5 Gennaio 2021

MotoGP, la storia: quando serve una “spinta” per tagliare il traguardo

Beffe a poca distanza dal traguardo che lasciano scene indimenticabili. Parliamo in questo caso degli arrivi 'a spinta' per vari motivi. Ecco qualche episodio.

andrea dovizioso termas 2016 motogp

Grande passione che porta in alcune occasioni al superamento dei propri mezzi. Le corse sono piene di esempi di questo tipo, con episodi curiosi anche in gara. Guardando nello specifico nel Motomondiale, tornano alla memoria alcuni momenti particolari a tema. Possiamo citare per esempio gli arrivi “a spinta”, ragazzi che sono riusciti comunque a tagliare il traguardo, seppur in maniera alternativa per vari motivi. A testimoniare la voglia di non mollare fino alla fine per raggiungere un obiettivo, nonostante la beffa del guaio meccanico, o della benzina finita, o di un incidente… Vi raccontiamo qualche episodio di questo tipo, con i rispettivi protagonisti.

Leslie Graham, Tourist Trophy 1949 

Basta risalire al primo anno del Campionato del Mondo per avere un momento di questo tipo. Il protagonista è Leslie Graham, il contesto è il mitico e pericolosissimo Tourist Trophy, a lungo parte del calendario. Il campione britannico aveva dominato la gara Senior in sella alla sua AJS Porcupine 500cc ed aveva ormai la vittoria in pugno. Ma ci pensa un guasto al suo mezzo a togliergliela. Mancano 15 km al traguardo (tutti in discesa) e Graham non ha nessuna intenzione di finire la gara così: decide quindi di spingere la sua moto fino a traguardo, conquistando una decima posizione che non valeva nessun punto con il sistema del tempo. Alla fine però chiude con un punto per il giro veloce della gara.

Silvio Grassetti, Hockenheimring 1963 

Andiamo avanti di qualche anno per trovare questa ‘impresa’ da parte di un nostro portacolori. Parliamo di Silvio Grassetti, un pilota tricolore che molto probabilmente ha raccolto molto meno di quanto avrebbe meritato. Oltre ad avere a che fare con tanti problemi tecnici che l’hanno privato di vari successi. Un esempio è il Gran Premio di Germania del 1963, che l’alfiere Benelli stava disputando nella categoria 250cc. Una gara davvero combattuta, che Grassetti era prossimo a vincere con merito. Ma sul rettilineo finale avviene l’inaspettato: rimane senza benzina. Non si arrende, scende e porta la sua moto a spinta fino al traguardo. Vince Tarquinio Provini (Morini) davanti ai piloti Honda Tommy Robb e Jim Redman. Non manca un momento emozionante a seguire: Provini vuole Grassetti sul podio, abbracciandolo ed omaggiandolo così davanti al pubblico festante.

Paolo Pileri, Brno 1974 

Un decennio dopo è protagonista sempre uno dei nostri grandi piloti del passato. Se vogliamo, possiamo parlare di un remake di quanto appena descritto. È il 1974, l’evento è il Gran Premio di Cecoslovacchia sul circuito di Brno. In questa circostanza Paolo Pileri non avrebbe dovuto nemmeno disputare la gara di 125cc, visto che poco prima, in 250cc, era caduto fratturandosi una spalla. Ma gli viene applicata una fasciatura ed è regolarmente in griglia di partenza, spiccando presto il volo in sella alla sua Morbidelli. Una gara letteralmente dominata dal pilota ternano, che però incorre in una beffa a pochi metri dal traguardo: anche lui è rimasto senza benzina nel serbatoio. Pileri scende e spinge la sua moto per il tratto mancante (in discesa), fino alla bandiera a scacchi: non è sufficiente per vincere, visto che Kent Andersson riesce ad avere così la meglio, ma nelle sue condizioni è un secondo posto a dir poco eroico. Lo riconosce anche l’unico campione svedese della storia, che sul podio alza il braccio del rivale consacrandolo vincitore morale tra gli applausi dei tifosi presenti.

Julián Simón, Le Mans 2012 

Facciamo un balzo fino ai ‘giorni nostri’. I più giovani non possono certo dimenticare il Gran Premio di Francia del 2012, precisamente nella categoria Moto2. Il pilota di cui parliamo è l’ormai ritirato Julián Simón, che a Le Mans è entrato nel cuore degli appassionati delle due ruote. Sotto il diluvio del circuito Bugatti infatti l’iridato 125cc 2009 incappa in una scivolata proprio all’ultima curva. Fine della corsa? Assolutamente no: il pilota spagnolo si rialza, prende la sua Suter MMXII ed inizia a spingerla, con l’obiettivo di tagliare comunque la linea del traguardo. Tanti lo superano, ma Simón stringe i denti, continua a correre e guadagna alla fine uno splendido 13° posto, tra gli applausi dei tanti appassionati presenti sugli spalti.

Andrea Dovizioso, Termas de Río Hondo 2016 

Arriviamo in classe regina, ormai diventata da tempo MotoGP. Parliamo infatti della stagione 2016, il circuito è quello di Termas de Río Hondo, che nel 2014 ha riportato il Motomondiale in Argentina. L’episodio in questione è certamente più noto come “pasticcio Ducati”, visto ciò che è accaduto nel corso della gara. All’ultimo giro infatti gli allora compagni di box Andrea Dovizioso ed Andrea Iannone (con Rossi subito dietro) stavano ancora battagliando per il secondo gradino del podio, quando avviene l’irreparabile. ‘The Maniac’ cerca il sorpasso interno alla curva 12, ma scivola e falcia il collega. Un doppio risultato di rilievo letteralmente buttato, per cui ringraziano Valentino e Pedrosa. Ma ‘Dovi’ cerca comunque di arrivare: prende la sua Desmosedici e la spinge fino alla linea del traguardo. Arriva un 13° posto ricco di amarezza e di rabbia.

Johann Zarco, Misano 2017

Ne possiamo aggiungere un altro dalla classe regina per questo particolare elenco di ‘eroici sforzi’. Andiamo al 2017, l’evento che ci interessa è il Gran Premio di San Marino e della Riviera di Rimini. Il protagonista è Johann Zarco, all’esordio in classe regina dopo aver messo a referto due titoli consecutivi in Moto2. Al Misano World Circuit il pilota francese di Tech3 stava realizzando una gara solida, ampiamente all’interno della top ten e con Redding (7°) nel mirino. Ma ecco l’imprevisto che manda all’aria tutti i suoi piani: si ferma proprio all’ultima curva, la sua Yamaha non ha nemmeno un goccio di benzina nel serbatoio! Ma Zarco non è tipo da arrendersi: scende, raccoglie le forze e riesce a portare la sua moto oltre la linea del traguardo. Chiude la corsa in 15^ posizione, un solo punto, ma simbolo del cuore oltre l’ostacolo.

Foto: Dorna Sports

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3 commenti

  1. Anonimus ha detto:

    Ricordo anche Nicki Hayden se non sbaglio ad Assen, proprio a 2 passi dal traguardo.

    • Mattia B. ha detto:

      credo ti confondi con Edwards, nell’ultima curva andarono larghi fuori dal tracciato entrambi, solo che Nicky restò in piedi e vinse, Colin passò il traguardo a spinta, era il 2006.

      • Anonimus ha detto:

        No quello che dici tu è un altro episodio, anche perché Hayden quella gara la vinse…. Quella che intendo io se non sbaglio era il 2008, Nicky era in 3 posizione e a pochi metri dal traguardo si fermò perdendo il podio.