6 Dicembre 2023

Moto2, l’esordio di Matteo Ferrari “Mi sono giocato bene le mie carte”

In questo 2023 Matteo Ferrari ha avuto anche l'occasione di debuttare in Moto2. Com'è stata la sua prima wild card? L'intervista.

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Una gara di debutto in una nuova categoria è sempre emozionante. Matteo Ferrari lo sa bene: ora nel suo ricco curriculum ha aggiunto anche la Moto2, in cui ha avuto l’occasione di correre per l’ultimo round della stagione 2023 a Valencia. Un’opportunità arrivata con Gresini Racing, con cui continuerà il lungo sodalizio in MotoE anche l’anno prossimo, con l’immutato obiettivo di lottare nuovamente per il titolo mondiale. Adesso Ferrari si concede una breve pausa dopo una stagione piuttosto intensa, con un 2024 quasi alle porte che si preannuncia altrettanto impegnativo. Ma prima di allora, com’è stata la prima wild card in classe intermedia? Ce la siamo fatta raccontare, la nostra intervista.

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Matteo Ferrari, raccontaci del tuo esordio in Moto2.

Ne sono molto contento, è stata una bellissima opportunità. Dopo cinque anni con Gresini, non dico che non ci speravo più, ma non era mai capitata l’occasione. Quest’anno invece mi hanno fatto una bellissima sorpresa e me la sono proprio goduta, divertirsi era il primo obiettivo. Arrivavo così all’ultima gara e sapevo che era più facile fare brutta figura, però mi sono impegnato al massimo e la squadra ha fatto veramente un ottimo lavoro. Considera che la moto, con le casse arrivate dal Qatar, era pronta solo giovedì sera, e non abbiamo avuto neanche un problema. Ci siamo impegnati veramente tanto.

Come mai hai scelto il numero 44, c’è un motivo?

Io e Michele Masini, seduti al tavolo a Faenza, stavamo sbarrando i numeri già in uso, finché non ci è venuta l’idea. Noi andiamo sempre a festeggiare al Chiringuito Pura Vida 44 a Rimini in spiaggia la domenica, quindi dobbiamo mettere il numero 44. È andata così, una scelta molto in serenità: ci ricordava dei momenti belli, quindi abbiamo deciso di mettere il numero 44 per quel motivo.

Matteo Ferrari, a livello di rendimento in pista come ti sei visto?

Secondo me siamo andati anche forte. Sono stato vicino anche ad entrare in Q2, ma penso mi sia mancata un po’ di esperienza: nelle FP3 abbiamo fatto una buona mossa a livello di set up, ma dovevamo essere un po’ più estremi. Cosa che poi abbiamo fatto in qualifica, ma sono arrivato dopo col tempo sul giro. Diciamo che il 19° posto, vicino alla zona punti a cui puntavo, è un buon risultato: mi sono giocato bene le mie carte, non sono mai caduto e mi sono messo dietro tanti piloti che hanno corso per tutto l’anno.

Rimarchiamo che per te si trattava di un esordio assoluto in Moto2.

Abbiamo fatto un buonissimo weekend. Chiaro che pretendo molto da me stesso: quando c’è un’occasione del genere, anche se puoi avere diverse “scusanti” e comunque sei una wild card alla fine dell’anno, ma sono arrivato con la giusta motivazione. So che non avrò tante occasioni per dimostrare che vado forte, secondo me è andato tutto bene ed anzi abbiamo superato le aspettative. Forse l’unica cosa è che adesso è più difficile, anche se sei ad un secondo dal primo sei 25° e non è facile recuperare in gara, anche se hai un buon passo.

In generale, senti di aver raggiunto gli obiettivi prefissati?

Quello che dovevo fare era non cadere tanto, cosa che succede spesso quando arrivano i piloti nuovi nella categoria, e migliorare in tutti i turni. Ci sono riuscito sempre, quindi vuol dire che sia a livello di squadra che mio di guida ho capito cosa bisognava fare.

Guardando alla moto, c’è qualche caratteristica che ti ha colpito?

Questa Moto2 si impenna molto. Fondamentalmente ha tanta coppia in alto e non so, magari dipende dalla posizione del motore o da altri motivi, ma diventa difficile da gestire. Non avendo tanta potenza ma impennando, è sempre un po’ un compromesso in uscita di curva. Basta veramente poco per uscire con 1-2 km più veloci, tali da darti il decimo nel giro che ti permette di partire qualche posizione più avanti. In gara poi non riesci a fare la traiettoria perfetta come quando giri da solo, mi è mancata esperienza su questo punto.

Le gomme comunque sono la cosa più difficile: intanto devi beccarle tutte uguali durante il weekend, cosa impossibile perché sempre mettere in conto che almeno in un turno la gomma non funziona. Perdi tempo e per un rookie è ancora più difficile. Devi cercare di trovare la giusta confidenza con le gomme, a volte un grosso limite: se cadi perdi il feeling e ci vuole tempo per ricostruirlo. Ma nel complesso la Moto2 è una moto bella da guidare, leggera, maneggevole, secondo me poi il motore attuale è più bello rispetto a quello Honda.

Matteo Ferrari, c’è qualcosa che invece ti ha sorpreso in negativo?

Quando entri in pista, stai guidando bene ma per un niente sei indietro. Questa per me è la parte negativa della categoria. Ogni tanto entri, migliori, magari senza errori, vedi la telemetria ed è tutto molto simile, poi in classifica ti vedi 24° e ti sembra di guidare malissimo. In seguito noti 1 km/h in quella curva, in quell’altro punto invece dovevi accelerare un po’ prima… Dettagli che ti portano ad andare bene. Non stai andando male, ma devi metterti nell’ordine delle idee che quel “poco” vuol dire tanto. A differenza delle altre categorie c’è un solo modo di guidare la moto.

Hai preso qualche spunto anche dai tuoi compagni di squadra o hai preferito concentrarti sul tuo personale percorso di adattamento?

Per la mia posizione era più facile seguire un pilota di un altro team, per creare meno disagio nel box. Alla fine chiunque segui va bene, anche perché bene o male le moto sono tutte uguali, che siano della stessa squadra o di Acosta, Dixon o Arbolino, con cui ho girato abbastanza. Io avevo il modello 2022, ma sinceramente sono sempre quelle. Chiaramente ho fatto un po’ un confronto coi dati di Filip e Jeremy per vedere da che base partire, ma avendo due stili diversi cambia anche il set up. Alla fine conviene prendere la propria strada e lavorare su quella.

Che impressione ti ha fatto il nuovo asfalto, ora che l’hai provato “sul serio”?

Quando avevo girato era molto più caldo, in più avevano appena girato le macchine, quindi la condizione era diversa. Sicuramente l’asfalto nuovo è sempre positivo, ci sono meno buche e più grip, quindi niente da dire, hanno fatto un gran lavoro.

Matteo Ferrari, nel complesso che voto ti dai per questa wild card?

Penso che un 8 ce lo possiamo dare, sia come pilota che come squadra. Ho visto tutti molto contenti, anche i ragazzi dall’altra parte del box diciamo. Al di là del me pilota, per la mia gestione del weekend, vedere anche le altre persone felici dimostra che, oltre al fine settimana in sé, abbiamo creato anche un buon clima, che secondo me è la base per andare forte. 

Chiaramente ti piacerebbe poter ripetere l’esperienza, giusto?

Certamente sarebbe bello! L’obiettivo primario però rimane sempre la MotoE, dobbiamo riportare a casa il titolo. So poi che l’anno prossimo sarà difficile correre in altre categorie come il CIV, con le Dunlop diventerebbe complicato a livello di stile di guida. L’unico modo per tenermi allenato e che mi aiuterebbe anche ad andare forte in MotoE sarebbe correre in Moto2. Mi piacerebbe fare qualche wild card l’anno prossimo, preparandole anche meglio, così non sono troppo distante a livello di chilometri in pista.

Matteo Ferrari, ora che la stagione è finita quali sono i tuoi programmi?  

Ho già prenotato i test di gennaio a Portimao, per andare ad allenarmi! Dicembre intanto sarà il mese “di pausa”, a parte questi test anche a gennaio non ci saranno grossi impegni: un po’ di stacco ci vuole, la stagione è stata abbastanza intensa. Ancora stiamo sistemando qualche programma, ma il calendario 2024 sarà abbastanza fitto: vero che magari per la MotoE abbiamo alcuni weekend liberi, ma forse dovremo incastrare qualche test, quindi da febbraio a settembre avrò sempre la valigia pronta! 

Foto: Valter Magatti

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