12 Maggio 2022

MotoGP: Marco Bezzecchi l’emergente, con Matteo Flamigni può volare

Marco Bezzecchi è in rampa di lancio da debuttante MotoGP, come il team VR46. Il segreto? Pilota e team sono molto uniti, l'esperienza di Matteo Flamigni la carta in più

marco bezzecchi, motogp

È al debutto in MotoGP, ma Marco Bezzecchi si sta già facendo notare. Spiccano in particolare le due top ten conquistate in Argentina ed a Jerez, i suoi migliori risultati finora con la Ducati targata VR46. Una crescita costante per il pilota di Rimini, che tiene saldamente il comando nella classifica degli esordienti. Ora tocca a Le Mans, settimo evento della stagione 2022, con l’obiettivo di realizzare altri passi avanti, senza un obiettivo in particolare. Abbiamo avuto modo di parlargli prima della tappa francese, ecco cosa ci ha raccontato.

Che bilancio fai delle prime gare in MotoGP?

Direi che sta andando abbastanza bene. È un processo di apprendimento abbastanza lungo, però sono contento di come sta andando. Queste prime gare sono state abbastanza positive, abbiamo sempre imparato qualcosa.

Hai ottenuto anche due top ten, ti hanno sorpreso?

Diciamo che a Jerez non mi ha sorpreso troppo. In Argentina forse un po’ di più, visto che partivo più indietro. Ma sono state comunque due gare in cui non mi aspettavo di andare così veloce, mi ha sorpreso in positivo.

In alcune occasioni hai chiuso anche davanti al tuo compagno di box.

Luca rispetto a me riesce ad essere sempre un po’ più veloce, soprattutto in qualifica. Molte volte io non sono ancora abbastanza bravo da fare un time attack come il suo, quindi per me arrivargli davanti in queste occasioni è stato un po’ strano, non me l’aspettavo. Alla fine sono stato contento, non perché ho chiuso davanti a lui ma perché in generale sono andato bene.

C’è qualcosa che ti ha deluso o sorpreso in particolare? Andando oltre i risultati.

Una cosa che mi ha deluso è stata la caduta in America. Lì per lì non avevo nemmeno capito cosa fosse successo, il perché della scivolata, poi i ragazzi della Ducati mi hanno aiutato e spiegato bene qual era stato il mio errore. Ci sono rimasto un po’ male, visto che nel corso del weekend avevamo fatto dei bei passi in avanti in una pista molto complicata. Ci tenevo a concludere il lavoro fatto dai ragazzi durante la gara, purtroppo però non ce l’ho fatta. Una cosa positiva invece direi la qualifica di Jerez: ero sempre stato abbastanza veloce, ma non ero ancora riuscito a fare una bella qualifica in condizioni normali. Lì sono riuscito a passare dalla Q1 alla Q2, è stato un bel momento, e poi ho fatto un turno che mi ha permesso di partire abbastanza avanti. È stata una bella giornata.

Come ti trovi con la Ducati?

Ci sono ancora tante cose da mettere a posto, ma la moto mi piace molto, mi sto trovando bene e ho una buona confidenza. Mi permette di avere abbastanza nelle mani il mio stile di guida. Devo ancora migliorare tantissimo in staccata ed inserimento, che sono le parti un po’ più difficili, in cui bisogna veramente avere più confidenza davanti, conoscere meglio la moto. Piano piano, un passo alla volta, sto cercando di migliorare. Sono però ad un punto abbastanza buono, anche se la strada è ancora lunga.

Ci sono tanti piloti Ducati, stai osservando qualcuno in particolare?

Diciamo che cerco di guardare un po’ tutti. Ci vuole molto tempo, ma è una cosa a cui presto abbastanza attenzione. Ultimamente devo dire che Pecco [Bagnaia] è stato quello che è riuscito a fare un po’ più la differenza rispetto agli altri, quindi soprattutto a Jerez ci siamo concentrati un po’ più su di lui. Bene o male però guardiamo tutti, compresi Luca, Enea, Miller, Martín, Zarco, Di Giannantonio. Tenere d’occhio tutti, c’è sempre qualcuno che fa meglio di te in alcuni aspetti.

Come ti trovi con Matteo Flamigni?

Secondo me sta andando benissimo, credo sia quello che si è adattato meglio di tutti. È già ad un grandissimo livello, ha tanta esperienza ed in questi anni, seppur da telemetrista, ha visto tantissime cose ed imparato molto. Ha talmente tanta conoscenza delle moto in generale che si è subito adattato al suo nuovo ruolo, che secondo me gli sta bene. Sono molto contento di poter lavorare con lui.

La tua squadra è esordiente in MotoGP, ma tu la conosci già bene. Quanto ti aiuta questo aspetto?

Ho la fortuna di conoscerli quasi tutti. Matteo, anche se non ci avevo mai lavorato, lo conoscevo perché era il telemetrista di Vale. Sergio, che è il mio elettronico, era il mio capotecnico in Moto2 ed è sempre stato con me negli ultimi tre anni. I miei meccanici sono stati tutti con me in Moto2, tranne Robin, che era con Vale, e Luca, che era con un’altra squadra, ma abitando vicini lo conoscevo già. Così come Filippo, il mio gommista. Ci conoscevamo già tutti e sicuramente mi ha aiutato a creare un bel gruppo da subito, cosa per me molto importante. Si sta veramente bene nel box, c’è una bellissima atmosfera e ho una buona confidenza con loro. Ci possiamo veramente dire tutto, magari anche quando sbagliamo o, quando sbaglio io, diciamo che loro me lo dicono senza problemi. È una cosa che certo aiuta: ci siamo trovati subito senza troppi sforzi ed il lavoro ti passa meglio. Tutti sono carichi e vogliono fare bene.

Ora tocca a Le Mans, cosa ti aspetti?

È una pista molto bella e tecnica, anche se da fuori non sembra. Ho riguardato un po’ anche le gare degli anni scorsi ed è un tracciato che sembra adattarsi bene alla nostra moto. Sono molto curioso di provarla con la Ducati, oltre al fatto che è un circuito che mi piace e non vedo l’ora di girare in moto e vedere come andrà. Sperando che il tempo sia dalla nostra parte, qui è sempre un casino.

Meglio pioggia o sole?

Alla fine la pioggia mi piace, però per imparare e cercare di crescere è sempre meglio l’asciutto. Spero nel bel tempo per continuare a lavorare dopo Jerez, cercando di fare un altro piccolo step in avanti.

Come sono andati i test in Spagna?

Sono stati abbastanza positivi, nel senso che abbiamo provato alcune cose che durante i weekend di gara non avevamo mai avuto tempo di testare. Era un po’ che volevamo farlo. Qualcosa per la staccata, anche alcune modifiche solamente per capire come si comportava la moto. Sono stato veloce, con le medie giravo bene e ho tenuto un buon passo, andando anche un po’ più forte della gara. Le condizioni erano migliori anche perché era un po’ più fresco. In generale è stato un buon test, abbiamo provato qualcosa che ci è piaciuto di più ed altro che ci è piaciuto meno. Anche qui a Le Mans vedremo di testare quello che ci è piaciuto nel test, vedremo come va.

Arriverà qualche aggiornamento da Ducati?

Per il momento credo di no, ma la mia moto va benissimo così.

Hai un obiettivo in particolare per questo GP?

Per ora no, ho ancora troppa poca esperienza per puntare ad una posizione in particolare prima ancora di iniziare il weekend.

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Foto: VR46 Racing Team

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