18 Febbraio 2019

Superbike Test Giorno 1, Sessione 1: Ducati subito sotto il record

Ducati subito sotto il record di Phillip Island con lo scatenato Alvaro Bautista. Yamaha e Kawasaki a 4 decimi, l'altra Panigale V4R si ferma

Ducati subito sotto il record di Phillip Island! Era lecito attendersi che la Panigale V4R andasse forte, ma forse non così tanto e così presto. Alvaro Bautista ha sparato un sensazionale 1’30″743 al termine dei 37 giri compiuti nella prima sessione (2 ore) dei test Superbike a Phillip Island. Sul tracciato che sabato 23 febbraio aprirà il Mondiale 2019 la Rossa e il pilota spagnolo sono già in forma strepitosa. Bautista ha già abbattuto il primato in gara, firmato anno scorso da Marco Melandri in 1’30″848. La nuova Ducati è già più veloce della vecchia V2 (qui tutte le regine della SBK). E’ ovviamente presto per trarre conclusioni, (qui i tempi finali di lunedi) bisognerà verificare se il passo gara è altrettanto formidabile, ma intanto questa prestazione accende la miccia di una stagione che si annuncia adrenalinica. (Qui i valori di limitatore giri 2019)

Yamaha e Kawasaki in ritardo 

Il contropiede di Bautista ha colto di sorpresa Jonathan Rea, che – velocissimo dopo appena 2-3 giri di riscaldamento – aveva guidato a lungo le operazioni. Il Cannibale ha archiviato la sessione con 1’31″189, a oltre quattro decimi dalla Ducati. Davanti a Rea c’è anche Alex Lowes, con la migliore delle Yamaha. Rispetto ai test iberici risale la corrente Marco Melandri, quarto tempo ma a oltre sette decimi da Bautista. L’altra Panigale di Chaz Davies si è fermata lungo la pista per un problema tecnico. Il gallese ha compiuto appena 21 giri ed è al momento lontanissimo da Bautista.

Bmw nel pacchetto degli inseguitori

La S1000RR di Tom Sykes apre le ostilità con il settimo tempo, a circa un secondo dalla Ducati, ma davanti all’altra Kawasaki ufficiale di Leon Haslam, che qui è sempre andato fortissimo ed è atteso molto più avanti nelle prossime uscite. La Ducati ha scavato il solco anche in rettilineo: Bautista è transitato a 315 km/h, contro 309 segnati dalla Kawasaki di Rea. Velocissime anche la Panigale di Davies, 313, e la Yamaha di Melandri, 314 km/h.

Distacchi pesanti 

La spallata di Bautista ha prodotto una classificha che mostra distacchi molto ampi fra il primo, il gruppo degli inseguitori (circoscritto in un secondo) e chi invece parte in salita. E’ il caso delle Honda: Camier, undicesimo tempo, ha incassato 1″7 dalla Ducati, l’altra CBR-RR di Kiyonari quasi 2″5, ma il progetto HRC è ancora un cantiere aperto. Intanto fa impressione lo sforzo prodotto: sono una ventina i tecnici giapponesi presenti!

 

 

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