello sviluppo di una moto attualmente in netta difficoltà. Questa infatti la maggiore priorità, non sbagliare lo sviluppo, basandosi sulle informazioni anche dei nuovi arrivati. I miglioramenti chiaramente non si vedranno in brevissimo tempo, ma sarà interessante osservare la progressione di Marini con la Honda.

Johann Zarco, da Ducati a Honda

L’esperto pilota francese, il veterano della truppa in rosso, ha scelto un biennale con LCR e Honda piuttosto di un’ultima stagione in MotoGP prima della Superbike. Questa era infatti l’ipotesi per Johann Zarco, come confermato in seguito dai vertici Ducati. Il bicampione Moto2 ha quindi optato per un’altra strada, stavolta firmando a tempo pieno con quel team per cui aveva svolto alcune sostituzioni dopo il prematuro divorzio da KTM nel 2019. Zarco lascia la moto più vincente della MotoGP, con cui quest’anno s’è tolto anche il peso della prima vittoria che sembrava non arrivare mai, per lanciarsi in un progetto con una delle moto più in difficoltà attualmente. La sua esperienza potrebbe essere di grande aiuto a Honda per risalire la china.

Fabio Di Giannantonio, da Ducati a… Ducati

Nel caso di quest’ultimo il cambiamento riguarda solo il colore della livrea della sua Desmosedici. Anzi, Fabio Di Giannantonio era prossimo all’addio alla MotoGP, prima dei cambi di Marquez e Marini che hanno lasciato un posto libero in VR46 all’ex Gresini. Innegabile il fatto che il 25enne romano abbia fatto fatica ad adattarsi alla Desmosedici, fino all’exploit del finale di stagione 2023 che gli è valso anche una vittoria di GP e tre podi. Come detto la moto non cambia, sarà questo quindi il punto di ripartenza per il prossimo anno. Un ottimo stato di forma da confermare per essere protagonista anche nel 2024.

Foto: Valter Magatti

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