30 Gennaio 2024

Superbike Test Portimao: Andrea Iannone, una giornata problematica

Andrea Iannone in Portogallo non è stato così brillante come a Jerez. Le calibrazioni elettroniche hanno complicato la prima giornata

Andrea Iannone, Superbike

Andrea Iannone ci teneva molto a continuare l’ascesa Superbike dopo l’entusiasmante doppia giornata di Jerez. Sul tracciato andaluso l’ex MotoGP era stato molto veloce con la gomma soffice e in configurazione gara ancora di più, marcando il cronologico più brillante. Un IA29 in forma superlativa, dunque, come nessuno si sarebbe aspettato dopo quattro anni di stop e alle prese con il difficile apprendimento del nuovo contesto. Moto, tipologia di lavoro, gestione gomme: per chi arriva dalla top class la Superbike è un rebus. A Portimao però la situazione è drasticamente cambiata. Qui Andrea non aveva mai girato con una moto da corsa, e a poco sono valsi i giri compiuti qualche settimana prima con la Panigale V4 stradale. Problemi elettronici e di messa a punto generale, oltre alla mancata conoscenza del difficilissimo saliscendi lusitano, hanno completato il quadro di una giornata piena zeppa di problemi. Qui i tempi di giornata.

La dura vita del pilota privato

In un contesto tecnico ricco di incognite, Andrea Iannone ha toccato con mano quanto sia impegnativo aspirare al vertice correndo da privato. A livello di dotazione tecnica, la sua Panigale V4 R non ha molto da invidiare alla versione “factory” di Bautista e Bulega. Ma è il contorno che fa la differenza. Gli ufficiali hanno il reparto corse costantemente alle spalle, i privati no, anche se il coordinatore Marco Zambenedetti fa spesso la spola fra il box ufficiale e quello dei clienti. In Portogallo Andrea ha saggiato la versione ’24 che utilizzerà a Phillip Island, per la partenza del Mondiale. Ma ha dovuto lavorare quasi esclusivamente sull’altra moto, cioè la ’23 aggiornata con qualche particolare nuovo. Questo perchè subito dopo il test di Portimao le attrezzature voleranno in Australia, ed è preferibile evitare il rischio di spedire dall’altra parte del mondo una cassa di cocci.

Il secondino di differenza

A creare i maggiori grattacapi è stata soprattutto la messa a punto dell’elettronica, che su un tracciato pieno di curve veloci, cambi di direzione e altitudine, recita un ruolo fondamentale. Inoltre ha montato solo una gomma soffice, sfruttandola male per i problemi di cui sopra. Alla fine di giornata, il cronometro riporta un gap dal solito Nicolò Bulega di 1″295, neanche tanto considerato il contesto. “È stata una giornata faticosa, abbiamo avuto problemi di setup a livello di elettronica con la moto 1″ ha fatto sapere Iannone via ufficio stampa di Go Eleven. “Adesso capiamo dove poter lavorare cercando di migliorare. È stata una giornata molto complessa, tra le più complicate da quando sono tornato in pista. La moto 2 va meglio ma non possiamo usarla, dato che è quella che utilizzeremo dalla prima gara in poi.

“Una giornata strana”

Il team manager Denis Sacchetti ha fornito ulteriori dettagli sulla situazione tecnica. “E’ stato un giorno un po’ strano, dove abbiamo riscontrato problemi che non ci aspettavamo. Andrea era alla sua prima volta su questo circuito, già difficile e particolare di suo. In realtà aveva percorso solo pochi giri con la moto stradale a inizio mese. Sebbene il non essere a suo agio con la moto, Andrea ha fatto comunque un buon ritmo con la gomma dura da gara. Dobbiamo ancora capire, però, come sfruttare il potenziale delle coperture morbide.”

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