18 Dicembre 2023

Da Suzuka all’AMA Supercross: la curiosa storia di Jo Shimoda

Storia particolare quella di Jo Shimoda: nativo di Suzuka, sarà l'asso Honda HRC per vincere nella classe 250cc dell'AMA Supercross 2024.

Da Suzuka all'AMA Supercross: la curiosa storia di Jo Shimoda

Quando la tua città natale è Suzuka, giocoforza hai il Motorsport nel sangue. Che sia altresì il Motocross la variante scelta degli sport motoristici, suona quantomeno come curioso. Eppure il destino ha riservato proprio questo a Jo Shimoda, ventunenne originario della città resa celebre dal circuito dell’ottovolante, ma da 10 anni a questa parte trasferitosi negli States per impratichirsi con il tassello, il fango, la sabbia, i salti e persino le whoops. Professionista dal 2019, oggi “JoJo” è la punta di diamante dell’armata Honda HRC per quanto concerne la classe 250cc dell’AMA Supercross e Motocross. Con tutte le credenziali per puntare a qualcosa di importante nella stagione 2024, diventando già nella storia come il primo pilota giapponese sotto contratto American Honda.

DA SUZUKA AL SUPERCROSS

Vero: a Suzuka, su di un impianto realizzato nei pressi del circuito-ad-8, nei primi anni ’90 ci corse persino il Mondiale Motocross. Tuttavia non è propriamente il tassello ad aver reso Suzuka famosa in tutto il mondo. In controtendenza rispetto alla quasi totalità dei suoi connazionali, Jo Shimoda ha tuttavia puntato sul cross sin da giovanissimo. Considerando che da dodicenne si trasferì con tutta la famiglia al seguito negli Stati Uniti, ormai si può ritenere un giapponese-atipico. Americano (californiano) d’adozione, inspiegabilmente poco conosciuto e seguito persino nella sua terra d’origine, dove i suoi colleghi dell’All Japan restano tuttora più famosi di lui. Per quanto il buon Shimoda la storia l’ha già scritta.

IL DEBUTTO DA PRO

Entrato a far parte dei programmi del team Honda Factory Connection, dopo l’esordio da Pro del 2019 riuscì ad ottenere qualche soddisfazione nel 2020, tra il riconoscimento di Rookie of the Year ed il terzo posto nella East Coast dell’AMA Supercross 250cc. La chiusura della squadra per la dipartita del title sponsor GEICO lo lasciò a piedi pochi mesi più tardi, trovando all’ultimo momento utile una sistemazione nel pluri-decorato team Pro Circuit Kawasaki. Una KX250F per lui non era prevista, ma in un test-provino convinse quel monumento del Supercross d’oltreoceano come Mitch Payton ad affidargli una delle sue Kawa.

PRIMO JAP A VINCERE NEL SUPERCROSS

In questo triennio sotto le insegne Monster Energy Pro Circuit Kawasaki è passato dal diventare una presenza ai più “folkloristica” ad un protagonista affermato della due-e-mezzo, Indoor od Outdoor che sia. Nel 2021, nel primo evento di Salt Lake City, conquistò la vittoria nel Main Event della 250cc East Coast, affermandosi come il primo giapponese a vincere una gara professionista del circus AMA Supercross/Motocross. Ne seguirono altre, National compreso, rientrando sostanzialmente sempre nel gruppo che conta. Credenziali per guadagnarsi la fiducia Honda HRC per il 2024, tornando di fatto “a casa“.

IL NUMERO 30 NEL DESTINO

Se Shimoda non è ancora una star nella Terra del Sol Levante, la sua storia ha già destato sensazione, specie per dei simbolici punti di contatto con il passato. Per quanto sia inconsueto come un nativo di Suzuka non sia un “pistaiolo“, uno degli eventi-clou del motociclismo nipponico, ovvero la leggendaria 8 ore, sin dalle sue origini si era posta come prerogativa il finale in notturna. Una scelta presa dai vertici Honda e da Teruyoshi Fujii (“papà” della 8 ore) per ricreare l’atmosfera “da stadio“, con una doppia ispirazione. Da una parte, le partite di baseball (sport popolarissimo in Giappone) americano. Dall’altra, ebbene sì, le prime gare del Supercross d’oltreoceano. Questo rappresenta un punto di contatto con Jo Shimoda insieme al 30, il suo “career number“. In data 30 luglio 1978 si disputò infatti la prima edizione della 8 ore di Suzuka

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