9 Aprile 2023

MotoE, la carica di Alessandro Zaccone: “Possiamo essere della partita”

Alessandro Zaccone soddisfatto dei test a Barcellona. Le prove sulla Ducati, l'incognita gomme, gli obiettivi a Le Mans: l'intervista.

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Il ritorno in MotoE e proprio in coincidenza con la ‘nuova era’. Alessandro Zaccone ha archiviato i test a Barcellona con la Ducati V21L con il 9° posto assoluto, senza mai cercare davvero un giro veloce. L’obiettivo primario del pilota #61 e del suo team Tech3 era piuttosto trovare la quadra in sella alla moto. Soprattutto dopo quella che lo stesso Zaccone ha definito scherzosamente la “passeggiata” a Jerez a causa del maltempo. A referto anche simulazioni di qualifiche e di gara, con tante prove ed informazioni utili in vista dell’inizio di stagione a Le Mans. Il racconto dei tre giorni sulla pista catalana.

Alessandro Zaccone, raccontaci il “vero” test a Barcellona.

Tutto sommato è andata bene, abbiamo avuto tre giorni per lavorare un po’ con calma. Siamo riusciti a provare tante cose e non abbiamo mai cercato il giro secco, quindi è stato positivo. Questi tre giorni ci sono serviti proprio per provare tutte le soluzioni possibili sulla moto, in modo da avere un po’ di riferimenti. La moto va bene e abbiamo girato forte, tre secondi più veloci dell’Energica! Iniziano ad essere tempi importanti. Un po’ tutti però abbiamo riscontrato dei problemi con le gomme, quindi vediamo Michelin cosa porterà a Le Mans. Ma siamo tutti molto vicini, sarà un campionato interessante!

Giornate anche con simulazioni di qualifiche e di gara. Quest’ultima però con finale prematuro.

Da dire che la garetta interrompeva un po’ il nostro lavoro. Dovevamo continuare a provare alcune cose, quindi il nostro programma era fare la partenza, un giro completo, poi lasciare il gruppo e continuare la nostra sessione per provare la moto, come hanno fatto in diversi. Ma quando siamo partiti, visto che eravamo là in gruppo e la moto andava abbastanza bene, mi sono detto “Dai, giriamo un po’ e vediamo cosa succede”. Ho passato i due di Dynavolt, Krummenacher e Garzo, poi Casadei e volevo andare a prendere Spinelli, ma tutti abbiamo riscontrato un grande calo all’anteriore dopo due o tre giri. Quindi ho deciso bene di appoggiarmi al tornatino, alla 10: una scivolatina per vedere se era tutto a posto, se non era cresciuto qualche fungo, così per controllare. È finita così.

Senza conseguenze, giusto?

Tutto a posto, è stata proprio una scivolatina al tornatino, mi sono solo appoggiato. Ci sta dai. Stavamo provando delle cose nuove sulla moto e non sapevo come si sarebbe comportata dopo un po’ di giri col calo della gomma davanti. Sappiamo tutti però che, anche se è una gara finta, quando sei lì vuoi andare davanti!

Basta la parola “gara” anche per Alessandro Zaccone, no?

Sì, esatto! L’idea era fare un giro e poi lasciare il gruppo, ma quando sei lì… È difficile!

Era però un’occasione per provare le condizioni da gara.

Sì, però il nostro target era prima metterci a posto con la moto, provando quindi più soluzioni possibili. Sappiamo che, se riusciamo a trovare un buon compromesso, in gara siamo della partita, quindi non ci servivano conferme in questo senso. Era più importante capire cosa ci serviva, però alla fine è servito comunque.

Cos’avete provato di preciso?

Abbiamo provato tante cose di set up, visto che non avevamo avuto modo di provare a Jerez. Erano poi cinque turni al giorno, ma avevamo meno gomme, quindi i turni veri erano tre. Non c’era quindi tantissimo tempo ed abbiamo provato un po’ tutte le combinazioni possibili di set up. Di elettronica abbiamo tutti le stesse mappe, quindi non possiamo lavorarci più di tanto. Ci siamo quindi concentrati di più sul feeling.

A che punto è Zaccone con la Ducati V21L?

Direi che siamo a buon punto, dobbiamo solo mettere insieme le cose buone che abbiamo trovato nei giorni di test. Alla fine abbiamo girato sempre con una moto diversa, quindi abbiamo raccolto tante informazioni, ma devo dire che la moto rispondeva bene in ogni prova che abbiamo fatto. Se mettiamo insieme tutto siamo in una buona posizione. Poi io a Barcellona ho sempre fatto tanta fatica e questa è un’altra indicazione in più: nelle piste ‘giuste’ saremo veloci.

Piste giuste, compresa Le Mans?

Spero valga per tutte! Anche se lì qualche volta va bene e qualche volta va male. Dipende anche se stai bene, quindi diventa una pista a favore, oppure no, di conseguenza la odi. Tra un mese vedremo. Siamo comunque pronti sia sull’asciutto che sul bagnato.

Alessandro Zaccone, c’è stato un lato negativo di questi test?

L’handicap più grosso di questi test sono state le gomme. Era forse il punto su cui eravamo più sicuri, visto che comunque è la stessa gomma che usavamo con la Energica e si comportava molto, molto bene. A Barcellona invece abbiamo girato tre secondi più forte, l’asfalto poi è abbastanza abrasivo e tutti quanti abbiamo riscontrato dei grossi problemi di gomma. Questa sarà un’incognita nelle scelte di Michelin: siamo nelle loro mani, questo potrebbe essere il jolly che va bene o male.

Il lato positivo invece?

C’è un bel livello con tanti piloti veloci e la moto è molto facile, quindi aiuta ad essere tutti molti vicini. Sono sicuro che sarà divertente! Sono pronto.

Anche sul lato fisico?

Sto bene, ma da dire anche che facciamo sette giri, quindi il problema fisico non si pone più di tanto. È vero che la moto pesa, però Ducati ha fatto un grandissimo lavoro e la moto si guida molto, molto bene. Quando guidi quindi il peso, a parte un po’ in frenata, non lo avverti più di tanto. Muscolarmente sei un po’ indolenzito a fine giornata, ma è normale, non tende a stancare eccessivamente.

Diciamo che ti sei “tolto la ruggine”.

Sì, anche perché da Valencia 2022 non ho più girato in pista con nessuna moto. Quando ricominci gli acciacchi li hai sempre, puoi allenarti quanto vuoi ma la moto è la moto. Usi muscoli ben diversi da quelli che utilizzi in palestra o con una moto da cross. Un po’ all’inizio è normale.

Quali sono le aspettative di Alessandro Zaccone per Le Mans?

Direi che partiamo tutti con le stesse aspettative! Sarebbe sbagliato il contrario. So che possiamo essere della partita, l’obiettivo sarà la top 5 da subito, poi giustamente lavorare per il podio e la vittoria.

Ipotesi: come vedi questa Ducati a Le Mans?

La moto è molto meglio della Energica a livello di telaio, è proprio una moto da competizione. Secondo me sarà divertente anche a Le Mans, lo è stata sia a Jerez, per quel poco che abbiamo provato, sia a Barcellona, nonostante fosse un circuito molto veloce. Quella francese è una pista un po’ più piccolina, con qualche accelerazione: secondo me sarà bello.

C’è qualcuno che terrai particolarmente d’occhio?

Ci sono i ‘soliti’ che partono per vincere come Granado, Ferrari, Casadei, Torres… Ma nei test siamo stati tutti molto veloci, Granado poi sappiamo che nel giro secco è molto forte, lo cerca sempre tanto. È un po’ il re dei test ogni anno, ma non manca mai qualche sorpresa. Spinelli è stato veloce e guida molto bene. Bisognerà però vedere in gara, è un discorso diverso dall’andare forte sul giro. Al momento è difficile dirlo.

Anche perché, col cambio moto, conta meno il discorso ‘esperti’ ed ‘esordienti’.

Sì, anzi siamo tutti esordienti! La moto è completamente diversa dalla Energica, che era molto più difficile. Rispetto a chi aveva già fatto un anno, due o tre si sentiva la differenza, con questa abbiamo visto molti piloti, alcuni di solito più indietro, tutti abbastanza vicini. Sarà un’incognita capire chi sarà davanti.

Ma nella lista inseriamo anche Alessandro Zaccone, giusto?

Spero di sì! Ma ci sono molti piloti che non riescono a fare il giro e poi in gara è tutt’altro discorso. Da dire anche di tutti i piloti della categoria non c’è nessuno che viene dalle minimoto ecco, parliamo di ragazzi di una certa esperienza. Siamo tutti allo stesso livello, la moto si comporta bene e secondo me c’è ancora un bel margine di miglioramento sia come elettronica che a livello di gomme e tutto.

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