31 Dicembre 2019

Moto2, 10 stagioni per la categoria che ha sostituito la 250cc

Il 2019 è stato il 10° anno della Moto2, che ha sostituito la 250cc. Dalle novità tecniche ai campioni della categoria, eccone gli aspetti salienti.

moto2

Sono trascorse 10 stagioni da quando la 250cc ha lasciato il passo alla Moto2, diventata da allora la nuova categoria intermedia del Motomondiale. Un modo per avvicinare sempre di più il livello a quello della MotoGP, preparando in maniera migliore tutti i piloti che volevano approdare nella categoria maggiore di questo campionato. Tanti i cambiamenti visti in questo decennio: vediamo gli aspetti salienti del periodo dal 2010 al 2019.

Il nuovo nome ha portato con sé svariate novità. Il primo aspetto da sottolineare è il cambio di motore, unico per tutti e fornito da Honda, un 4 cilindri 600 cm³ 4T (di derivazione della CBR600RR). Un bel salto avanti rispetto alla cilindrata massima di 250 cm³ prevista in precedenza. Nel 2019 ecco il passaggio al Triumph 3 cilindri 765 cm³ (basato su quello della Triple Street). Da questa stagione abbiamo anche l’introduzione della centralina Magneti Marelli, che ha avvicinato ancora di più questa categoria alla MotoGP. Abolito l’impianto frenante con dischi in carbonio, ricordiamo poi l’inizio con le frizioni Suter, dal 2o13 F.C.C., di maggiore esperienza rispetto alla compagnia svizzera. Un cambiamento anche sul peso minimo: si comincia con 135 kg, attualmente portato a 154 kg.

Tanti i costruttori che inizialmente si sono lanciati in questa nuova avventura. Parliamo di Suter, Moriwaki, Speed Up, BQR, RSV, FTR, PromoHarris, KALEX, Tech3, TSR, ICP, ADV. Possiamo notare però come la maggior parte di questi nomi abbia via via abbandonato questa categoria. Piuttosto breve invece l’esperienza di KTM: il debutto risale al 2017, dal 2020 non ci sarà più. Nel 2018 il debutto del telaista giapponese NTS: un impegno mondiale finora difficile, ma confermato anche per la prossima stagione. Quest’anno c’è stato anche il ritorno dello storico marchio italiano MV Agusta. Questi i due costruttori che affiancheranno il dominante KALEX e Speed Up nel 2020.

Per quanto riguarda i piloti, abbiamo registrato cinque campioni spagnoli, due italiani, un tedesco ed un francese. Quest’ultimo è Johann Zarco, l’unico con due titoli Moto2, due dei sette titoli a firma KALEX in questo decennio. Il primo è stato invece Toni Elías, iridato 2010, a cui sono seguiti Stefan Bradl, Marc Márquez, Pol Espargaró, Tito Rabat, due volte Zarco, Franco Morbidelli, Francesco Bagnaia e Alex Márquez. Eccezion fatta per Elías, passato da anni in MotoAmerica, e Stefan Bradl, tester HRC, sono tutti nomi che nel 2020 ritroveremo in MotoGP. Curioso il fatto che finora solo Marc Márquez sia riuscito a conquistare la corona iridata anche nella categoria maggiore.

Proprio lui è ancora il pilota più vincente in Moto2. Nel biennio 2011-2012 il campione di Cervera ha messo a referto ben 16 successi, un record attualmente ancora imbattuto. Dietro di lui Johann Zarco, due volte iridato, si è fermato a quota 15, seguito da Tito Rabat con 13 vittorie e da Thomas Lüthi con 12. Pol Espargaró vanta 10 successi nei tre anni in Moto2, Franco Morbidelli è a 8, tutti conquistati nel suo anno di gloria. Medesimo discorso per il suo connazionale Francesco Bagnaia, mentre l’ultimo campione, Alex Márquez, ha ottenuto ‘solo’ cinque successi nella sua stagione iridata, a cui aggiungere altri 3 nel 2017.

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