8 Agosto 2019

Luca Marini: “Non firmo per il 2° posto, voglio giocarmela fino all’ultimo”

Intervista esclusiva a Luca Marini alla vigilia del GP d'Austria: bilancio di metà campionato, nuove gomme Dunlop e il sogno MotoGP.

Luca Marini

Luca Marini approda al Red Bull Ring con il ricordo del podio 2018 e il buon 5° posto di Brno di pochi giorni fa. L’alfiere dello Sky Racing Team VR46 può contare due podi nelle  prime dieci gare, sempre in zona punti, per un totale di 101 punti, che valgono il settimo posto in classifica Moto2, ad una sola distanza da Lory Baldassarri.

Nella sua seconda stagione con il team sta dimostrando una costante crescita, nonostante un inizio Mondiale in leggera salita per l’infortunio alla spalla. Rispetto al 2018 ha più che raddoppiato il bottino punti rispetto allo stesso momento del campionato e si candida tra i big della classe di mezzo. Firmare per un secondo posto? Luca Marini non ci pensa neanche per sogno.

C’è qualcosa che cambieresti fino a questo momento della stagione?

Difficile dirlo. Sicuramente avrei potuto fare qualcosa di meglio in termini di risultati, però faccio fatica a trovare qualcosa che vorrei cambiare. Magari ai primi test in Qatar non ero a posto fisicamente, ho voluto spingere troppo, fare troppi giri, mi sono affaticato con la spalla e al primo week-end non ero in una buona condizione fisica. Questo ha inciso un po’ sulla gara in Qatar e Argentina. Dispiace, perché un’altra partenza in campionato poteva aiutarci.

Cosa comporta di diverso la nuova elettronica durante i week-end di gara?

Qualcosina è cambiato, c’è un po’ più da lavorare sulla messa a punto. Ora che siamo arrivati a metà campionato e abbiamo capito un po’ come funziona il lavoro è solo di rifinitura per cercare di far funzionare la moto meglio dell’anno scorso.

Da Jerez usate una gomma posteriore più larga. Come cambia il modo di guidare?

La gomma ha un profilo differente, cambia un po’ tutto. Ha più appoggio a centro curva, quindi la moto dovrebbe tecnicamente avere un po’ più di grip. Però gira un po’ meno, spinge un po’ sul davanti, è un po’ meno divertente da guidare. Sinceramente preferivo quella di prima, la moto mi piaceva di più, ma stiamo lavorando per cambiare il set-up della moto per poterla utilizzare al meglio.

Quanto è ancora più importante la sintonia con il capotecnico?

Il team può fare una grande differenza, a noi è mancato qualcosina, ma ancora non è finito. C’è tutto da giocarsi, siamo pronti per migliorare e cercare di trovare la strada giusta per ottenere i migliori risultati che meritiamo.

Nel 2020 porte chiuse per la classe regina. Per il 2021 ti senti pronto? 

Dipende molto da questo finale di stagione e dall’inizio della prossima. Se le vinco tutte sì (ride), bisognerà vedere. In MotoGP bisogna andarci se hai l’opportunità giusta. Inutile andarci giusto per dire di essere in MotoGP.

Firmeresti per il secondo posto in classifica a fine campionato?

No, vorrei vincerlo. So che è difficile, piuttosto che firmare per il secondo posto rischio tutto e cerco di vincerlo. Poi se faccio quarto invece che secondo, pazienza. L’importante è lavorare bene, giocarsela fino alla fine, perché fino a quando non lo dice la matematica io ci credo.

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