2 Marzo 2020

MotoGP, bandiera nera coronavirus: le prime reazioni di team e piloti

La MotoGP rimanda l'inizio della stagione 2020 per coronavirus. Cancellato il GP del Qatar, rinviata la tappa al Buriram. Le prime reazioni dei piloti.

MotoGP. Circuito del Buriram in Thailandia

Il campionato di MotoGP 2020 si prepara a vivere una stagione “sui generis” a causa dell’allerta coronavirus, con il rischio che si cominci a correre il 3 maggio a Jerez. Prima tappa di Losail bruciata “a causa delle restrizioni ai viaggi in Qatar messe in vigore per i passeggeri dall’Italia (tra gli altri paesi)“, ha detto la FIM. Tuttavia, le classi Moto2 e Moto3 proseguiranno come previsto sulla pista del deserto, poiché piloti e squadre sono presenti da giorni in loco per i test invernali. Che senso ha cominciare solo con le classi minori?

ITALIA “PAESE A RISCHIO”

Team, costruttori e piloti hanno viaggiato in Medio Oriente per questo scopo, gli sponsor e i fan vogliono vedere l’azione. L’assenza della MotoGP non farà una grande differenza a Losail. Anche se Márquez, Rossi e Co. attirano pubblico, la domenica non ci sono mai più di 1500 spettatori sugli spalti. La Dorna deve fare i conti con enormi perdite finanziarie, quindi la priorità è la limitazione dei danni. Almeno una parte delle entrate relative ai diritti TV, alla pubblicità lungo il circuito e parte della quota versata dagli organizzatori del GP verrà incassata.

Con la diffusione del coronavirus, l’Italia è diventata il Paese europeo più colpito con 41 morti e oltre 1.700 persone infette, 83 i ricoverati, 140 casi critici. “Ad oggi, tutti i passeggeri che arrivano a Doha con voli diretti dall’Italia, o che sono stati in Italia nelle ultime due settimane, saranno portati direttamente in quarantena per un minimo di 14 giorni“, ha aggiunto FIM. “L’Italia ha chiaramente un ruolo vitale nel campionato e nella classe MotoGP – sia in pista che fuori – e quindi è stata presa la decisione di annullare la competizione di prima classe“.

LE PRIME REAZIONI

Sei piloti della classe MotoGP sono italiani: Valentino Rossi, Andrea Dovizioso, Danilo Petrucci, Francesco Bagnaia, Franco Morbidelli e Andrea Iannone. Dei sei costruttori due (Aprilia e Ducati) sono italiani. Il nostro Paese rappresenta il 40% della carovana del Motomondiale, una percentuale troppo alta che potrebbe mettere a rischio il piccolo paese arabo che vive di lusso e turismo. “Ovviamente è un vero peccato dover annullare questa prima gara della stagione, eravamo tutti pronti per iniziare, e così anche i fan“, ha dichiarato il team manager Davide Brivio. “Alcuni membri del nostro team sono rimasti in Qatar dopo i giorni di test, poiché eravamo consapevoli della gravità dell’epidemia. Ma in questo momento la cosa più importante è la sicurezza delle persone e dobbiamo rispettare la decisione presa dal autorità locali e dai funzionari della MotoGP“.

Il rookie Iker Lecuona dovrà attendere per iniziare la nuova avventura in KTM. “La squadra mi ha appena detto che non saremo sulla griglia di partenza in Qatar. È difficile resistere ad aspettare di sentire di nuovo la mia KTM“. Marc Marquez potrà approfittarne per recuperare la sua condizione fisica ottimale. “GP Qatar cancellato per coronavirus e restrizioni di viaggio. Dovremo aspettare per iniziare l’azione!“. Pecco Bagnaia tra i primi a commentare sui social: “E’ molto triste, ma non possiamo fare nulla per cambiare la situazione. Spero in una situazione migliore in breve tempo e nel frattempo lavoreremo come se nulla fosse cambiato. È l’unica cosa che possiamo fare adesso. Auguriamo buona fortuna ai piloti di moto 3 e moto 2, divertiamoci!“.

Deluso anche il pilota francese Fabio Quartararo, tra i grandi attesi a Losail dopo le ottime prestazioni invernali. “Stavo aspettando la prima gara dalla fine dello scorso anno“, ha twittato il ventenne. “Sono triste e deluso dopo tutto il nostro lavoro, ma è così. Vedremo ora quando sarà la prima gara“.

THAILANDIA IN SCIA

Di certo non si correrà neppure in Thailandia il 22 marzo. La settimana scorsa era stato annunciato che i visitatori del circuito avrebbero dovuto sottoporsi a rigorosi controlli sanitari, ricevere disinfettanti per le mani e mascherine. Previsto anche lo screening termico agli ingressi dell’autodromo del Buriram. Ma il ministro della salute Anutin Charnvirakul, un giorno dopo la cancellazione della gara MotoGP in Qatar, ha seguito la scia preventiva. “Non dico che è stato cancellato, dico solo che è rinviato fino a quando le condizioni lo permetteranno“. Ad oggi in Thailandia si contano 43 contagiati, ieri il primo morto.

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