15 Maggio 2020

MotoGP: La F1 si porta avanti, previsti 19 GP da luglio a dicembre!

La F1 sta per annunciare il calendario 2020 con 19 GP, di cui 8 in Europa a porte chiuse: anche Monza sarebbe salva. La MotoGP prende tempo, sperando che le restrizioni si allentino

MotoGP, Formula 1

La MotoGP per adesso ha annunciato solo due GP, a Jerez il 19 e 26 luglio, previa autorizzazione del governo spagnolo.  Tutto il resto è avvolto nell’incertezza e nel vorticare di dichiarazioni che Carmelo Ezpeleta continua a rilasciare, senza offrire alcuna certezza. La F1 invece conta di correre un Mondiale 2020 quasi normale. La testata specializzata Autosport ha pubblicato una bozza di calendario che contiene addirittura 19 GP, spalmati dal 5 luglio al 13 dicembre. Nei piani le monoposto avrebbero dovuto correre 22 GP, quindi ne mancherebbero all’appello soltanto tre. Ricordiamo che i dieci team F1 incassano la loro quota dal promoter Liberty Media in base alle gare effettivamente disputate.

La bozza di calendario F1 

Il calendario che riportiamo è sottoposto all’autorizzazione della Federazione e dei team, che arriverà nei prossimi giorni. La F1 tornerà in pista il 5 e 12 luglio a Zeltweg, in Austria; previsto un doppio GP anche a Silverstone (Regno Unito) il 26 luglio e 2 agosto. Seguiranno: 9 agosto Ungheria; Spagna (a Barcellona) il 23 agosto; Belgio 30 agosto; Italia (Monza)  6 settembre; Azerbajan 20 settembre; Russia 27 settembre; Cina 4 ottobre; Giappone 11 ottobre; Usa 25 ottobre; Messico 1 novembre; Brasile 8 novembre; Vietnam 22 novembre; Bahrein 29 novembre e 6 dicembre (doppio GP); Abu Dhabi 13 dicembre.

Il salvacondotto F1

Se questa bozza diventerà ufficiale, la F1 farà tappa anche a Monza. Ovviamente parliamo di GP a porte chiuse, anche se il gestore Liberty Media spera di poter gestire eventi aperti al pubblico dall’Azebarbajan in poi, cioè dal 20 settembre. I GP F1 a porte chiuse sarebbero solo quelli da disputare in Europa, fra Austria, Regno Unito, Ungheria, Belgio e Italia. Questi Paesi hanno imposto quarantena di 14 giorni a chi arriva dall’estero, ma Liberty Media sta trattando con tutti i governi uno speciale salvacondotto di cui usufuirebbero i 1600 addetti necessari, a fronte della garanzia di negatività di tutto il gruppo. Significa che il promoter dovrà assicurare uno strettissimo controllo sanitario su tutto il personale viaggiante, cioè test sierologici appena prima di ogni trasferta. Un impegno gigantesco, anche dal punto di vista finanziario, che è presumibilmente fuori portata per Dorna.

I problemi di MotoGP e Superbike

Si è parlato di curve di contagio e restrizioni di ingresso nei vari Paesi, ma la F1 sta dimostrando che il vero nodo sono le risorse finanziarie. Che alle auto evidentemente non difettano: per salvare il Mondiale, i premi delle squadre e la quota dei diritti TV, Liberty Media in parecchi casi rinuncerà al canone richiesto dai circuiti. Monza per il GP con il pubblico avrebbe pagato 20 milioni, mentre a porte chiuse sarà presumibilmente la F1 a pagare per correre, 1-2 milioni €. A queste condizioni, cioè con il promoter che si accolla le spese, anche le due tappe MotoGP italiane al Mugello e Misano sarebbero state (presumibilmente) possibili…

Dorna spera che le restrizioni si allentino

Il gestore dei due Mondiali di moto sta prendendo tempo  in attesa di capire se a settembre, almeno in alcuni Paesi, si potrebbe correre con il pubblico. Siamo soltanto a maggio e se i dati di contagio continuano a calare, non è da escludere che fra quattro mesi da qualche parte si possano rimettere in piedi GP con spettatori paganti. Lo sport si sta rimettendo in marcia: questo week end riparte il calcio in Germania, la Premier inglese potrebbe farlo il 1 giugno e due settimane dopo spera di ricominciare anche la Liga spagnola. Non solo: i ciclismo internazionale ha rimandato tutte le competizioni più importanti da agosto in poi, sperando di poterle disputare con il pubblico presente ai bordi delle strade. Insomma, quello che adesso sembra difficile, se non impossibile, fra qualche mese potrebbe tornare ad essere la normalità.

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