12 Aprile 2024

MotoGP: la carta d’identità del Circuito delle Americhe di Austin

Le caratteristiche del Circuito delle Americhe che ospita la MotoGP. Lungo 5513 metri, ha 20 curve delle quali 11 a sinistra e 9 a destra.

MotoGP Circuit of the Americas

Impianto americano, progettista tedesco. Il Circuito delle Americhe, che ospita questo week-end il GP di Austin di MotoGP, è stato progettato con la supervisione dell’ ex pilota automobilistico ed architetto Hermann Tilke, probabilmente il più noto a livello mondiale nell’ambito del motorsport. Nella sua carriera ha disegnato tante piste tra le quali anche quelle di Sepang, Aragon, il Buddh International Circuit e molte altre. In un primo tempo il Circuit of the Americas, detto anche COTA, era stato pensato per la Formula1 ma dal 2013 ospita anche il Motomondiale. La pista ha una lunghezza di 5513 metri con 20 curve delle quali 11 a sinistra e 9 a destra. Diviso in tre settori cronometrati, ha un rettilineo di ben 1200 metri tra le curve 11 e 12.

Rientra nella categoria dei circuiti mediamente impegnativi per i freni. In una scala da 1 a 6 ha un indice di difficoltà di 3. Nelle prime 10 curve solo in 3 occasioni i piloti utilizzano i freni e appena un’altra volta dalla curva 14 alla 18. In media i freni sono usati per circa un quarto della gara.

La curva più dura del Circuito delle Americhe per l’impianto frenante è la 12. Le MotoGP passano da 338 km/h a 65 km/h in 5,8 secondi in cui percorrono 293 metri mentre i piloti esercitano un carico sulla leva del freno di 5,8 kg. La decelerazione è di 1,5 g e la temperatura dei dischi in carbonio i 690 gradi centigradi.

Nel Circuito delle Americhe è presente la nota torre panoramica. È alta 77 metri, ha un ascensore e 419 gradini che conducono a una piattaforma di osservazione che consente una visione panoramica a 360 gradi del circuito,

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