31 Maggio 2023

MotoGP, Piero Taramasso “Controllo pressione gomme? Sistema al 99%”

Le gomme Michelin sono un argomento centrale attualmente nella categoria MotoGP. La prima parte dell'intervista a Piero Taramasso.

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di Marc Seriau/paddock-gp

MotoGP sempre più carica sull’avantreno. Piloti e team quindi che devono fare i conti con la pressione all’anteriore che riduce il feeling quando è troppo alta, con controlli che tardano a essere messi in campo. Abbiamo approfittato di questa pausa dai Gran Premi per fare il punto con Piero Taramasso, responsabile Michelin nelle competizioni a due ruote. Non siamo rimasti delusi: informazioni chiare e precise, anche esclusive e rassicuranti su un argomento che, fino ad ora, è stato un vero grattacapo per i team!

MotoGP, le scelte del 2023

“Dopo 5 GP c’è una piccola pausa, questo ci permette di tirare le somme” ha raccontato Piero Taramasso. “Ricordo le modifiche apportate. Una gamma di gomme ridotta, con 3-4 specifiche in meno, eliminando le mescole un po’ meno costanti o più difficili da mandare in temperatura. Abbiamo tolto l’anteriore leggermente più morbida e introdotto un’anteriore un po’ più dura. Questo per rispondere all’evoluzione delle MotoGP, con un sempre maggior carico all’anteriore, con l’aerodinamica ed il regolatore dell’altezza. Negli anni precedenti abbiamo notato l’aumento dello stress sulla gomma davanti, cambiando le nostre scelte. In seguito, d’accordo con Dorna e tutti i team, abbiamo ridotto la gamma al posteriore: da tre specifiche a due, con 7 morbide e 5 medie.”

“Forti dell’esperienza di sette stagioni in MotoGP, sapevamo di potercela fare: con due mescole riesci a coprire tutte le diverse temperature e finora ha funzionato. Le posteriori hanno fatto bene il loro lavoro anche in termini di prestazioni: abbiamo battuto tutti i record a Portimao e ad Austin. In Argentina ed a Le Mans le condizioni non erano delle migliori, ma eravamo comunque vicini ai record e le gomme hanno funzionato bene sia come grip che come costanza. In breve, i piloti possono davvero attaccare dall’inizio alla fine. La MotoGP Sprint non è molto rappresentativa visti i pochi giri, ma l’abbiamo visto nelle gare di domenica, con sorpassi e spettacolo. Per noi l’obiettivo è raggiunto, spero continui così.”

MotoGP, la pressione delle gomme

“In 2-3 gare abbiamo sentito alcuni piloti parlare di temperatura e pressione delle gomme anteriori” ha continuato Piero Taramasso. “Le fluttuazioni capitano ed è difficile tenerle sotto controllo, ma succede su piste in cui faceva molto caldo, oltre a dipendere dall’evoluzione delle moto. Non appena ci siamo accorti dei cambiamenti all’anteriore, ci siamo subito messi al lavoro per realizzare una nuova gomma davanti. Abbiamo testato i primi prototipi a Ladoux, alla Michelin, poi li abbiamo provati questa settimana al Mugello. I risultati sono incoraggianti e positivi, li daremo presto ai test team dei vari costruttori MotoGP. Stesse quantità per Ducati, Yamaha, Honda, KTM e Aprilia, così potranno realizzare un test privato e, se tutto va come da programma, potremo portarli ai test IRTA a Misano, per i piloti ufficiali. Siamo sulla buona strada: l’obiettivo di questa gomma è essere meno sensibile ai cambi di temperatura e pressione. I piloti quindi potranno utilizzarlo con pressioni più basse: l’obiettivo è il suo uso a 1,7 bar, un calo importante rispetto agli attuali 1,88 bar. Una nuova carcassa ed un nuovo profilo che daranno anche più supporto ai piloti in frenata ed in entrata in curva.”

Nuova carcassa e nuovo profilo, ma con gomme che già conosci?

Giusto, esatto.

Si dovevano fare controlli sulla pressione delle gomme a Jerez, tutto però è stato rimandato al Mugello. A che punto siamo con questi controlli da effettuare?

Ho qualche informazione in proposito. Non è una cosa che gestisce Michelin, ma certo la stiamo osservando da vicino perché riguarda direttamente le gomme. A livello tecnico però era difficile da mettere in pratica, più di quanto tutti pensino. Ma quello che posso dire è che il sistema è pronto al 99%, ci saranno quindi 2-3 round MotoGP di prova in tempo reale con il nuovo software, gli algoritmi e tutto il sistema, poi sarà tutto a posto. Non posso dire una data, ma al più tardi direi per la ripresa a Silverstone o poco prima. Ma ci siamo quasi e stiamo parlando dei 2-3 GP di prova.

Il sistema si basa su sensori francesi fabbricati a Tolosa, al posto dei sensori McLaren. Chi li ha scelti e perché?

L’anno scorso c’erano i sensori McLaren e c’era la LDL, una società francese. La scelta è ricaduta su quest’ultima [ora LID Technologies, ndr] perché è molto affidabile e molti team MotoGP già la conoscevano. Così come Dorna, visto che è un sistema con sensori LDL è già in uso sia in MotoE che in Moto2 e funziona molto bene. La decisione è stata facile e sono questi quindi i sensori di riferimento per garantire il rispetto delle pressioni minime che indichiamo. Va anche detto che i sensori McLaren avevano un altro vantaggio: si potevano misurare le temperature. Hanno all’interno cinque raggi infrarossi puntati sulla gomma, precisamente sugli angoli massimi di piega, a metà ed al centro, fornendoci informazioni sulle temperature in tempo reale. I sensori LDL misurano solo le temperature dell’aria all’interno. Oggi praticamente tutti i team utilizzano due sensori sulle ruote, ma hanno altri compiti. I sensori di riferimento per la pressione delle gomme sono gli LDL. È stato poi necessario impostare le trasmissioni tra i sensori e la ECU Magneti Marelli, funzionale anche per Dorna, cronometraggio, ecc. Mi aspettavo fosse più facile e veloce, ma quando ho visto la complessità del lavoro che hanno svolto, posso solo dire che è stato eccezionale!

Seguirà la seconda parte dell’intervista.

Foto: Michelin Motorsport

L’articolo originale su paddock-gp

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