27 Marzo 2024

Moto3, Nicola Carraro “Dobbiamo sistemare alcune cose, ma c’è tempo”

Primi due GP Moto3 in archivio per Nicola Carraro, alla prima stagione mondiale completa. Come li valuta? L'intervista.

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Nicola Carraro ha ufficialmente dato il via alla sua prima stagione completa nel Mondiale Moto3. La partenza al Lusail International Circuit, circuito che non conosceva, non è stata particolarmente semplice per diversi motivi, anche se alla fine ha portato a casa un paio di punti. Cosa che non gli è riuscita di un soffio a Portimao, a conclusione di un altro GP non semplice. Ma l’alfiere MTA Racing sa su cosa deve lavorare e si sta già “studiando” il tracciato texano di Austin, sede del prossimo appuntamento del Mondiale Moto3. In attesa di tornare in pista il pilota padovano classe 2002 ci ha raccontato come sono andati questi primi due eventi della stagione 2024.

Nicola Carraro, per te è il vero debutto nel Mondiale Moto3. Com’è andata in Qatar?

Era una pista nuova per me, ma sono stato un po’ sfortunato perché al primo turno sono caduto subito per colpa di un paraleva dell’Asia Talent Cup che aveva corso prima. Sono poi riuscito a rientrare ma alla fine ho fatto pochi giri. Ho avuto anche qualche problema col freno posteriore, che con le Pirelli però va usato il meno possibile secondo me. Nelle FP2 è andata abbastanza bene, finché non ha iniziato a piovere negli ultimi minuti… Le qualifiche sono andate male, ho fatto un solo giro per problemi di strategia e sono partito 22°. In gara invece ho sbagliato la gomma, ho messo la soft davanti, ma alla fine sono arrivato 14°.

Trasferta poi in Portogallo. Siete partiti “in ritardo”, ti ha condizionato un turno Moto3 in meno?

Per il primo turno la pista era sporca e pure mezza bagnata, un disastro. Il tempo è stato poco, ma ci siamo salvati con i test che avevamo già fatto. La pista comunque era in condizioni molto diverse, ma non c’era vento per fortuna, col mio stile non mi piace, non ho feeling. Le qualifiche invece sono andate abbastanza bene perché dalla Q1 sono riuscito ad andare in Q2, la gara però è andata così così. Ero partito bene, credo 11°, con la doppia media per averne un po’ di più verso la fine. Invece ho iniziato a perdere, mi sorpassavano e non ero forte nel contrattacco.

Hai capito come mai?

Forse devo lavorare io un po’ di più sulla messa a punto della moto per essere un po’ più forte in frenata. Ma non ero forte per niente nell’ultima curva, che è molto importante perché esci di quarta e dopo c’è un lungo rettilineo. Se non sei forte in quel punto rischi tanti sorpassi in fondo al dritto, che alla fine è quello che mi è successo. Potevo chiudere 15°, ma ho perso in volata contro Ogden, di nuovo e stavolta per 9 millesimi. Mi è dispiaciuto, un punto non è molto ma mi tirava anche su il morale.

In generale su cosa devi lavorare di più?

Sicuramente devo sistemare alcune cose io, il team deve capire come guido io, moto e gomme sono nuove… Siamo nella media delle new entry, però vedo già che i miei ex compagni di squadra Esteban e Roulstone stanno andando più forte di me e un po’ mi dispiace, visto che l’anno scorso eravamo abbastanza allineati. Sicuramente dovremo migliorare sia io che la squadra. Ma siamo appena alla seconda gara, c’è tempo.

Sicuramente però a Portimao ti aspettavi di più visto che conoscevi bene la pista.

L’anno scorso ci ho corso 20 giorni dopo la frattura della clavicola a Jerez, non mi ero allenato per niente. Ma ero andato subito bene e in gara ero nel gruppo davanti nonostante un problemino alla moto. La nuova KTM del Mondiale poi è la stessa che usavo l’anno scorso, l’unica cosa che è diversa sono le gomme. Faccio ancora un po’ fatica dopo diversi anni con le Dunlop e serve proprio uno stile diverso con le Pirelli. Devo ancora adattarmi e capire bene cosa richiede questa gomma.

La prossima gara Moto3 sarà ad Austin. Stai “studiando” il circuito?

Sì, mi sto riguardando tante gare degli anni scorsi per vedere le linee, gli onboard di diversi piloti, come affrontano le curve e inseriscono le marce… Ho già chiesto anche un po’ di dati al team per cercare di impararla. Secondo me però sarà una pista difficile da imparare perché è molto lunga. Ma le aspettative sono buone, vediamo di partire subito col piede giusto.

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