13 Agosto 2021

MotoGP, caso Vinales: accusa di sabotaggio e uno scooter bruciato

Maverick Vinales accusato di sabotaggio dalla Yamaha. Tra i motivi della scelta Yamaha anche uno scooter bruciato nel paddock MotoGP.

MotoGP, Maverick Vinales ad Aragon

Il secondo round MotoGP in Austria si apre con il caso Vinales. La notizia è deflagrata dopo avere allestito la moto e, fra tanta incredulità, tecnici e meccanici hanno impacchettato tutto e sono andati via. L’accusa nei confronti del pilota è grave: sabotaggio. Un caso unico e raro nella storia del Mondiale. Per il momento Yamaha lo ha sospeso per una gara, ma presto potrebbero esserci ulteriori risvolti e sospensioni.

Il team nipponico lo accusa di avere causato un danno al motore della YZR-M1, “che potrebbe causare gravi rischi per il pilota stesso e anche un pericolo per gli altri piloti“. Più nello specifico, a fine gara Maverick Vinales avrebbe dato gas a più non posso rientrando in pitlane, mandando fuori giri il quattro cilindri. Oltre a una serie di giri incomprensibili durante i quali è stato oltre 5” più lento. Come se non bastasse, alcune persone molto vicine allo spagnolo hanno bruciato lo scooter personale, un N-Max 125, come riporta ‘La Gazzetta dello Sport’. Ricordiamo che domenica scorsa la sua gara è iniziata malissimo, col motore spento in griglia e il via dalla pitlane, risultando ultimo al traguardo.

In casa Yamaha tutti devono ponderare le parole sull’argomento. “Io sono onestamente sorpreso, perché la M1 è fantastica – ha detto Fabio Quartararo -. Tutte le moto possono migliorare, ma lui a inizio anno ci ha vinto, ha fatto rimonte e podi. È difficile da capire. Ma a me interessa poco, non ho problemi a essere solo“.

Il commento di Vale

Fino alla scorsa stagione MotoGP molti credevano che il vero problema di Maverick fosse Valentino Rossi. Lo spostamento in Petronas veniva visto come un modo per portare più armonia nel box. Ma dopo poche gare Quartararo lo ha mandato fuori registro. “A me spiace per Maverick e la Yamaha, spero che risolvano la situazione – ha commentato il Dottore -. Anch’io in carriera ho avuto 3-4 momenti difficili in cui ero disperato, non facevo risultati, avevo pressione e volevo restare a casa. Ma gli amici, la mamma, tutti, ripetevano che non potevo fermarmi, che sarebbe stato peggio. E avevano ragione. Di certo Quartararo è difficile per tutti, sapevo che era forte, ma è veloce oltre le mie aspettative“.

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