28 Agosto 2023

MotoGP, Yamaha piove sul bagnato: già punzonati cinque motori

I team MotoGP hanno sette motori disponibili per 20 GP. A metà stagione c'è già qualcuno in sofferenza: ecco la situazione

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di Alberto Cercos Garcia/motosan.es

Con il weekend in Austria sono stati disputati 10 GP e ne mancano altri dieci per arrivare alla fine della stagione 2023. Una situazione che sta ponendo piloti e staff al limite. Il campionato più lungo della storia ha già portato ad un’infinità di lesioni, tante cadute, situazioni di pericolo ed una sequenza senza fine di problemi meccanici. I cinque costruttori in MotoGP (Ducati, Aprilia, KTM, Honda e Yamaha) dispongono per tutta la stagione di sette motori in totale. C’è chi ne ha utilizzati di più e chi meno, ma c’è anche chi ne ha “distrutto” qualcuno.

Yamaha e Honda

Andiamo con ordine. In Yamaha sia Fabio Quartararo che Franco Morbidelli hanno utilizzato in totale cinque motori. Per la precisione, proprio dallo scorso Gran Premio in Austria il costruttore giapponese ha punzonato il quinto motore della stagione MotoGP 2023. Una situazione meno drammatica invece in Repsol Honda: Marc Marquez e Joan Mir hanno usato quattro dei sette motori a loro disposizione. Il fatto però che entrambi siano stati assenti per infortuni chiaramente influisce su questo punto. Nel caso del pilota maiorchino, il 4° motore è stato introdotto proprio in Austria. Continuando in Honda passiamo a LCR, quindi a Takaaki Nakagami ed Alex Rins. Quest’ultimo, al momento fuori per infortunio, è l’unico che ha già perso due motori in questo 2023. Dal Gran Premio in Austria la moto guidata da Iker Lecuona ha accantonato due dei quattro motori a sua disposizione. Nel caso del pilota giapponese invece è successo solo con uno, anche se Nakagami sta già lavorando con cinque motori.

Cosa dice il regolamento

In MotoGP lo sviluppo motore è congelato ad inizio di ogni stagione, ed è consentito l’utilizzo di sette s motori per il totale dei 20 GP. Tutti devono avere identiche specifiche. Vengono punzonati a rotazione, cioè quando i precedenti hanno raggiunto il chilometraggio fissato, in genere circa 2500 chilometri fra prove, qualifica e gare. In caso di rotture irrimediabili, il singolo propulsore viene escluso dalla lista degli utilizzabili. Quelli punzonati dai commissari possono essere utilizzati senza restrizioni. In caso di introduzione di un ottavo motore (o successivi), la penalità è decisamente pesante: la partenza dalla pit lane nel GP successivo, cinque secondi dopo gli altri, per ciascun propulsore in più. Quindi rispettare il limite di sette è fondamentale.

La situazione Ducati MotoGP

In Ducati, con otto moto divise in quattro team, la situazione è abbastanza tranquilla. Solo Enea Bastianini non ha punzonato un quinto motore. Lo hanno fatto invece gli altri piloti: Francesco Bagnaia, Jorge Martin, Johann Zarco, Alex Marquez, Fabio Di Giannantonio, Luca Marini e Marco Bezzecchi. L’infortunio di Bastianini a Portimao spiega però questa situazione. In chiave Ducati si possono fare altre due note. Sulla Mooney VR46, Marco Bezzecchi ha detto addio ad uno dei suoi motori nello scorso Gran Premio di Spagna, a Jerez, durante le seconde prove libere del venerdì, quando ha cominciato a uscire un fumo denso. Il motore era condannato ed è stato ritirato immediatamente. Al Gran Premio di Assen, in Gresini Racing, è successo qualcosa di molto simile, quindi hanno dovuto lasciar perdere uno dei motori utilizzati fino a quel momento.

KTM e Aprilia

Chi si trova in una situazione idilliaca sono i due piloti ufficiali KTM. Jack Miller e Brad Binder hanno punzonato solo quattro motori, tre quindi sono ancora da aprire per il resto della stagione. Una situazione che Augusto Fernandez e Pol Espargaro condividono più o meno in GASGAS. Anche loro ne hanno ancora tre nuovi di pacca, ma nel caso di Fernandez ce n’è già uno ritirato. Nel caso di Espargaro, sostituito a lungo da Jonas Folger che quindi ha utilizzato i suoi motori, ne ha due ritirati. Stessa situazione che Maverick Vinales in Aprilia: dei sette motori ne ha già due “morti”, però ne ha anche due ancora da punzonare. Guardando poi ad Aleix Espargaro, ha tutti i suoi motori ancora a posto e ne ha già utilizzati cinque in totale. Infine, in RNF Aprilia, sia Miguel Oliveira che Raul Fernandez hanno utilizzato quattro dei sette motori a loro disposizione in questa stagione in MotoGP.

Foto: Valter Magatti

L’articolo originale su motosan.es

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