6 Marzo 2021

Intervista, Fabio Quartararo: “Mai scartare Márquez solo perché non c’è”

Fabio Quartararo verso l'esordio in Monster Yamaha. Le sensazioni, il lavoro nei test, la maggiore tranquillità, i favoriti 2021... L'intervista.

fabio quartararo motogp

di Raquel Jiménez Rodríguez/motosan.es

Fabio Quartararo veste i colori Monster Yamaha. Il francese arriva da un’intensa stagione MotoGP 2020, in cui partiva come favorito. Ora però c’è una nuova sfida, con più maturità, in parte, grazie alle pietre messe sul suo cammino. A poche settimane dall’inizio del campionato, la promessa del motociclismo francese ci ha raccontato come affronta questa sua prima stagione da pilota ufficiale Yamaha.

Come ti senti, nervoso per il debutto con Monster Yamaha?

Cambiano i colori. La moto è nuova, ma alla fine è sempre una Yamaha. Sarà il mio terzo anno in MotoGP insieme a loro e più che nervoso c’è tanta voglia di rivedere i colori di questa moto. 

Che programma pensi di seguire per questi primi test?

Per prima cosa bisogna provare tutto quello che ci ha portato Yamaha, analizzare i lati positivi ed i punti in cui dobbiamo migliorare. Ma soprattutto l’obiettivo sarà completare giri, trovare il miglior setting da gara, vedere cosa funziona e cosa no. Yamaha non mi ha detto cos’ha portato, per evitare che nasconda qualcosa [risata]. So però che ci saranno molte cose da provare, non so se di elettronica o della moto, ma sicuramente saranno abbastanza. 

Immagino che il tuo obiettivo sia lottare per il titolo, ma che obiettivi ti sei prefissato con l’approdo in Monster Yamaha?

Credo che sia importante pensare soprattutto al campionato. Ma un passo alla volta, dirmi ‘Qatar, il mio obiettivo in Qatar è lottare per la vittoria o il podio’. Poi andare avanti piano piano, senza pensare già al mondiale. Dobbiamo fare così, finché non ci troviamo in una posizione in cui possiamo lottare per il campionato.

Siamo davanti ad un Fabio Quartararo completamente diverso da quello che ha disputato la stagione 2020?

No, non totalmente differente.  Ma certo con più esperienza rispetto all’anno scorso. La stagione passata è stata molto difficile, ma ci ha lasciato molte cose buone.

Quest’inverno hai lavorato con uno psicologo per imparare a gestire le tue emozioni. Credo che questo sia un punto chiave per la stagione?

Ho lavorato cercando la tranquillità, pensando più a me stesso. Uno degli aspetti su cui ci siamo concentrati era non ascoltare i commenti di troppo. Non fare caso a tanti commenti che mi possono dare fastidio, ma ascoltare bene quelli di persone dalle quali posso imparare. Ma ascoltare troppo i commenti della gente mi condizionava senza che me ne rendessi conto. Abbiamo fatto un gran lavoro.  

L’anno scorso sei partito come uno dei favoriti, quest’anno invece sono altri. Pensi ti possa fare bene?

Sicuramente, visto che alla fine non cominci con pressione, ma solo la voglia necessaria. Siamo qui per divertirci. 

Qualche anno fa un bambino chiamato Fabio Quartararo sognava di essere come il suo idolo, Valentino Rossi. Ora questo bimbo occuperà il posto lasciato libero dall’italiano. Cosa senti, ripensando a tutto il percorso? 

Un sentimento che non avrei mai potuto immaginare. Finora Valentino si è spostato in Ducati, è tornato in Yamaha… Ed ora sono io quello che passerà nel team ufficiale. Ma il posto di Valentino è unico. Dire che ci siamo scambiati la moto mi lascia un sentimento unico, che però non potrò assimilare finché non inizierò a correre. Forse poi avrò un altro punto di vista, ma il semplice fatto di essere nel box ufficiale Yamaha è già incredibile. 

C’è una qualche pressione?

No, per niente. Come ho detto, sono nel team Yamaha, sono un pilota Yamaha e non il pilota che ha sostituito Valentino Rossi. 

Durante la presentazione del team, Maverick Viñales ha detto che dovrete impegnarvi per portare Yamaha davanti. Qual è la tua strategia?

Credo sia importante non avere screzi già nei test. Se chiude davanti lui per mezzo secondo, allora noi abbiamo fatto un lavoro, lui un altro e meglio, o il contrario. Non dobbiamo pensare di chiudere la giornata davanti. Questo l’ho imparato l’anno scorso: in qualifica andavo molto bene, in gara era un altro discorso. So bene come devo lavorare, ed anche Maverick.

Come cambierà il tuo ruolo in Yamaha, passando da Petronas al team ufficiale?

Anche in Petronas avevo l’appoggio di Yamaha ufficiale, ma per quanto riguarda i test per capire cosa funzionava o meno, erano discorsi di altri piloti. Ora è un lavoro più responsabile, ma mi piace molto. 

Chi è l’uomo da battere quest’anno?

Per me è Marc Márquez, l’ho sempre detto. Senza volere, Marc mi ha aiutato: ho avuto qualcuno come punto di riferimento e ho imparato molto. Non credo che si debba scartare perché al momento non c’è. Quando tornerà, sarà molto forte e dovremo avere lo stesso obiettivo. 

Credi che Márquez tornerà ad essere lo stesso di sempre?

Certo, conoscendolo un po’ non tornerà a metà. Se rientra, lo fa per vincere. Tutti conosciamo il suo grande talento, sappiamo come lavora… Forse gli costerà un pochino perché non guida una moto da tanto tempo, ma sarà molto forte.

Joan Mir, con cui hai condiviso il box in Moto3, è anche lui uno dei favoriti. Potrà ripetere l’impresa dell’anno scorso?

Ora non si può dire chi sarà il maggior candidato per la vittoria finale, ma certo lui sarà uno dei favoriti. Per me quasi tutti hanno qualche possibilità di vincere quest’anno. Joan, il campione della scorsa stagione, avrà certo le sue carte per vincere. 

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Foto: Monster Yamaha

L’articolo originale su motosan.es

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1 commento

  1. Makiland ha detto:

    Io sono il primo a non cancellarlo, solo che se sale su di una Moto GP diventerà un invalido a vita … Fate voi …
    E’ Talmente superuomo che correrebbe anche con un braccio solo, altrimenti che farebbe … il ragioniere in Banca ? Gli spagnoli sono matti e presuntuosi !