4 Novembre 2023

MotoGP: Brad Binder, il “Marc Marquez di KTM” Diventerà l’anti-Ducati?

Brad Binder è ormai il riferimento di KTM in MotoGP e del suo Sudafrica nel Mondiale. Può diventare davvero la "grande minaccia" per Ducati?

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Quella che abbiamo visto lo scorso weekend in Thailandia è stata una delle gare più belle della stagione, senza esagerare anche della MotoGP moderna. Grande merito va al “player 33” Brad Binder, galvanizzato dal trionfo degli Springboks (la nazionale sudafricana di rugby, un’istituzione per il suo paese), per aver interrotto quello che poteva essere un assolo Ducati. Il pilota di Potchefstroom s’è scatenato, tentando con tutte le sue forze di piazzare la sua KTM davanti ai due rappresentanti della casa tricolore. Non c’è riuscito, ma la sua gara è solo l’ennesima dimostrazione del valore di Binder, ormai da tempo indiscusso punto di riferimento per il marchio austriaco. Com’è stato sempre Marc Marquez dal suo arrivo in Honda, un discorso che si chiuderà alla fine di questo 2023.

Binder e KTM, una lunga storia

Il discorso infatti parte da ben più lontano. È uno dei ragazzi passati per la Red Bull Rookies Cup, il monomarca KTM, prima di passare alla sfida mondiale. Interrompe presto il digiuno di podi per il suo Sudafrica, la consacrazione arriva nel 2016 col trionfo iridato in Moto3 con la squadra di Aki Ajo, quindi il team ufficiale KTM nella categoria. In seguito Binder ha rischiato di vincere l’iride Moto2 proprio con KTM, un progetto che ha avuto vita breve ma che solo lui è riuscito a portare ad alti livelli.

Una volta arrivato in MotoGP diventa uno dei pochissimi a cogliere il successo all’esordio, segnando anche un traguardo storico per KTM. Da allora parliamo di quattro vittorie (due solo quest’anno) ed altri undici piazzamenti sul podio tra sprint e gare lunghe (otto dei quali raggiunti in questo 2023), matematicamente poi è rimasto in corsa per il titolo fino allo scorso GP, cosa mai successa in precedenza. Non c’è da sorprendersi che venga costantemente blindato con contratti pluriennali!

Brad Binder come Marc Marquez?

Ma come ci riesce? Una risposta è arrivata da Pol Espargaro, il pilota più esperto del quartetto KTM. Lo spagnolo non ha nascosto di essere rimasto molto colpito da ciò che sta facendo Binder, soprattutto paragonato a tutti gli altri piloti in sella alla RC16. Nel suo caso non dimentichiamo l’infortunio e quindi un grave ritardo nel riadattamento ad una moto profondamente cambiata. Moto che lascerà a Pedro Acosta alla fine di un lungo periodo problematico per i cinque piloti ingaggiati per quattro moto… Tornando al sudafricano, è attualmente l’unico pilota in grado di emergere con la KTM.

In Thailandia, Espargaro aveva esordito con una battuta: “Si potrebbe dare a Brad Binder una Moto2 e riuscirebbe lo stesso a vincere delle gare in MotoGP.” Forse troppo enfatizzato, ma Espargaro evidenzia così il grande lavoro del compagno di marca. Ma come ci riesce? “Binder riesce a frenare più tardi e ad avere più velocità in curva. Avevamo uno stile di guida molto simile, ma adesso la moto è molto diversa. Non dico che sia adatta a lui, piuttosto è lui che si è adattato costantemente ad una moto che cambiava.” Il paragone con Marc Marquez e Honda, chiaramente tornando ai tempi d’oro pre-infortunio, è scontato. Chissà se Brad Binder potrà davvero arrivare ad insidiare l’armata Ducati per l’iride MotoGP… Magari nel 2024?

Il “sudafricano volante” della MotoGP

Ma i dati di ciò che ha già ottenuto Brad Binder fino a questo momento parlano piuttosto chiaramente. Come detto, è stato lui ad interrompere il digiuno di podi per il suo paese, un’assenza di risultati durata ben 29 anni nel Motomondiale. Il precedente era Mario Rademeyer, 3° in 250cc nel GP Sudafrica 1985 disputato a Kyalami. Nel 2016, come detto, diventa campione del mondo della Moto3 e di nuovo è il primo sudafricano da lungo tempo: l’ultimo era stato Jon Ekerold, iridato nel 1980 nella defunta 350cc. Come detto, in Moto2 è riuscito a raggiungere risultati strabilianti con una KTM non all’altezza dell’armata KALEX, chiudendo 3° iridato nel 2018 e vice-campione nella sua ultima stagione di categoria.

Arrivato in MotoGP continua a fare la differenza, decisamente non solo per le incredibili rimonte della domenica che limitano i danni dopo i perenni problemi in qualifica. Di nuovo i numeri lo pongono a confronto con i connazionali che l’hanno preceduto. Con il podio ottenuto a Buriram infatti Brad Binder è diventato il sudafricano con più podi in classe regina, ora diventati nove. In precedenza contavano gli 8 di Paddy Driver, il primo sudafricano a competere in classe regina, allora ovviamente 500cc visto che ha corso nel Mondiale tra il 1958 ed il 1965. Per l’ex pilota di Johannesburgh si conta anche il 3° posto iridato nel 1965 dietro ad Agostini e Hailwood, un altro paletto interessante per Binder.

Foto: KTM Images/Polarity Photo

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