18 Marzo 2024

Ducati Desmo450 Motocross: velocità, fango, non ancora gloria

Analisi del debutto in gara della nuova Ducati Desmo450 MX: grande potenziale, ma il Motocross resta una specialità complessa, anche per Borgo Panigale.

Ducati Desmo450 Motocross: velocità, fango, non ancora gloria

A voler esser buoni, adottando toni trionfalistici, il debutto in gara dell’attesissima Ducati Desmo450 MX nel Campionato Italiano Motocross Pro Prestige MX1 in quel di Mantova è stato un successo. Pole position, dominante vittoria di Alessandro Lupino in Gara 1, grande festa con tutti i vertici dell’azienda presenti, ammaliando un pubblico delle grandi occasioni che, nel Prestige, non si era mai visto. Volendo esser cattivi, i quadri Ducati hanno assistito nel pomeriggio ad una sconfitta in Gara 2 (e, di conseguenza, nella graduatoria di giornata) ad opera di un quasi “sconosciuto crossista svedese” (Isak Gifting) ai comandi di una privatissima Yamaha YZ450F curata da una squadra piccola, ma ben attrezzata (il JK Racing capeggiato da Riccardo Boschi), oltretutto sponsorizzata da.. Rocco Siffredi! Come spesso (sempre) capita in questi casi, la verità sta nel mezzo e nei meandri di un valore che sembra andar perduto: l’obiettività.

IL DEBUTTO DELLA DUCATI DESMO450 MX

Nell’analisi di un debutto che non può certamente definirsi negativo (ma nemmeno roboante), bisogna prendere in considerazione i presupposti, contesto e tutti gli elementi funzionali alla causa. La premessa di partenza presumibilmente è la più significativa: Ducati nel Motocross non correva da mezzo secolo a questa parte. Una vita fa, insomma, con tutta un’altra realtà e azienda. In termini storici non si può propriamente e correttamente parlare di debutto, ma poco ci manca. Già questo riafferma la bontà del lavoro compiuto nonostante le tempistiche particolarmente ristrette. La Desmo450 MX in versione prototipale ha percorso i primi chilometri sulla terra soltanto nell’agosto 2023 e, sette mesi più tardi, ha esordito in gara. Ad oggi si tratta, se non di un “concept” nel senso letterale del termine, quantomeno di un prototipo. Rispetto alle prime foto “rubate“, ma anche soltanto alla presentazione pubblica di Madonna di Campiglio dello scorso mese di gennaio, la moto è cambiata parecchio. E cambierà ancora, visto che la versione definitiva e commerciale vedrà la luce soltanto nel secondo trimestre 2025.

GRANDI INVESTIMENTI DUCATI

Contestualmente non ci si può scordare che non parliamo di un’azienda qualunque o di un costruttore piccolo, artigianale, con ben poche risorse. Oggi Ducati come realtà non ha bisogno di alcuna presentazione. Le moto, di qualsiasi tipologia, le sanno fare e bene. Quelle da corsa verrebbe da dire “persino meglio“, registrando i successi continui in MotoGP, Superbike e nei principali campionati nazionali. A detta dei diretti interessati, la Desmo450 MX è nata benissimo, ma anche semplicemente scorgendo il suo debutto al Tazio Nuvolari. Un concentrato di tecnologia con alcuni accorgimenti persino accantonati (il ride-by-wire, vietato dal regolamento, sarebbe costato troppo), non la distribuzione desmodromica che potrebbe rappresentare l’arma totale della “piccolina” Desmo250 che vedrà la luce nel 2025, correndo sempre con Lupino nell’Italiano Prestige. La rossa-da-cross viaggia, spinge, ha una gran potenza (da contenere e parametrare per le prerogative dell’off-road) e consente di cambiare meno le marce girando molto in alto. Un equilibrio ben conosciuto dall’ingegner Davide Perni che ha generato un gioiellino della tecnica.

GRANDE ATTESA

Gli ingenti investimenti a carico dell’azienda hanno sortito un esordio in gara di rilievo, ma obiettivamente era difficile aspettarsi qualcosa di peggio. Ducati non scende in campo in assenza di una consapevolezza (certezza?) di ben figurare. Il budget destinato alla squadra gestita da Corrado e Marco Maddii non si era mai visto nel circus dell’Italiano Prestige: ci mancava solo steccare la prima, in sostanza. Con tutte le incognite del caso, un pilota come il ‘Lupo‘ ed un progetto di questa portata non potevano ritrovarsi “nel gruppo” della MX1 tricolore. Per livello (buono, ma pur sempre una serie nazionale: il Mondiale resta un’altra cosa) e presupposti.

ALLA SCOPERTA DEL MOTOCROSS

Di certo tutti i vertici Ducati presenti a Mantova si sono resi conto, in presa diretta, che il Motocross sia una specialità estremamente complessa. Dove non tutto va secondo i piani, dove non sempre fila tutto liscio, dove determinati proclami sono quantomeno sconsigliati. Gara 2 ne è la controprova. Lupino in tutte le prove ha primeggiato con distacchi siderali sul plotone dei lontani inseguitori, trionfando in Gara 1 dopo aver preso il comando dopo poche curve, gestendo ed amministrando il margine sapientemente costruito.

LA SCONFITTA DI GARA 2

A quel successo, l’Amministratore Delegato Claudio Domenicali presente in loco, ai microfoni della diretta del promoter FXAction si è lasciato prevaricare dall’entusiasmo. “Una bellissima giornata, un bel weekend, siamo molto contenti!“. Peccato si dovesse disputare ancora la seconda manche, come risaputo non a livello della prima. Lupino ha girato a centro gruppo alla prima curva e la rimonta non gli è poi riuscita. Undicesimo al termine del primo giro a 14″ dalla vetta, da quel momento in avanti il gap è salito a 16, 19, 21, 24, 25, 32 fino ai 35” registrati all’esposizione della bandiera a scacchi dopo 25 minuti+2 giri di gara dallo svedese Isak Gifting. Ritrovandosi ad un certo punto in bagarre con il sempreverde Stefano Pezzuto che, insieme all’endurista Antoine Méo, si era occupato dei primi collaudi proprio della Desmo450 MX.

L’ATTESTATO DI ALESSANDRO LUPINO AL LAVORO DUCATI

Poteva essere pertanto una vittoria di giornata, ma è arrivato l’argento con le parole di Alessandro Lupino il miglior attestato possibile alla bontà del progetto. Prima di ammettere le “proprie colpe” per quanto successo in Gara 2, le dichiarazioni successive alla seconda manche hanno sicuramente inorgoglito Borgo Panigale ed i Ducatisti presenti. “Mi sembra di rivivere un’altra vita, di esser nato una seconda volta. Mi sono emozionato, è bello vedere così tanta gente al Prestige. Complimenti a Ducati perché ha creato un mostro, una moto bellissima. Sette mesi fa questa moto aveva girato solo sul banco prova, adesso corre e mi diverto tantissimo. C’è ancora tanto margine, ma la moto ti permette tanto. Siamo all’inizio di un lungo lavoro, tuttavia partire così dà tanta fiducia alle persone che stanno lavorando dietro le quinte“. Parole in segno di continuità a quanto ammesso dopo la pole del sabato. “In Ducati hanno fatto i miracoli per essere qui, lavorando giorno e notte per realizzare una moto così competitiva con pochi chilometri sulla terra. Un lavoro grandioso. Con questa Ducati starei in moto tutto il giorno!“.

ASPETTANDO TONY CAIROLI

Lupino, come svelato nel fine settimana, nel 2025 si occuperà dell’esordio in gara della piccola Desmo250 sempre nell’Italiano Prestige, mentre la 450 debutterà a tempo pieno nel Mondiale MXGP e, soltanto nel 2026, nell’AMA Supercross per ragioni puramente regolamentari (come spiegato in questo articolo). Nel frattempo tutti sperano di vedere anche Tony Cairoli, oggi “DesmoTony“, disputare qualche gara nel breve termine. “Non è in programma una mia apparizione alle gare, ma alla fine il miglior test per sviluppare una moto sono proprio le gare, pertanto non si sa mai“, l’ammissione del 9 volte Campione del Mondo. Si vedrà, insomma. Di certo il debutto della Desmo450 MX, parafrasando il suo motto ed il titolo della propria opera autobiografica, è stato “Velocità” (fuori discussione), “Fango” (OK, sabbia, ma è un elemento già conosciuto nelle prove…), “Non ancora gloria“. I presupposti, tuttavia, ci sono…

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