1 Maggio 2021

MotoGP, Joan Mir durissimo: “Fino a che non ci facciamo male, non cambiano”

Joan Mir chiude il sabato di MotoGP con la 10° posizione in qualifica, ma storce il naso sul tema sicurezza: "È sempre la stessa storia, serve prevenire".

MotoGP Joan Mir

Joan Mir conclude il sabato di MotoGP Jerez con la 10° posizione in qualifica, ma può comunque sorridere. I passi in avanti ci sono, nonostante la posizione in griglia non sia delle migliori. Il campione del mondo sarà chiamato alla solita gara di rimonta, ma non lo preoccupa. A farlo, invece, è il tema sicurezza: le cadute di Marc Marquez Pol Espargaro non sono passate inosservate e Mir ha voluto dire la sua…

“Nel 2019 sono finito dentro gli air fence..”

“Nel 2019 in curva 7 sono finito dentro gli air fence, non c’è abbastanza spazio per una MotoGP”, denuncia Joan. “Non c’è solo curva 7: non abbiamo spazio in curva 1, curva 5 e anche curva 10. In Safety Commission abbiamo parlato di questa cosa, servono miglioramenti”. Nel breve periodo però si farà poco: “Questa pista necessita di molti cambiamenti per essere sicura e servono soldi. Non faranno niente fino a che non accadrà qualcosa di brutto, sempre la stessa storia!”

“10° in qualifica, ma non è andata male”

Tornando alla cronaca, Mir commenta la qualifica: “Non ho migliorato nella seconda uscita e questa cosa è abbastanza strana, bisogna capire perché. Nel complesso non è andata male nonostante la 10° posizione, ma dobbiamo provare ad usare di più la gomma”. C’è fiducia per la gara: “Per le gomme bisognerà vedere le temperature, la media a noi va bene. Mi sento a mio agio anche con la soffice anteriore, vedremo cosa accadrà”.

“La regola sui track limits? Questa va bene..”

“Difficile pensare ad una strategia, avessi una Ducati potrei passare in rettilineo”, prosegue. “Spero di essere davanti fin dall’inizio e fare un po’ di show”. Mir commenta anche la regola sui track limits: “A me non dispiace.. se sei fuori, sei fuori, anche se di un millimetro. Preferisco in questo modo ad essere onesto, così ci sono meno discussioni e meno sbattimenti”.

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