24 Marzo 2021

ESCLUSIVA Foggia, in testa il titolo: “Cambiato tanto a livello mentale”

Dennis Foggia non ha dubbi per il 2021 di Moto3, grazie anche ad una nuova metodologia di lavoro: "Non sento pressione, voglio vincere il mondiale".

Moto3 Dennis Foggia

Dennis Foggia non va per il sottile e punta dritto al titolo della Moto3 con Leopard Racing. Glielo si legge negli occhi (ad inizio articolo trovate un piccolo estratto video dell’intervista) quanto è determinato e la volontà di essere protagonista in ogni appuntamento di questa stagione. Dopo aver conquistato la prima vittoria mondiale nel 2020, Dennis non vuole più fermarsi. I test prestagionali sorridono al centauro romano, che in Qatar partirà come uno di quelli da tenere d’occhio vista la velocità mostrata fino ad ora.

Dennis, ci racconti come sono andati i test prestagionali?
Nei primi test ero un po’ rigido, quattro mesi senza salire su una Moto3 sono tosti. Da Jerez sono andato meglio, cambiando metodo di lavoro: girare sempre molto da solo, alla fine sono stato abbastanza veloce. Anche in Qatar ho lavorato prevalentemente per conto mio e sono riuscito a far segnare buoni tempi sul giro, sono contento. Proveremo ad alzare l’asticella questo fine settimana, poi vedremo. 

Sei nella lista dei favoriti: la senti questa pressione?
Non sento questa pressione. Io voglio vincere il mondiale. Bisognerà stare davanti tutte le gare ed essere costanti dando il nostro meglio. Sono totalmente concentrato su questo e voglio provare a conquistare la corona. Magari in futuro penserò anche al salto in Moto2, ma in questo momento le mie energie e la mia testa sono sulla Moto3. Sto pensando a me stesso e a mettermi a posto con la moto: pronti a lottare!

Cosa ti ha insegnato il primo anno con Leopard?
Loro mi spingono a fare il massimo ogni volta che entro in pista e mi danno la miglior modo per andare il più forte possibile. Da loro ho imparato che devo sempre dare il meglio, senza lasciare nulla al caso ed è quello che sto facendo. Per riuscire a farcela devi avere una grande squadra alle spalle e il mio team darà il massimo per me e per farmi rendere il più possibile, dandomi tutto il necessario.

Sembri più deciso rispetto al 2020, lo si vede scrutando il tuo sguardo.
A livello di testa sono cambiate tante cose: adesso ho l’autoconvinzione di poter fare molto bene, sono entrato nel canale giusto e voglio continuare fino alla fine. Sul fisico invece devo stare attento, Lundberg tiene a questa cosa. Più sei leggero in Moto3 e più vai forte, fa la differenza. Conseguentemente devo stare molto attento a questo aspetto: magari passando in Moto2 potrò pensarci meno, ma adesso è così.

Christian (Lundberg) ti ha dato qualche consiglio particolare?
Qualcosa sì, mi ha detto dove potrei fare un po’ meglio. Ovviamente non è facile, ma lui non manca mai di farmi avere qualche dritta, anche quando le cose vanno bene. In ogni occasione c’è la possibilità di fare meglio. Inoltre il feeling con i ragazzi (e Christian) del team è cresciuto dopo un anno di esperienza e adesso siamo molto più in sintonia. Inoltre c’è stato qualche cambiamento nel team, ma come detto il fatto di avere fatto insieme un anno ha fatto crescere l’intesa tra di noi.

L’anno scorso ti è mancato correre in qualche pista particolare?
Termas, Austin, Phillip Island e Buriram mi sono mancate. Oltre a queste anche alcune tappe europee come Assen, ma ci sono tante piste su cui mi sarebbe piaciuto correre. Bisogna pensare anche al fatto che su alcuni circuiti europei non ho ancora corso con Leopard alla fine. Credo e spero che alla fine il calendario provvisorio si riesca a rispettare.

Come giudichi invece la doppia gara nello stesso circuito?
Non penso mi abbiano penalizzato, forse è stato però noioso correre due volte nel medesimo tracciato. Le moto la settimana dopo andavano tutte uguali dato che si erano messi tutti a posto e la Moto3 è già complicata di suo. Per quest’anno mi piacerebbe correre su più piste.

Tornando a parlare di 2021, il tuo nuovo compagno di squadra, Xavi Artigas, come lo vedi?
Va molto forte e mi potrà dare una mano. È un bravo ragazzo oltre ad essere un bravo pilota, ci potremo aiutare con le scie e avere un compagno di squadra disposto a fare questo gioco è importante in Moto3 per il tempo sul giro. Non ci siamo concentrati troppo su questo in realtà nei test, ma facendo qualche prova abbiamo visto che è andata bene. Lui non conosceva la pista e venendo dietro me ha potuto trarne vantaggio.

Chiudiamo chiedendoti del vaccino: l’hai fatto?
Sì, è una bella opportunità! Confesso però di avere avuto un po’ paura…

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