11 Marzo 2023

Supersport, Andrea Mantovani: “Mi serve tempo per crescere”

Inizio in salita in Supersport per Andrea Mantovani, tra novità e problemi di salute. Ma la sfida è appena cominciata: il suo commento.

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Com’è stato il debutto nel Mondiale Supersport per Andrea Mantovani? Certamente i primi due round della stagione 2023 sono stati piuttosto complessi. Tante novità tra moto, team, circuiti ed ambiente, a cui aggiungere qualche problemino di salute, una brutta intossicazione alimentare che non l’ha particolarmente aiutato e dalla quale deve ancora rimettersi del tutto. Zero punti dopo due round e quattro gare in totale per cominciare la collaborazione con Evan Bros. Mantovani è ben conscio delle difficoltà del percorso, ma sa bene su cosa lavorare per prepararsi al meglio per il prossimo round Supersport, in programma tra circa un mese ad Assen. Ecco intanto come ha commentato l’inizio di 2023.

Andrea Mantovani, come valuti i primi due round dell’anno? A Mandalika poi non stavi neanche bene.

Ho disputato Gara 1 solo perché ho la testa dura, non ci stavo a mollare, ma dopo la corsa sono andato in Clinica Mobile e avevo 38,5° di febbre. Non stavo tanto bene. È una cosa però che è iniziata in Australia, già allora avevo qualche problema di salute, ma dopo il weekend di gara ero riuscito a reagire. Una volta arrivato in Indonesia invece, tempo due giorni e sono andato KO. Non solo io, c’era anche metà team che stava male. Col senno di poi sarebbe stato meglio rimanere nel box, come hanno fatto altri piloti, ma sono stato spinto dall’entusiasmo e dalla voglia di fare.

Immagino volessi anche riscattarti dopo l’Australia.

Ne avevo bisogno. Purtroppo avevamo buttato via una gara per una scelta mia sbagliata, potevamo essere davvero protagonisti. In Gara 2 invece è stato un mio errore: volevo stare col gruppetto dei primi, se l’avessi perso non ce l’avrei più fatta a rientrare. Ma è andata così. Siamo poi andati in Indonesia ed abbiamo trovato una pista molto diversa. Volevo riscattarmi, purtroppo invece… Ma quando non stai bene di salute forse è meglio restare ai box e guardare gli altri.

Ora c’è tempo per rimettersi e pensare al prossimo round.

Le idee comunque sono già chiare. Questo è solo un momento, presto si ricomincia per tornare in forma fisicamente, questa è la priorità. Da lì poi si lavora nuovamente bene per cercare di fare il meglio possibile in vista delle prossime gare, a partire dall’Olanda. Mi trovo bene col team, sono bellissime persone. Devo però ricordare che arrivo dall’Italiano, corro con una moto nuova dopo 7 anni di 1000. Pensare che pronti, partenza, via e subito il podio… Forse, con un po’ di fortuna, in Australia sì, ma in condizioni normali devo aspettare ancora un po’, visto che corro contro persone con anni di esperienza nella categoria.

Non è immediato quindi per te.

Direi di no, ma l’importante è non demordere mai. La gente, per avere un riferimento, deve anche guardare cos’hanno fatto altri piloti al primo anno nel Mondiale per rendersi conto di quello che faccio. Appena non fai immediatamente il risultato sono subito pronti a dire “Ecco, vedi!” Ho un ottimo team, ma non è che si riesce a fare subito il fenomeno, serve tempo.

Ma hai già ricevuto qualche commento in questo senso?

Quello no, ma le voci ovviamente sono queste. La gente parla… Ok i risultati, ma se andiamo a vedere le storie di tutti i piloti al primo anno di mondiale, chiaramente ci vuole tempo per maturare, per trovare il giusto feeling con tutto. Sono state due tappe extraeuropee, mai un giorno che sia stato bene in salute, su piste completamente nuove e con tante novità. Non è come girare sulla pista di casa, appena arrivato non è facile, ma io sono ottimista.

Oltre alla salute, c’è qualcosa su cosa Andrea Mantovani deve lavorare?

Quello che devo sistemare è il feeling con la R6. Cercare di capirla, lavorarci su, adattarla alla mia guida per riuscire a sfruttare il suo potenziale. Magari cercando di andare a fare qualche test con la squadra per vedere di crescere il più possibile e fare un altro passo in avanti per Assen. Quando siamo andati a fare i test a gennaio in Spagna avevo già notato le mie difficoltà a livello fisico e ho cercato subito di risolverle. La trasferta è stata un bel banco di prova per vedere come stavo ed alla fine mi sono sentito bene. Per il resto mi ci vorrebbero altre ore in sella alla R6.

Foto: Social-Andrea Mantovani

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