12 Agosto 2020

MotoGP, Andrea Iannone a rischio: sentenza ad ottobre

Andrea Iannone vede a rischio la sua carriera in MotoGP. La sentenza del Tas potrebbe non arrivare prima di ottobre e Aprilia dovrà prendere una decisione.

MotoGP, Andrea Iannone

Non arrivano buone notizie per Andrea Iannone che resta in attesa della sentenza de Tas di Losanna. Il pilota MotoGP, inizialmente condannato a 18 mesi dalla FIM per un sospetto caso di antidoping, dovuto ad un’involontaria contaminazione alimentare, deve fare i conti con la WADA. L’Agenzia mondiale antidoping sembra volerne fare un caso politico per dimostrare tutto il suo peso decisionale. Ha chiesto 4 anni per il pilota Aprilia e probabilmente una sentenza non ci sarà prima di ottobre, come riporta Sky Sport MotoGP.

A questo punto Aprilia dovrà decidere se attendere ancora oppure pianificare il suo futuro. Non è un mistero che la casa di Noale abbia pensato a Cal Crutchlow per la stagione MotoGP 2021, sebbene finora non ci sia un tavolo delle trattative. Attendere l’autunno significherebbe compromettere i programmi per il futuro e rischiare di perdere il britannico del team LCR Honda che al momento è senza contratto. Per Andrea Iannone il rischio di vedere spezzata una carriera costellata da 10 podi e una vittoria in MotoGP.

Nel corso dell’ultimo GP in Repubblica Ceca, Massimo Rivola aveva sottolineato come il caso Iannone fosse divenuto un caso politico, penalizzando sia i programmi Aprilia che il destino professionale del pilota di Vasto. Al Red Bull Ring ci sarà ancora Bradley Smith in sella alla RS-GP, al fianco di Aleix Espargarò. Quasi sicuramente il collaudatore britannico proseguirà la sua avventura fino al termine di questo Mondiale.

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4 commenti

  1. tonysupermach_14959114 ha detto:

    E’ veramente sfortunato qusto ragazzo.. Giovane, ricco e con delle bellissime donne, che vitaccia, che tristezza !!!!

  2. dinosaur_14861264 ha detto:

    Che il caso sia “sospetto” e che l’assunzione sia stata “involontaria” non mi sembra ci siano riscontri! E’ stato piu’ volte spiegato dagli esperti che quel tipo di sostanza, molto costosa, non e’ mai utilizzata per gli animali. Aprolia avrebbe dovuto scaricarlo da tempo.