20 Maggio 2021

ESCLUSIVA Yari Montella: “Obiettivo ridurre il gap e top 5 a fine anno”

Yari Montella manda in archivio i primi GP nel Mondiale Moto2. Ora bisogna recuperare da un infortunio, per poi avvicinarsi sempre più ai primi. L'intervista.

yari montella moto2

Campione Europeo Moto2 in carica dopo un 2020 da dominatore, Yari Montella è alla sua prima stagione mondiale completa. Purtroppo ora dovrà stare fuori per qualche gara a causa di un infortunio riportato nella tappa a Le Mans. Non lo vedremo quindi al via in occasione del GP di casa al Mugello: un peccato, ma certo la priorità è tornare in forma il più presto possibile. L’alfiere Speed Up è ancora a quota zero punti quest’anno, complici alcuni episodi sfortunati: citiamo l’incidente ad inizio gara in Portogallo (era ai margini della zona punti) o appunto la lesione riportata in Francia. Ora si lavora per il ritorno e si pensa al ‘dopo’: l’obiettivo è diminuire costantemente il distacco dai primi.

Parlaci del tuo infortunio.

Mi hanno dovuto operare subito lì in Francia, non sono riusciti a sistemare il problema ‘a mano’. Sono caduto, ma credo di essermi fatto male prima. C’è stato un highside, però la moto non mi ha lanciato subito: ci sono state un po’ di frustate prima, ma io ero riuscito a tenermi in sella. La caduta non è stata chissà che volo esagerato, quindi credo che sia successo con i colpi ricevuti prima. Non è però una vera e propria frattura: tecnicamente mi sono lussato l’ulna e questa si è tirata i legamenti, oltre ad avere sì una piccola frattura. Non parliamo però di osso in sé, che sarebbe a posto in 20 giorni. Il problema adesso sta nei legamenti: devo capire quanto tempo ci vuole perché si sistemino. Ma se non altro mi hanno operato subito, ho guadagnato qualche giorno. 

Quali sono quindi i tempi di recupero? 

Ci siamo messi in contatto col dottor Costa e stiamo seguendo una certa procedura. Il 31, quindi tra una decina di giorni, mi tolgo il gesso e metto qualcosa di più leggero, da tenere per altri 14 giorni. Toglieremo poi il tutto il 13/14 giugno, poco prima della tappa al Sachsenring, ed allora vedremo come siamo messi. Per il momento faccio fatica a pensare ad un eventuale rientro in Germania oppure in Olanda, o se devo saltare tutt’e due i GP. 

Come commenti queste prime gare? 

Come risultati purtroppo è arrivato poco o niente, ma il potenziale c’è. Anche prima di cadere mi trovavo in nona posizione, poi dodicesima… Stiamo vedendo comunque dei costanti miglioramenti. La categoria certo è molto diversa, non solo come livello ma anche come lato tecnico. In particolare le gomme: vanno capite, bisogna fidarsi. Pensando a dove siamo partiti e dove siamo diciamo che ci sono stati dei passi avanti. 

Citiamo per esempio la tappa in Portogallo. 

Lì ad esempio eravamo a posto, poi c’è stata la caduta. Si poteva fare davvero una bella corsa e portare a casa un buon risultato. Ma lo stesso poteva succedere anche a Le Mans, già nelle FP1 infatti mi sentivo bene. Non è tanto un peccato per la caduta, quanto piuttosto per il fatto che mi sono infortunato. Da dire anche che ho azzardato qualcosa e forse avrei potuto aspettare, mi è andata male: non ho fatto chissà che numero, ma forse dovevamo pensarci nelle FP2. È andata così. Ora solo collegato H24 alla magnetoterapia, cerco di fare il possibile per tornare presto. 

Quali sono le maggiori differenze quest’anno? 

Il cambiamento è spostato soprattutto su di me, sta a me adattarmi alla situazione. Sono cambiate le gomme, così come la moto, che alla fine è un po’ più potente ma non troppo. Il problema principale è appunto capire le gomme, il loro comportamento, ed imparare a fidarsi. Per questo devo anche cambiare qualcosa in sella. Serve provare tanto. 

Obiettivi per le prossime gare? 

Certo migliorare, essere sempre più rapido e ridurre costantemente il distacco da quelli davanti. Poi il risultato dipende: puoi fare decimo ma molto staccato, o 20° ma vicinissimo. Certamente è meglio una top ten, ma guardo principalmente al ritardo dai primi, poi come piazzamento è una conseguenza, si vedrà. 

Chi ti ha colpito di più finora? 

Lowes è quello che sono riuscito ad osservare di più, è forte e pulito come guida. Ma anche Gardner, direi poi pure Canet… Insomma, tutti i ragazzi che sono più avanti. Se sono nelle prime posizioni è perché riescono a fare meglio ciò che va fatto in sella alla moto. Una conferma di quello che devo imparare. Delle altre categorie… Devo dirlo, da casa seguo tutto meglio. Pensavo di riuscire a tenerle più d’occhio, invece sono talmente indaffarato di mio che finisce la giornata e quasi non me ne accorgo. Moto3 e MotoGP quindi le guardo di sfuggita dal box, ma prima penso sempre le mie cose. 

Cosa pensi della MotoE? 

È una categoria appena nata, ancora in fase di evoluzione. Un po’ strana comunque per il fatto che senti il rumore della moto che sale sul cordolo, o della gomma, oppure della saponetta che striscia a terra… Cose di cui non conosco nemmeno il rumore, visto che ce ne sono tanti altri e non ci fai caso. Invece con loro senti tutto, è stranissimo. 

Pronostico: chi vince il titolo nelle tre categorie? 

Non saprei dire. Ma in Moto3 Acosta sembra molto in forma, nonché il più costante. Ma direi anche Masiá. Per quanto riguarda la Moto2 ci sono Gardner, Lowes, Bezzecchi, che quando fa male è terzo o quarto. Sarà importante soprattutto verso la fine dell’anno. In MotoGP Quartararo è in formissima, ma anche tutte le Ducati, ovvero Miller, Bagnaia e Zarco. 

Invece tu dove ti vedi per fine anno? 

Come risultati spero di arrivare a conquistare molte top 5, di rientrare in quella fascia lì. In classifica generale non saprei dire, cambia molto da gara a gara ed al momento sono ancora a zero. Per altre due gare poi lo resterò di sicuro. Ma penso piuttosto ai risultati: vogliamo arrivare a fine stagione a quel livello, per poi fare ancora meglio l’anno prossimo. Il programma sarebbe questo. Poi guardando anche gli altri rookie… Tolto Fernández, che si è trovato subito bene, ci sono Celestino [Vietti], Arenas, Arbolino che un po’ remano. Da dire che Tony ha fatto anche una bellissima gara in Francia, ma la categoria è difficile ed i distacchi sono ridotti al minimo, bisogna guardare sempre tante cose. 

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