12 Gennaio 2021

MotoGP, la storia: il Gran Premio dell’Ulster sul circuito di Clady

Una delle piste ormai scomparse dal Motomondiale è il circuito di Clady, sul quale inizialmente si disputava il GP dell'Ulster. La sua storia.

ulster gp clady - motomondiale

Circuiti storici nel Motomondiale, altri che invece hanno ospitato le due ruote per un periodo molto breve. Per questa seconda categoria abbiamo citato l’Autodromo di Imola, ma ci inseriamo comodamente anche il circuito di Clady, presente in calendario solo nei primissimi anni del Campionato del Mondo. Era proprio su questa pista irlandese che inizialmente si è disputato il Gran Premio dell’Ulster, prima di cambiare circuito ed infine di sparire come GP. Tra i pochi eventi programmati nelle prime stagioni mondiali però c’era anche questo: ecco un breve focus.

LA NASCITA

È il 1922 quando viene inaugurato questo circuito cittadino nell’Irlanda del Nord, precisamente nella Contea di Antrim. Il suo è un nome particolare: Clady (in irlandese Clóidigh, ovvero ‘il fiume dove fare il bucato’) era il nome apposto alla curva presente subito dopo il lungo rettilineo di 11 km, una caratteristica di questa pista. Parliamo di un percorso inimmaginabile nel Motomondiale attuale, visto che in origine misurava ben 32.991 metri. In seguito la sua lunghezza venne ‘ridotta’ a 26.548 metri: è su questa versione che avrà luogo la prima edizione del Gran Premio motociclistico dell’Ulster. Ritenuto però troppo pericoloso, verrà abbandonato alla fine del 1952, spostandosi poi sulla pista di Dundrod, vicino a Belfast.

L’INIZIO MONDIALE

Il circuito di Clady ospita il Campionato del Mondo fin dalla sua prima edizione nel 1949. Un evento sempre disputato sul finale di stagione, con una particolarità: tutte le categorie corrono assieme. In questo modo si complicava parecchio però la situazione di chi disputava più categorie contemporaneamente, costringendo questi piloti ad una scelta che avrebbe inevitabilmente avuto ripercussioni a livello di campionato. All’epoca erano cinque le classi che componevano il Motomondiale, ma i sidecar sono gli unici a non aver mai corso su questo lungo tracciato, a differenza di 125cc, 250cc, 350cc e 500cc.

I VINCITORI 

La prima edizione mondiale del GP dell’Ulster vede al via solo tre categorie e svetta la bandiera del Regno Unito. Leslie Graham (AJS) ottiene il secondo successo stagionale e diventa campione del mondo 500cc (tutt’ora l’iridato più ‘vecchio’ della storia). C’è poi Freddie Frith (Velocette), che in 350cc mette a referto la 5^ vittoria in 5 gare disputate. Per finire, in 250cc trionfa Maurice Cann (Moto Guzzi), in una gara che ha visto solamente sette piloti al traguardo. Nel 1950 è sempre dominio britannico nelle classi ‘maggiori’, con rispettivamente Geoff Duke, Bob Foster e Cann, si aggiunge stavolta la 125cc. È un caso curioso: solo tre piloti al via (Carlo Ubbiali, Bruno Ruffo, Gianni Leoni) e due al traguardo (Leoni si era ritirato). Dopo questo evento  la FIM decide che verranno considerati validi soltanto i GP con almeno sei piloti al via.

L’anno dopo cambia qualcosa: la 500cc corre due giorni dopo rispetto alle altre tre categorie. È così che Geoff Duke riesce ad imporsi in classe regina ed in 350cc, mentre in 250cc (segnata da un grave incidente) vince Bruno Ruffo. Il GP 125cc invece non viene ritenuto valido a livello mondiale: vince il nordirlandese Cromie McCandless, con solo quattro piloti al traguardo. L’edizione 1952 sarà l’ultima sul circuito di Clady, terzultimo appuntamento di questa stagione. McCandless si impone in 500cc, l’australiano Ken Kavanagh vince in 350cc, Cann mette il suo sigillo in 250cc. In 125cc si registrano sei partenti, per questo quindi la gara è valida nonostante siano solo tre al traguardo. La vittoria di Cecil Sandford gli permette di diventare il primo iridato non italiano di categoria.

GLI INCIDENTI 

Purtroppo soprattutto la storia dei primi anni è costellata di incidenti, a volte fatali. Il circuito di Clady non fa eccezione in questo senso. Uno in particolare riguarda i nostri colori, visto che perdono la vita ben due piloti italiani. È il 1951 quando, durante le prove libere 250cc, Sante Geminiani e Gianni Leoni sono protagonisti di un assurdo incidente. Il secondo non aveva più visto il collega (si ipotizza che pensasse ad una caduta) ed aveva invertito il senso di marcia. Il primo, dopo una breve sosta al box per cambiare la moto, era ripartito a tutto gas. Lo scontro frontale nella stessa curva cieca non lascia scampo a nessuno dei due. L’ultimo avviene nel 1952: il nordirlandese Norman Stewards, pilota Norton nella categoria 500cc, perde la vita in seguito ad un grave incidente occorso durante la gara della classe regina.

Foto di copertina: ulstergrandprix.net
Grafico nel testo: Vincent Glon

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