20 Settembre 2023

Andrea Adamo si gode il Mondiale MX2 “Grato alla mia famiglia”

Andrea Adamo sta vivendo un anno stellare. L'iride MX2 è il "premio" per la sua famiglia per tutti i sacrifici, ma non solo.

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Quest’anno sul tetto del mondo in MX2 ci è risalito un pilota italiano. Andrea Adamo ha coronato una stagione stellare, chiudendo definitivamente i conti lo scorso weekend a Maggiora. Il primo erede di Tony Cairoli, l’ultimo campione del mondo di categoria nel 2007, oltre ad essere una vera eredità per quanto riguarda le origini: un legame tra piloti siciliani, anche se Adamo è approdato da giovanissimo in Emilia Romagna assieme alla famiglia, che cercava un lavoro ma che ha anche dato un’occasione al piccolo Andrea. “Sappiamo quant’è dura lì” ha ammesso il neo campione del mondo. Metterà l’1 sulla sua KTM nel 2024? Assolutamente no: Adamo vuole sempre il suo #80, forse con un piccolo numero 1 all’interno, ma ci sta ancora pensando. Il suo numero di gara però non si tocca, affronterà con quello la difesa del titolo MX2.

Andrea Adamo, una lunga strada

Nessun pilota ha la strada spianata verso un Mondiale, Andrea Adamo non fa eccezione. Ha due sorelle ed un fratello, in una famiglia siciliana che non sapeva assolutamente nulla di moto e che ha guardato al nord per cercare lavoro. “Sarò sempre grato alla mia famiglia, mi ha aiutato molto” ha sottolineato il neo iridato MX2. “Quando avevo 10 anni si sono spostati a Bologna, per lavoro più che per il motocross, visto che in Sicilia non era facile.” Gli Adamo quindi migrano al centro-nord, in una zona però ideale per un ragazzino che guarda alle moto.

“Non è stato comunque facile, eravamo in sei ed i miei genitori avevano un lavoro normale. La cosa che più mi rende fiero è che ho dato ai miei genitori quello che sognavano” ha sottolineato Adamo. “Non ero completamente in pace, dovevo ripagarli, ed ora ce l’ho fatta! Tutti i sacrifici che hanno fatto ora non contano più.” Genitori che non si sono mai intromessi nella carriera del figlio: “Non hanno mai capito niente di motocross, me l’hanno sempre detto e per questo si sono sempre tenuti in disparte. Hanno sempre lasciato fare a chi se ne intendeva.”

Da Cairoli ad Adamo

Non ha nemmeno troppo tempo per festeggiare, il prossimo weekend tocca all’ultimo round dell’anno a Matterley Basin, in Inghilterra. “Non posso pensarci troppo, ma sono già molto più rilassato” ha ammesso Andrea Adamo, neo iridato MX2. “Adesso posso solo pensare al fatto che sono campione del mondo! È davvero speciale: è il primo anno col team factory e devo essere sincero, ad inizio anno non era questo l’obiettivo. L’unica cosa a cui si pensava era solo prendere più podi possibili. Tutto però è venuto da sé ed abbiamo dato il massimo: sono molto fiero di quello che ho ed abbiamo fatto.”

Inevitabile il collegamento con “l’eredità” lasciata proprio dal suo attuale team manager. Tony Cairoli, fino a quest’anno l’ultimo italiano iridato in MX2, siciliano come Adamo. “Da quando sono bambino guardo a Tony come ad un idolo e lo è ancora adesso. L’anno scorso mi hanno dato l’occasione di lavorare accanto a lui e ne sono stato davvero orgoglioso.” Non solo con lui: “Con Joel [Smets, pentacampione del mondo e coach della squadra] ho passato ancora più tempo, visto che sto più in Belgio che in Italia. In generale abbiamo lavorato lavorato davvero tanto insieme.”

Il finale a Maggiora

Per la prima volta in carriera Andrea Adamo si è giocato un titolo mondiale. “L’anno scorso lottavo per il 6°-8° posto, quand’ero fortunato per la top 5. Quest’anno si trattava del campionato, quindi avevo tantissima pressione sulle spalle” ha raccontato Adamo. “Chiedevo quindi consiglio a Joel e Tony, visto che entrambi si sono trovati più volte in questa situazione, e mi hanno aiutato molto.” Non è mancato anche qualche calcolo in ottica mondiale. “Qualche volta, mentre correvo, ho iniziato a contare i punti” ha ammesso il neo iridato. “Se finisco in questa posizione allora succede così, oppure no…”

Quando sono risalito in 3^ posizione ho capito che potevo vincere se Liam [Everts] rimaneva una posizione indietro rispetto a me. Ho sentito però lo speaker che diceva qualcosa, pensavo fosse un problema per me, poi al giro successivo l’ho visto.” Liam Everts infatti era caduto rovinosamente ed appariva molto dolorante, ma non ci sono state conseguenze. “Non volevo che finisse così” ha detto Adamo. “Ma anche questo è parte del motocross. Per fortuna sta bene e può ancora lottare per il vice-campionato.”

“Adamo ed Everts da titolo, chi lo pensava!”

Non manca anche un commento sul rapporto col compagno di squadra. “Non siamo migliori amici ma ci rispettiamo molto e durante l’anno siamo cresciuti molto insieme. Penso poi che nessuno ad inizio stagione avrebbe pensato che Everts ed Adamo potevano lottare per il titolo, non è male!” Il campione KTM parla anche di avversari e tattica nel corso dei GP. “Se [un rivale] è dietro di me, cerco di tenerlo lì in tutti i modi. Se è davanti a me e non riesco più a prenderlo, o corro troppi rischi per provarci, allora è più veloce e penso a rifarmi alla gara successiva” ha spiegato Adamo.

“È giusto accettare che l’altro è più veloce, riesci ad avere un maggiore controllo della situazione. In un campionato con 20 gare non puoi essere sempre il più veloce.” E il futuro? Avanti nel Mondiale Motocross, od un salto in America come il suo predecessore Tom Vialle? “Non ho nessun programma in questo senso, penso solo all’Europa” è la risposta di Adamo. “Anche l’idea di un secondo titolo è lontana al momento, ho appena vinto il primo e voglio godermelo, a novembre poi inizierò a pensare all’anno prossimo.”

“Tutto abbastanza veloce!”

Da 6°-8° posto al podio costante in pochi mesi, un salto di qualità non da poco in così breve tempo. “È tutto andato magari non troppo veloce, ma nemmeno troppo piano. Anzi, diciamo che è stato tutto abbastanza veloce!” ha ammesso Andrea Adamo nella sua prima conferenza stampa da campione del mondo. Appena quattro round ed eccolo cogliere la sua prima vittoria di GP. “Onestamente non me l’aspettavo. Ma ci ho messo veramente tanto a vincere la mia prima manche, e quand’è successo avevo già la tabella rossa! La cosa più inattesa però era il titolo, non mi aspettavo davvero di diventare campione alla fine di questa stagione.”

Foto: KTM Images/Ray Archer

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