30 Ottobre 2020

MotoGP, Joan Mir leader sui generis: “Sarà il nuovo Alzamora”

Joan Mir comanda la classifica MotoGP senza mai vincere una gara. Se si affermasse campione ripeterebbe l'impresa "sui generis" di Emilio Alzamora.

MotoGP, Joan Mir

Nella stagione MotoGP 2020 vince… chi non vince. Sembra un paradosso, ma in un campionato sui generis a comandare la classifica è Joan Mir, con sei podi e nessuna vittoria. Il vero asso nella manica è la costanza di risultati e al momento la Suzuki GSX-RR è il prototipo che meglio si adatta ad ogni condizione di pista e climatica. La versione 2020 ha guadagnato qualcosa sia in termini di top speed che in percorrenza di curva, il resto è farina del sacco di Mir e Rins.

Una torta iridata senza ciliegina

Peccato che Alex abbia accusato l’infortunio nel primo round MotoGP, che si è trascinato per alcuni Gran Premi. Ma adesso Suzuki ha entrambi i piloti in lotta per il titolo mondiale, con Joan Mir grande favorito a tre gare dal termine. Ha talento, velocità e freddezza oltre a una buona moto per stare in testa al campionato con 14 punti di vantaggio su Fabio Quartararo, che vanta ben tre vittorie. Il primo trionfo di Mir sembrava cosa fatta in Austria/2, poi la bandiera rossa ha spezzato il sogno. Ma l’impresa storica è alla portata di mano, avrebbe dell’incredibile. L’incoronazione senza il gradino più alto del podio è da far risalire al 1999, ad opera di Emilio Alzamora nella classe 125. Non è motivo di biasimo in un campionato MotoGP “condensato”, in balia dell’adattamento alla nuova carcassa, con condizioni meteo inedite. Come ha ben delineato Jack Miller “penso che avremo un nuovo Alzamora… Lui e Suzuki sono stati i più costanti“.

La strategia per lo sprint finale

Prima del traguardo finale ci sono però le ultime tre tappe, due a Valencia e l’ultima a Portimao, tracciati che sulla carta ben si adattano alle moto di Hamamatsu. Non sono previsti ordini di scuderia almeno fino a Portimao, né cambi di strategia. Inutile nascondere che a questo punto Joan Mir cercherà il giusto compromesso come nel GP di Teruel. Dopo aver capito che Morbidelli e Rins erano imprendibili ha blindato con sicurezza il terzo posto e la leadership della MotoGP. “Non cambierò strategia. Continuerò così, dando il 100% e trovando sempre il compromesso tra rischio e punti“, ha sintetizzato il maiorchino. “Con l’avvicinarsi della fine della stagione, dobbiamo essere ancora più intelligenti e fare questo compromesso in un modo migliore, sempre“.

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2 commenti

  1. fzanellat_12215005 ha detto:

    Il gp di Austria 2 se lo meritava ma l’incidente di Vinales( senza freni) ha impedito la vittoria.
    In quel frangente stava dominando e la bandiera rosso
    gli aveva fatto perdere certezze.
    Nonostante questa sfortuna si è preso podi a ripetizione,
    mostrando maggior efficacia di Quartararo.
    Fabio ha vinto 3 volte ma negli altri gp non si è preso
    nemmeno un podio. Discontinuo e poco lucido nella bagarre.

  2. Macx ha detto:

    Le uniche cose che li accomunano momentaneamente è di essere spagnoli e forse di aver vinto un mondiale senza vincere un gp, ma come talento non c’è paragone Mir è un gigante!