28 Dicembre 2020

MotoGP, le case dimenticate: Piovaticci, un sogno durato tre stagioni

Uno dei frutti dell'artigianato italiano è Piovaticci, la cui (brevissima) storia mondiale è legata indissolubilmente ad Eugenio Lazzarini. Ve la raccontiamo.

lazzarini piovaticci - motogp

Tante case, tanti piloti, tante storie negli anni del Mondiale MotoGP, fin dalla sua prima edizione. Costruttori capaci di salire sul tetto del mondo (Mondial, Garelli, Morbidelli, per fare qualche nome), altri che hanno provato a rendere realtà questo sogno, senza riuscirci. Vi abbiamo raccontato della brevissima storia di Sanvenero, ma ce n’è un’altra di uguale durata: si tratta di Piovaticci, la cui avventura mondiale è strettamente legata a quella dell’unico italiano iridato in 50cc, Eugenio Lazzarini. Ve la raccontiamo.

La nascita 

È il 1972 quando l’imprenditore pesarese Egidio Piovaticci si impegna come finanziatore nella carriera mondiale di Eugenio Lazzarini. Il nostro portacolori in quella stagione era attivo in sella ad una 125cc dal telaio artigianale, realizzato nell’officina di famiglia, con un motore Maico modificato. L’anno seguente Piovaticci aumenta gli investimenti e dà vita a quello che possiamo definire un reparto corse all’interno della propria azienda. Nel 1973 nasce quindi ufficialmente la moto che porterà il suo nome.

Gli anni mondiali 

Quello è anche l’anno di debutto di Piovaticci nel Motomondiale, precisamente in 125cc. Eugenio Lazzarini porta la casa artigianale pesarese prima sul podio in occasione del GP delle Nazioni a Monza, in seguito alla vittoria nella tappa in Olanda. A questo aggiungiamo un 8° posto come peggior risultato (esclusi i tre ritiri), in un’annata conclusa con il 5° posto iridato. Niente male per un’azienda artigianale appena nata, senza sottovalutare il talento di Lazzarini. La nota a margine è l’inizio dei lavori su un prototipo 250, un progetto però presto abbandonato.

Nel 1974 arrivano solo due top ten e l’anno successivo si cerca la svolta tecnica con l’ingaggio di Thiel e Mijwaart (creatori della Jamathi 50cc). Lazzarini correrà sia in 125cc che in 50cc con due moto decisamente rinnovate. Il pilota marchigiano mette a referto tre podi, un ritiro ed altri piazzamenti in top ten che gli valgono la quinta piazza iridata nelle quarto di litro. Fa ancora meglio però nella classe minore: è il primo italiano vincente nella categoria grazie al successo in Svezia. Assieme arrivano altri cinque podi, un 4° posto ed un ritiro: è vice-campione 50cc.

L’epilogo

Sfortunatamente questo bel progetto artigianale tricolore si conclude qui. I soldi sono finiti: i conseguenti problemi economici costringono il reparto corse Piovaticci a chiudere i battenti alla fine del 1975. L’azienda spagnola Bultaco rileva le moto e continua a lavorare sul progetto 50cc, forte anche dell’aiuto di Thiel e Mijwaart. Eugenio Lazzarini continuerà a correre a livello mondiale sia in 125cc che in 50cc, ma con altri marchi.

Foto: HEMEYLA-Archief Ton Kooyman

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