4 Settembre 2023

Moto2, Mattia Rato “Le gare JuniorGP ora sembrano delle sprint”

Mattia Rato ha appena chiuso il suo secondo GP mondiale, stavolta su una pista che conosceva. Com'è andata in Catalunya? L'intervista.

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In archivio anche il secondo weekend da pilota mondiale. Mattia Rato s’è goduto al massimo questa opportunità in Mandalika SAG Team, disputando anche il GP Catalunya in sostituzione dell’infortunato Taiga Hada. E rimane un piccolo spiraglio anche per Misano, non è ancora certo il ritorno del pilota giapponese… Al momento però il 18enne lombardo, in forza in AGR Team nell’Europeo Moto2, fa tesoro di questa doppia occasione, in attesa dei test di metà settembre ad Aragon e poi della ripartenza del campionato ad ottobre. Ma Mattia Rato come si valuta dopo questi due round? Cos’ha imparato nel Mondiale? La nostra intervista.

Mattia Rato, 2° weekend nel Mondiale Moto2.

Conoscevo già Barcellona, è stato però un po’ difficile adattarsi alla gomma: in Austria abbiamo usato una gomma più morbida di quella del JuniorGP, questa invece era più dura. Abbiamo però lavorato tanto, l’abbiamo messa a posto e siamo andati forte comunque. Il mio miglior tempo e quello del primo sono a 1,4 secondi, solo che nel Mondiale Moto2 ti ritrovi 25°! Ma alla fine sono molto contento del weekend.

Conoscere già la pista ti è stato di grande aiuto?

Grandissimo! In Austria sono entrato e non capivo bene dov’ero, oltre al problema tecnico che può capitare. Stavolta sono entrato e sapevo dove girarmi.

Raccontaci le varie sessioni.

Stavolta siamo riusciti a fare tutti i turni. La qualifica poi è stata molto caotica, ma l’ho gestita bene rispetto a quanto fatto in Austria. Anche in gara è andata bene, sono rimasto nel gruppetto e sono riuscito a battagliare con altri piloti, cosa che in precedenza non ero riuscito a fare. Negli ultimi due giri però si chiudeva l’anteriore o partiva il posteriore e gli altri hanno preso un piccolo gap, quindi ho pensato a gestire e ad arrivare alla fine.

Rispetto al round dell’Europeo Moto2 in Catalunya, hai dovuto cambiare qualcosa?

Mi sono dovuto adattare alla mescola della gomma diversa: in JuniorGP ne abbiamo una per tutto l’anno mentre nel Mondiale dipende dalla pista. Di conseguenza ho cambiato abbastanza le traiettorie e quindi anche il modo di guidare. Con la morbida [in Austria] potevo piegare di più, essere più veloce a centro curva, invece con questa, per andare più forte, dovevo tirare su molto prima la moto. Stando dietro agli altri l’ho capito più velocemente, ma ho iniziato con un ritmo più lento rispetto a quello che mi ero prefissato, per poi migliorare sempre.

Mattia Rato, è stata quindi una gara ‘diversa’ per te?

No, è stata più o meno la stessa gara. I primi giri un po’ in rimonta, poi la gestione delle gomme fino alla fine. A Barcellona c’è poco grip, quindi la gomma si scalda e verso fine gara cala tanto. C’era anche abbastanza sporco, avevo polvere dentro la tuta a fine gara, poi venerdì ho preso qualche sasso ed avevo un po’ di lividi sul collo. È una caratteristica della pista, è così anche al CEV, solo che con una gomma un po’ più morbida si soffriva meno.

Complessivamente, in cosa sei cresciuto rispetto all’Austria?

In qualifica avevo fatto molti errori, stavolta l’ho gestita meglio e sono andato più forte. In gara poi riesco sempre ad andare meglio rispetto a prove libere o qualifiche. In Austria avevo fatto 19°, ma tante persone erano cadute e due avevano ripreso la gara: apparivo più avanti, invece ero penultimo. Stavolta sono cadute meno persone, ho chiuso 22° ma è andata molto meglio: sono rimasto nel gruppo, ho battagliato, ho passato alcuni piloti… Sono più contento, c’è stato un grande passo avanti.

Mattia Rato, che voto ti daresti?

Mi do un 7 e mezzo. Diciamo che sono realista.

Quanto ti aiuteranno questi due GP nell’Europeo Moto2?

Molto! Soprattutto sul mettere a posto la moto più velocemente e trovare più rapidamente il limite per andare forte. Mi sembravano lunghe le gare del CEV, invece adesso mi sembrano quasi delle sprint. In qualifica poi bisognava svegliarsi subito per fare il tempo, un quarto d’ora dura niente. So quindi che posso fare un buon tempo subito con la prima gomma, poi pensarci, rientrare, cambiare e fare ancora meglio: sarà una grande mano.

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